lunedì 31 gennaio 2011

Coincidenza

Un orologio appeso al muro segna incessante i secondi
I Radiohead suonano lamentosi il loro concerto per me.

Mentirei se dicessi che non ripenso a stasera:
al tavolo di una pizzeria due ragazzi seduti,
lamenti di una storia finita,
racconti, spiegazioni,
accuse, colpe.
Odio ascoltare ma non riesco a farne a meno,
soprattutto se so di far parte di questa storia.

Mi infilo la giacca ed esco alla frase
“bè sì alla fine mi ero anche affezionato”,
certo come ci si affeziona ai cani.

Davvero una bella sensazione sapere che eri come un animale da compagnia.



giovedì 27 gennaio 2011

ska p-somos la revolucion



Lo tengo nel cuore...erano i tempi i cui si era contro tutto e tutti, si fumava un sacco, non avevano responsabilità e tutto era ok!!!!! INSISTIMO!

Marlene Kuntz e Cristina Donà - Nuotando Nell'Aria



Poesia.....

Vite

Le nostre impronte sulle vite che tocchiamo non sbiadiscono dice Ghandi.
Non siamo amici, nè amanti, nè conoscenti,
semplicemente ci ignoriamo,
indifferenza, ostilità.
Gli altri sono da consolare, coinvolgere, aiutare
io devo pensare a me da sola,
come ho sempre fatto.
L'impronta rimarrà comunque, ma a volte vorrei si cancellasse.

mercoledì 26 gennaio 2011

Ghandi





Qualsiasi cosa farai sarà insignificante, ma è importante che tu la faccia.

Analogie

Una sensazione strana stasera.
Non so se a qualcuno è mai capitato di rientrare a casa e avere le braccia piene di cose: borsa, borsine della spesa, catone con la pizza, oggetti; e di tenere con un solo braccio due cose: una molto pesante ed un’altra leggera. Il braccio si stabilizza sulla forza che serve per reggere la cosa più pesante, al cervello arrivo l’impulso di sostentare la fatica, un bisogno immediato, meccanico, e nel frattempo quella leggera non fa altro che sfuggirti, oppure rischi di romperla o accartocciarla proprio perché non degna di quell’attenzione che serve per una cosa più piccola, fragile, leggera.
Mi è sovvenuta un’analogia con la vita reale: ci sono cose, persone, sentimenti che necessitano di un’attenzione particolare a causa della loro delicatezza e fragilità e spesso le perdiamo nel nostro essere bruschi, duri e sbrigativi.
Dobbiamo calibrare sempre i nostri gestii, le nostre parole, le nostre azioni in relazione a ciò che viviamo solo così possiamo dare la giusta importanza ad ogni cosa.

Ghandi




Le nostre impronte non sbiadiscono mai sulle vite che tocchiamo.

martedì 25 gennaio 2011

The Notwist - Consequence



Band indie rock tedesca formata nel 1989 vicino a Monaco. Debutto col primo LP nel 1990. Sono passati dal grunge metal sino a sonorità indierock contaminate dall'elettronica. Questo pezzo contenuto nell'album del 2004 ONE WITH TEH FREAKS è stato usato anche come colonna sonora del film TU LA CONOSCI CLAUDIA. L'ultimo lavoro risale al 2008 "The Devil, You + Me"

lunedì 24 gennaio 2011

Des Ark - "Two Hearts are Better Than One"



Des Ark dall'album Don' rock the Boat, Sink the fucker - Two hearts are better than one

William Shakespeare - Romeo e Giulietta






Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così.
..in te ho visto una donna, una con la quale puoi andare da ogni parte, una che ti fa essere fiero di stare al suo fianco. Peccato che non sarò mai quella persona.

domenica 23 gennaio 2011

XTC - Are You Receiving Me?



Quarto singolo della band britannica pubblicato nel 1978.

"Se ami i Beatles non puoi non amare gli XTC, ma puoi amare gli XTC senza amare i Beatles"

www.ondarock.it/popmuzik/xtc.htm

giovedì 20 gennaio 2011

Ho perso le parole

..cantava Ligabue in una splendida canzone, colonna sonora di un suo film, Radiofreccia. Fantastico film sulla Correggio degli anni 70, sulla crisi di valori. famiglie sgretolate, vite sulla linea di confine quante volte l'ho visto non mi stancherò mai. E poi quella scena il famoso monologo di Freccia quanti mondi racchiusi in quelle parole, sempre attuali, sempre nella testa di tutti prima o poi:
Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards.
Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese.
Credo che ognuno di noi si meriterebbe un padre e una madre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.
Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in
qualche dio.
Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.
Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merckx.
Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri
.

Prima o poi tutti abbiamo affrontato questi pensieri, a parte l'Inter s'intende, almeno tutti quelli che hanno i piedi ben piantati su questa terra. Puoi sognare, evadere, nasconderti finchè vuoi ma il mondo è qui è ora e abbiamo una sola possibilità, non torna.


http://www.youtube.com/watch?v=n4x4o6AuxU4

giovedì 13 gennaio 2011

Ricordi

L'estate,
tempo di vacanze,
eravamo a scuola ed era il tempo migliore,
nessun pensiero, libertà assoluta,
l'unico problema era organizzare il sabato sera.
Si decide, si va al Number One,
per lo stivale di birra.
Si sale sui motorini,
in due caricati e senza casco ovviamente e all'epoca non si poteva,
ma era il gusto della trasgressione, del proibito.
Quando si usciva dalla città si sentiva la differenza,
spazi aperti da un lato e dall'altro della strada,
l'aria umida e fredda ti accarezzava,
vigneti immersi nella notte,
illuminati da una splendida luna piena,
noi che cantavamo a squarcia gola Sweet Child o'Mine,
Guns n'Roses erano i tempi del grunge quelli.
Si faceva a gara
chi con la Vespa, chi con il Motron, chi con il Bravo
le posizioni erano le più scomode,
ma si andava,
incontro alla vita,
incontro all'avventura,
alla nostra serata,
invincibili aggredendo la vita.

David Bowie - Thursdays child



Pubblico questo video in onore alla serata di ieri sera in cui è stato reso omaggio a questo grandissimo uomo che ha saputo cavalcare i tempi, le mode, gli schemi ha saputo rinnovarsi come pochi e ha lasciato una nome e una traccia di sè e del suo lavoro che sarà un'eredità per le generazioni che verranno, sempre e comunque. Questo video ieri sera mi ha fatto venire i brividi, è stupendo ma anche molto amaro perchè fa trasparire l'arrendersi alla vecchiaia, ai tempi che passano sapere che i tempi da giovane sono passati, ma anche la consapevolezza della maturità e di un nuovo io, non per questo peggiore.

Anima solitaria

Lampioni gialli
fanno da guardia a questa notte,
immersa nella nebbia fitta
che sfuoca i confini di ogni cosa.
Cammino
la giacca nera con il colletto tirato su,
i capelli coprono il viso,
la sigaretta accesa in bocca sprigiona fumo
che si mescola a questa nebbia
densa, umida
che si appoggia delicatamante addosso.
Vieni notte
custodisci anche me
anima sola e vagante
nelle tua viscere.

martedì 11 gennaio 2011

Joy Division - Shadowplay

Senza titolo

Le tue parole come fulmini,
hanno lasciato cicatrici,
come tronchi d’albero colpiti e
divisi in due.
Ti avrei portato dove rinasce sempre il sole,
con lo stesso entusiasmo del primo giorno di scuola,
ti avrei protetto dal male con la dolcezza delle mie labbra,
cullato nei riflessi brillanti dei miei occhi felici,
non dovevi preoccuparti.
I tuoi no
come bombe sulle case in Afghanistan,
le nostre bufere interiori
tra sacro e profano,
la nostra strada
cancellata
come fa una tempesta di sabbia
tra le dune del deserto del Sahara.

lunedì 10 gennaio 2011

Pensieri morti

Pensieri pesanti che ti prendono il sonno,
come il giorno prima di un esame.
Sono fissi nella mente,
ti tormentano,
li lasci un attimo prima di dormire
e li ritrovi alla mattina appena ti svegli
nitidi, chiari,
ad attenderti.
Quanto dovrò scavare ancora
in questa terra
per sotterrarvi?
Sarete come i morti
che si seppelliscono
in un giorno qualsiasi
poi si  tende a dimenticarli.
Li ritroverò un giorno,
quando sarò finalmente in pace.

Hermann Hesse - Il mio amore

Il mio amore


Tace e si ricorda con pensieri

pieni di tristezza dei suoi morti lontani

Lo ho offerto a parecchi,

nessuno però lo ha voluto.



L'ho messo in vendita in tutte le vie,

nessuno lo ha voluto - non sa ridere!

Cosa devo fare col mio amore?

Lasciare lo voglio ai miei morti.


Poesie d'amore - Hermann Hesse

Charles Bukowski

un posto a Filadelfia

non c'è niente com essere giovani
e affamati,
vivere in camere ammobiliate
e far parte dello
scrittore
mentre gli altri hanno i loro mestieri e
i loro averi,
non c'è niente come essere
giovani
e affamati,
e ascoltare Brahms,
a pancia sgonfia,
manco un'oncia di grasso,
allungati sul letto,
nel buio,
fumando una sigaretta
rollata alla bell'e meglio
e lavorando sulla
ultima bottiglia di
vino,
i fogli che hai scritto
sparsi per terra.
ci sei passato sopra,
avanti e indietro e di traverso,
sui tuoi capolavori che saranno
letti
all'inferno
o forse masticati da un topino curioso
Brahms è l'unico
amico che hai,
l'unico che vuoi,
lui e la bottiglia di vino,
mentre capisci che non sarai mai
cittadino del mondo
e se arriverai vecchio fino in fondo
lo stesso non sarai mai
cittadino del mondo.
vino e Brahms
si mischiano ben bene mentre
guardi le luci rincorrersi lungo il soffitto
per gentile concessione
delle auto di passaggio.
tra un pò dormirai
e certamente domani
aumenterà
la mole dei tuoi capolavori.

Quando eravamo giovani  -  Charles Bukowski

A Roma dal 21 gennaio 'EUROPUNK': 35 anni di punk in una mostra − Industria musicale

A Roma dal 21 gennaio 'EUROPUNK': 35 anni di punk in una mostra − Industria musicale

Toilet

Le sigarette fuori al freddo,
frasi di pezzi musicali sulle pareti nere,
la birra in lattina al bancone strapieno,
occhi che si incontrano,
solitudini esasperate,
lettere scarlatte invisibili pesano addosso come macigni,
ferite aperte che sanguinano,
quel gusto in gola,
è l’amarezza, l’odio,
la delusione, il rancore,
la realtà ti devasta,
è come il cesso di questo locale,
intasato, lercio, freddo,
tutti ci pisciano sopra e se ne fregano.
Ma qualcuno domani dovrà immergersi in questo schifo
e per qualche soldo pulire.
Domani tutto verrà resettato,
domani tutto avrà un nuovo destino, una nuova possibilità,
e se ognuno farà la sua parte,
il mondo, come questo cesso, potrebbe essere un posto migliore.

martedì 4 gennaio 2011

vietato mentire!

...è vero non si può mentire a ciò che ha fatto parte del nostro passato, perchè è ciò che ci ha reso quello che siamo. Si può tentare solo di arricchire, di riempire buchi mancanti, ma quello che abbiamo vissuto, ciò in cui abbiamo creduto è nostro, solo nostro. Nessuno può arrivare e smontare ciò che siamo: l'abbiamo vissuto ognuno in modo diverso ma non per questo sbagliato. In questo periodo ho consciuto gente appassionata, alcuni forse accaniti, che non riescono però a vedere fuori dal cerchio. Mi è stato chiesto cosa facevo negli anni novanta: cazzo vivevo! Non credo che perchè non ho ascoltato certa musica, letto certi libri sono una persona peggiore di altre.
Non sono una con una forte autostima ma credo di non essere nemmeno l'ultima idiota sulla terra.
Ognuno di noi è arrivato lungo la propria strada, al punto in cui si trova ora ed è questa la ricchezza!
LA DIVERSITA'!
Non mi fermerò mai di conoscere, arricchirmi, provare, gustare e sì questo me lo devo: ogni volta che mi concentro su qualcosa riesco a dare molto e credo sia un punto di forza. A volte pure troppo, tanto da non riuscire a staccarmi e mi accanisco finchè non raggiungo il risultato voluto. Ho conosciuto parti di me inesplorate ma magiche.
Parlando delle persone che ho conosciuto in questi due anni, è vero non c'è stato nessuno che mi abbia amata davvero: è una constatazione, un dato di fatto...anche se qlc si arrabbia a sentire questo! Mi sono mostrata forte, forse troppo aggressiva, in grado di condurre il gioco senza rimanerne coinvolta, e quando invece hanno scoperto che provo dei sentimenti profondi e delicati, se la sono svignata a gambe levate. Sono le stesse persone che  mi hanno detto tante belle parole " sei una bella persona" "sei in grado di amare" "sei così sincera e diretta", le stesse persone che dopo lasciati, ho ascoltato nei deliri della loro vita affettiva; sembra quasi che dopo diventi la migliore amica, una persona sincera a cui puoi raccontare tutto e che li aiuta a prendere decisioni. Non disdegno tutto questo, apprezzo il fatto di essere d'aiuto, ma vorrei anche che qualcuno si degnasse di guardare quel che c'è dentro di me e di rispettarlo. Sicuramente ho sbagliato anche io perchè ho mentito a me stessa e questo prima o poi si paga sempre. Arrivati ad oggi devo e voglio RISPETTARE PRIMA DI TUTTO ME STESSA E I MIEI DESIDERI. Anche io merito di essere felice.
Cos'è per me la felicità? Credo che alla fine sia un miscuglio di cose: il raggiungimento dei propri obiettivi, prima di tutto fissandoli bene e imparando a conoscerli, il raggiungimento della serenità , quella che ti consente di affrontare la vita per ogni cosa che ti regala, sia essa bella o brutta e infine condividere tutto questo con la persona che si ama e che ti ama, sopra ogni altra cosa.
E appunto perchè il passato non si cancella condivido un bel Didjital Vibrations dei Jamiroquai
http://www.youtube.com/watch?v=VJuHrCtrFCc

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