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giovedì 3 novembre 2011

Nazim Hikmet - Ti amo come

Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi
pieno di gioia pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me
quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son viv
o.

venerdì 2 settembre 2011

Nazim Hikmet - Istanbul 1933



E’ l’alba. S’illumina il mondo
come l’acqua che lascia cadere sul fondo
le sue impurità. E sei tu, all’improvviso
tu, mio amore, nel chiarore infinito
di fronte a me.

Giorno d’inverno, senza macchia, trasparente
come vetro. Addentare la polpa candida e sana
d’un frutto. Amarti, mia rosa, somiglia
all’aspirare aria in un bosco di pini.
Chi sa, forse non ci ameremmo tanto
se le nostre anime non si vedessero da lontano
non saremmo così vicini, chi sa,
se la sorte non ci avesse divisi.
E’ così, mio usignolo, tra te e me
c’è solo una differenza di grado:
tu hai le ali e non puoi volare
io ho le mani e non posso pensare.
Finito, dirà un giorno madre Natura
finito di ridere e piangere
e sarà ancora la vita immensa
che non vede non parla non pensa

domenica 29 maggio 2011

Nazim Hikmet - 1942 da "Poesie d'amore"

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.

venerdì 20 maggio 2011

Nazim Hikmet - 1961 Berlino

Nelle mie braccia tutta nuda
  la città la sera e tu
il tuo chiarore l'odore dei tuoi capelli
  si riflettono sul mio viso.

Di chi è questo cuore che batte
  più forte delle voci e dell'ansito?
è tuo è della città è della notte
  o forse è il mio cuore che batte forte?

Dove finisce la notte
  dove comincia la città?
dove finisce la città dove cominci tu?
  dove comincio e finisco io stesso?

martedì 10 maggio 2011

Nazim Hikmet -1948 da "Poesie d'amore"

I giorni sono sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
   Perchè hai tardato tanto?

Sul mio tavolo. dei perperoni verdi, del sale, del pane.
Il vino che avevo conservato nella brocca
l'ho bevuto solo a metà, da solo, aspettando.
  Perchè hai tardato tanto?

Ma ecco sui rami, maturi, profondi
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senz'essere colti
  se tu avessi tardato ancora un poco.

lunedì 13 dicembre 2010

Nazim Hikmet - In questa notte d'autunno

In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini

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