mercoledì 30 marzo 2022

Pino Aprile - Il nuovo elogio dell'imbecille

 Uno dei più acuti studi è stato elaborato dallo psicologo Laurence J.Peter. Ha stabilito scientificamente che in qualsiasi gerarchia ognuno tende ad essere promosso finché non raggiunge il suo livello massimo di incompetenza; pertanto ogni incarico è destinato a finire nelle mani di un incapace.

Pino Aprile - Il nuovo elogio dell'imbecille

lunedì 21 marzo 2022

Fuori fuoco - Chiara Carminati

 Nella lista dei miei libri belli inserirò anche "Fuori fuoco" di Chiara Carminati.

Letto in tempi di guerre è ancora più impattante sull'emotività tanto che ho pianto più di una volta. 

La semplicità di lettura e le ambientazioni ne fanno un libro piacevole e significativo.

È la storia di due ragazzine che sotto le bombe della guerra del 15-18 conoscono i dettagli della storia della loro famiglia e be vivono i legami.

Solo le donne fanno parte in prima persona del racconto, gli uomini sono coloro che vanno al fronte, sono le bestie soldato, sono il primo amore, sono un fratello ferito. 

Le donne rimangono a sopravvivere sperando di rivivere il momento della foto di famiglia, scattata non appena fu proclamata la guerra, sperando di poter avere a fianco tutti i partecipanti.



lunedì 14 marzo 2022

Banana Yoshimoto - L'abito di piume

Quando uscii l'acqua del fiume splendeva e il vento faceva oscillare l'erba come se niente fosse stato. I volti dei passanti e di quelli che mangiavano all'aperto mi sembrava addirittura brillare. Un vista che ormai appariva bella nel suo insieme. Verso sera i raggi del sole che sprigionava le ultime energie, gli uomini portavano a compimento le attività quotidiane godendosi quel dono della natura. Qualcosa che sulle spone del grande fiume era sempre successivo fin dai tempi antichi, fin quando era nata la civiltà. Esposti con i loro piccoli corpi a quell'energia gli uomini conducevano le loro vite fintanto che la sera il sole non saliva su una carrozza dorata e spariva nel cielo d'occidente. Tutto fluiva con naturalezza e in quel succedersi degli eventi si affollava una molteplicità di aspetti diversi : l'energia vitale dall'alto, si frammentava, si scontrava e affondava nella terra generando turbini violenti.


Banana Yoshimoto - L'abito di piume




giovedì 3 marzo 2022

Non voglio crederci

 Mi divido fra il non pensare/leggere della guerra e cercare notizie sperando di trovare quella che mi faccia sperare. 

Da quando è successo ho passato alcuni giorni di ombra sul mio viso, incapace di accettare che le nostre sorti vengano messe a rischio da un conflitto. Non riesco ad accettarlo, ma comunque questo fa parte della vita come una malattia, un'incidente e mille altre cause.

È immaturità mi rendo conto però mi fa arrabbiare e peggio mi toglie il sorriso e la lucidità. Appena sono sola mi ritrovo a pensare a come sarebbe chissà forse per farmi trovare pronta, ascolto il passaggio degli aerei, abbraccio la mia famiglia. 


martedì 1 marzo 2022

La guerra è come il cancro

 La guerra è come il cancro.

Una malattia che ti coglie di sorpresa mentre sei impegnato a vivere la tua vita e te la cambia per sempre. Nulla sarà come prima compresi i pensieri. Cresce a grande velocità e bisogna cercare di estirparlo appena si è certi della sua presenza. Si alimenta mentre noi ci nutriamo, respira mentre noi lo facciamo. Lo togliamo grazie a degli esperti di chirurgia, lo bombardiamo per essere sicuri che non torni, violentiamo i nostri corpi per non fornirgli un terreno facile, per evitare che possa ricrescere. Ce ne stiamo tranquilli per un po' e ad un tratto eccolo che riappare a minacciare il nostro futuro. Per fortuna grazie alla medicina sempre più spesso, se ne va per non tornare, ma chi l'ha vissuto non dormirà mai più sonni tranquilli, la paura lo accompagnerà sempre.
La guerra è proprio così per anni tace, ci illude di non tornare e poi invece ripropone il suo triste copione alimentata da tutto ciò che c'è di marcio al mondo: corruzione, violenza, potere, soldi.
Convinti che nel nostro secolo e con il nostro grado di evoluzione fossimo fuori dalle logiche di potenza e comando del mondo, ci svegliamo e comprendiamo amaramente che da 70anni a questa parte nessuno ha mai smesso di fare e pensare in questo senso. Quella che chiamiamo evoluzione in realtà è manifesta solo nella tecnica e nel suo continuo miglioramento, che non ha portato tanto di nuovo ma solo di più bello, più performante, più smart ma che non è sinonimo di progresso.
Mentre noi viviamo e lavoriamo per la nostra famiglia, per vivere dignitosamente, per dare un futuro ed un segno del nostro passaggio, qualcuno finanzia il mercato delle armamenti. In 70 anni non sono siamo stati capaci di creare la cultura del bene comune, il nostro unico e solo pianeta che è di tutti: dei potenti, degli animali, delle persone.

Sono consapevole che è quasi impossibile e sto con i piedi per terra ma so anche che il miglior modo di insegnare è dare l’esempio giusto.
Abbiamo mai provato a vivere senza le guerre bandendo le armi dalle nostre vite?

Pensiamo anche a quando legittimiamo l'autodifesa armata, cosa che in America è assolutamente normale e che qui vogliamo farlo diventare tale.

Sparare, uccidere, distruggere: se non veniamo a conoscenza di queste sensazioni non avremo mai la necessità di imparare cosa siano.
Forse è un concetto romantico ma se le armi non ci sono la guerra non c’è.

Speriamo che la nostra medicina per non far tornare questo male sia la mente, il cervello di cui l’uomo a sempre fatto vanto. Pensiamo all’altruismo, alla speranza, alla pace sperando che questo serva a tornare a sonni via via più tranquilli.
 

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