La guerra è come il cancro.
Una malattia che ti coglie di sorpresa mentre sei impegnato a vivere la tua vita e te la cambia per sempre. Nulla sarà come prima compresi i pensieri. Cresce a grande velocità e bisogna cercare di estirparlo appena si è certi della sua presenza. Si alimenta mentre noi ci nutriamo, respira mentre noi lo facciamo. Lo togliamo grazie a degli esperti di chirurgia, lo bombardiamo per essere sicuri che non torni, violentiamo i nostri corpi per non fornirgli un terreno facile, per evitare che possa ricrescere. Ce ne stiamo tranquilli per un po' e ad un tratto eccolo che riappare a minacciare il nostro futuro. Per fortuna grazie alla medicina sempre più spesso, se ne va per non tornare, ma chi l'ha vissuto non dormirà mai più sonni tranquilli, la paura lo accompagnerà sempre.
La guerra è proprio così per anni tace, ci illude di non tornare e poi invece ripropone il suo triste copione alimentata da tutto ciò che c'è di marcio al mondo: corruzione, violenza, potere, soldi.
Convinti che nel nostro secolo e con il nostro grado di evoluzione fossimo fuori dalle logiche di potenza e comando del mondo, ci svegliamo e comprendiamo amaramente che da 70anni a questa parte nessuno ha mai smesso di fare e pensare in questo senso. Quella che chiamiamo evoluzione in realtà è manifesta solo nella tecnica e nel suo continuo miglioramento, che non ha portato tanto di nuovo ma solo di più bello, più performante, più smart ma che non è sinonimo di progresso.
Mentre noi viviamo e lavoriamo per la nostra famiglia, per vivere dignitosamente, per dare un futuro ed un segno del nostro passaggio, qualcuno finanzia il mercato delle armamenti. In 70 anni non sono siamo stati capaci di creare la cultura del bene comune, il nostro unico e solo pianeta che è di tutti: dei potenti, degli animali, delle persone.
Sono consapevole che è quasi impossibile e sto con i piedi per terra ma so anche che il miglior modo di insegnare è dare l’esempio giusto.
Abbiamo mai provato a vivere senza le guerre bandendo le armi dalle nostre vite?
Pensiamo anche a quando legittimiamo l'autodifesa armata, cosa che in America è assolutamente normale e che qui vogliamo farlo diventare tale.
Sparare, uccidere, distruggere: se non veniamo a conoscenza di queste sensazioni non avremo mai la necessità di imparare cosa siano.
Forse è un concetto romantico ma se le armi non ci sono la guerra non c’è.
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