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giovedì 6 marzo 2025
La sanità
Se potessi raccontare questa situazione in stile fantozziano forse sarebbe possibile farsi una risata ma invece io e mia mamma abbiamo vissuto tutto come un terribile e interminabile film dell' orrore. Ore 21.30 mia mamma 67anni, cardiopatica e diabetica, cade dalle scale al piano terra della sua abitazione. Mi chiama perché non riesce a muoversi, mi precipitò e vedo che ha la gamba che ha una torsione di 180 gradi all' esterno. Chiamo l'ambulanza, la visitano, la immobilizzino e mo comunicano che andiamo a Garbagnate con un codice verde. Evento codificato per "non in pericolo di vita, evento non evolutivo, visite mono specialistiche". Li seguo e alle 22.15 siamo in PS. La visitano e la mandano immediatamente ai raggi che vengono eseguiti con il mio aiuto. Sistemata in una astanteria da otto letti definita "sala media intensità" a detta dell' infermiere un posto piu tranquillo. Mi dicono che se voglio andare a casa a riposare la mamma dovrà attendere la mattina per un consulto con un ortopedico perché si sospetta frattura del femore. Dico sospetta perché me lo fa capire prima il tecnico dell ambulanza poi il tecnico RX che non possono dare diagnosi ma che sono perfettamente in grado di valutare un fatto oggettivo. Vado a casa e mi dicono di tornare alle 10 e così faccio. Appena arrivo è passato il medico che ha detto a mia mamma che ha un frattura e che attendono il consulto del chirurgo. Do per scontato che è da operare. Il chirurgo non si paventa sino alle 13.00 momento in cui un ortopedico viene a dirci che la frattura è da operare ma che non c'è posto in reparto e che comunque non sarebbe possibile operare per almeno due GG a causa di casi simili e di operazioni programmate. Così chiedendoci il permesso, inizieranno a consultare diversi ospedali per trovare un posto. Nel frattempo ovviamente mia mamma soffre parecchio anche perché la barella non è che fosse proprio confortevole. Chiamo un infermiere per sapere: "deve sentire la collega dei pazienti chirurgici, siamo due parrocchie diverse" e nessuno si fa vedere. Il tempo corre, alle 14.00 blocco informatico le operazioni del PS sono ritardate causa blocco sistemi informatici. Mi decido a entrare in sala visita 4. Chiedo per la paziente chirurgica del letto 1 e mi dicono che non è sulla lista dei chirurgici e che devo sentire in sala gessi dagli ortopedici. Vado, una mi dice che si il collega le ha passato il caso e che stanno preparando per il trasferimento a Gallarate ma che causa sistema in blocco non riescono a vedere le lastre e che nel caso chiederanno di eseguirle nuovamente ma che per le 15 dovrebbe partire. Sono le 15.45 e non si vede nessuno , ritorno e la tipa mi dice che eureka ora si vedono e possono allegarle alla scheda. Ore 16.30 ancora non si paventa nessuno. Vedo un oss che mi guarda piangere e mi chiede cosa aspetto. Torno in camera ammutolita. Ore 17.00 arrivano, rispostano su barella per ambulanza e si parte per Gallarate. Ore 18 un letto adatto, una sistemazione idonea per la gamba con supporti e posizioni definite, un medico che ci illustra la situazione. L infermiere mi chiede di assisterlo nella compilazione dell' accettazione. C'è un problema di sistema perché è residente in Emilia Romagna benché domiciliata in Lombardia e godente di iscrizione temporanea al sistema di Regione Lombardia ma è solo un mismatch amministrativo che risolveranno domani mattina. Do un occhiata al verbale: codice arancio urgente La sua mamma verrà operata probabilmente venerdì quando...penso io...saranno passate piu di 48 ore.
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