martedì 31 marzo 2015

Città

C'è qualcosa di magico nell'attraversare una grande città alle prime luci dell'alba. Partecipi in silenzio al suo risveglio abbastanza vicina da percepirne le pulsazioni ma sufficientemente lontana da godere del volo degli uccelli al chiarore. Tangenziali le sue vene, ma il cuore siamo noi con il nostro correre quotidiano che fa da motore a questa vita che scorre.


giovedì 26 marzo 2015

Non siamo perfetti

Non siamo perfetti!

Errori, debolezze, difficoltà possono ogni giorno presentarsi a noi: cercare di far finta di nulla o peggio aggredire gli altri per mostrare che siamo in grado di superare tutto, che siamo più forti, che non sbagliamo mai non serve a nulla.

Fare degli errori significa essere umani, Ricordiamolo sempre!

Ognuno di noi potrebbe aver bisogno dell'aiuto dell'altro, purtroppo solo in quel momento ci si rende conto di quanto sia importante mostrarsi all'altro realmente e consentirgli di accettarci per ciò che si è e non per ciò che vogliamo dimostrare. Noi creiamo nulla sulle bugie: non sarà mai un punto di partenza da cui costruire ma solo da cui regredire.

Peggio ancora se questo non riconoscere la necessità di aiuto è fatta ad hoc solo per AVERE di più e non dare a nessuno quello che è MIO. Qui emerge la parte peggiore dell'uomo: avidità, egoismo e pochezza.

lunedì 16 marzo 2015

Rispondi di te

Caricare gli altri delle nostre responsabilità non alleggerirà mai il nostro fardello ma al contrario lo renderà insostenibile a noi e a coloro che ci stanno vicino. Dice wikipedia alla voce responsabilità: possibilità di prevedere le conseguenze del proprio comportamento e correggere lo stesso sulla base di tale previsione. La nostra vita può essere cambiata solo da noi!

giovedì 5 marzo 2015

A tutti gli imprenditori....

....direi che non hanno proprio capito perché esistano cose chiamate "straordinari".
L'etimologia suggerisce fuori dall'ordinario ma oggi lo straordinario è l'ordinario.

Io non posso parlare di questo perché in realtà non sono dipendente quindi sono doppiamente imbecille ma non può essere la regola che un imprenditore non sappia gestire le proprie risorse e non sappia dimensionare il tempo per realizzare il proprio prodotto.

Tutto questo si ripercuote sempre sul dipendente (o presunto tale: perché ovviamente non assumere e chiedere di aprire la partita iva è più comodo) che per il proprio senso di responsabilità e per il timore di venire defenestrato non molla il lavoro a metà e lo porta a termine.

Così dalla volta dopo, visto che il gioco funziona propinano al dipendente urgenze continue che è impossibile prevedere scaricando la colpa su uno e sull'altro (che interpellati ovviamente negano), cosicchè rimane al lavoro 18/24 per finire tutto.

E piano piano il tutto diventa una consuetudine.

Da dove eravamo partiti?!

Ah si: da chi nelle tutele del contratto di lavoro ha inserito la parola straordinario.

Non fare straordinari non significa essere lavativi ma significa dare al lavoro la giusta importanza, mantenerlo fuori dalla propria vita evitando dinamiche di mobbing e vessazioni continue che fanno comodo solo a chi si arricchisce di fama e denaro alle spalle di coloro che lavorano.

Non sono qui a piangere perché ad ognuno di noi rimane sempre la scelta di cambiare la direzione di questo loop infinito, ma sono qui a dire che anche nel mondo lavoro si sono superati tutti i limiti e i valori, tra i quali la dignità e il rispetto per le persone.


martedì 3 marzo 2015

Viaggio come distacco
viaggio come sospensione dal quotidiano


Un momento che rimane solo nostro in cui
vorticosi
i pensieri si rincorrono e cercano un cassetto dove posarsi.


Idee nuove, soluzioni, promesse
tutte racchiuse in una pausa presa dal mondo
una piccola nuvola nel cielo blu.


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