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giovedì 23 ottobre 2025

...e ditemi se questa non è poesia

Sogna ragazzo sogna

Roberto Vecchioni - 1999


E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte
Ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero
E naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo
Chiudi gli occhi, ragazzo, e credi solo a quel che vedi dentro
Stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento
Copri l'amore, ragazzo, ma non nasconderlo sotto il mantello
A volte passa qualcuno, a volte c'è qualcuno che deve vederlo

Sogna, ragazzo, sogna
Quando sale il vento nelle vie del cuore
Quando un uomo vive per le sue parole
O non vive più

Sogna, ragazzo, sogna
Non lasciarlo solo contro questo mondo
Non lasciarlo andare, sogna fino in fondo
Fallo pure tu

Sogna, ragazzo, sogna
Quando cade il vento, ma non è finita
Quando muore un uomo per la stessa vita
Che sognavi tu
Sogna, ragazzo, sogna

Non cambiare un verso della tua canzone
Non lasciare un treno fermo alla stazione
Non fermarti tu
Lasciali dire che, al mondo, quelli come te perderanno sempre
Perché hai già vinto, lo giuro, e non ti possono fare più niente
Passa ogni tanto la mano su un viso di donna, passaci le dita
Nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita
E la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere
La vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare
La vita è così grande che quando sarai sul punto di morire
Pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo, sogna
Quando lei si volta, quando lei non torna
Quando il solo passo che fermava il cuore
Non lo senti più

Sogna, ragazzo, sogna
Passeranno i giorni, passerà l'amore
Passeran le notti, finirà il dolore
Sarai sempre tu

Sogna, ragazzo, sogna
Piccolo ragazzo nella mia memoria
Tante volte, tanti dentro questa storia
Non vi conto più
Sogna, ragazzo, sogna

Ti ho lasciato un foglio sulla scrivania
Manca solo un verso a quella poesia
Puoi finirla tu

martedì 13 agosto 2024

Conflitto - Olmo Losca da Versi refrattari ed.ne Zero in condotta

Zero in condotta

C'era un tempo
in cui dicevano:
"Muoiono solo loro"

Era il tempo del nulla
della mediocrità
della vigliaccheria
senza onestà

C'era un tempo
in cui dicevano
"E' tutto finito"

Era il tempo della miopia
dell'assurda fantasia 
del guardare il proprio giardino
e calpestare quella del vicino

C'era un tempo
della segregazione del povero
e del ritmo ricco delle feste

Era il tempo della violenza
della mancanza del pane
dell'infrangersi dell'onda
della disperazione della rivolta

C'era un tempo senza sole
unica armonia da ascoltare
l'odore della a morte
la dignità del dolore

C'è stato il tempo
della bocca dei rifugiati
isolate note 
mai ascoltate

Ma questo tempo
non è mai passato
torna ad ogni alba
nel silenzio generale

E' il tempo della guerra 
in ogni dove
dove a pagare c'è soltanto
il sorriso dell'infanzia

Conflitto - Olmo Losca da Versi refrattari   ed.ne 

lunedì 3 maggio 2021

F.Arminio-La cura dello sguardo

ALBA

A che ora è la solitudine?
La solitudine è alle quattro del mattino.
Veniamoci incontro dice la notte al giorno.
E' il bel compromesso che chiamiamo alba.

martedì 13 aprile 2021

Occasioni

 Forse ogni amore

ha un solo giorno 

una sola occasione. 

Forse i grandi sentimenti

sono occasioni. 

Difficile tu possa ritrovare 

la farfalla che hai visto

il giorno prima. 


Franco Arminio - Resteranno i canti


Farfalla su fiore
Foto di Pixabay



martedì 3 novembre 2020

Poesie del tempo stretto - Gianluca Carofiglio

 Il colore bianco delle pareti

le innumerevoli prove

di andare e venire, 

le mani dalle finestre 

fare il saluto,

fanno rumore muto

nel pomeriggio invernale.


Gianluca Carofiglio - Poesie del tempo stretto



martedì 4 dicembre 2012


Il mondo muore di noia, l'impiego del tempo è letteralmente spaventoso. 

I giovani che si agitano un po' dovunque non se ne rendono forse conto, ma il loro vero problema non è né sociale né economico. 

A loro non interessa più nulla, ecco il fatto.


Eugenio MontaleTrentadue variazioni, 1973

martedì 6 marzo 2012

Eugenio Montale

La poesia consiste,
nei suoi secoli d'oro,
nel dire sempre peggio
le stesse cose. Di qui l'onore e il pregio.
In tempi magri è un'epidemia,
chi non l'ha avuta l'avrà presto, ma
ognuno crede che la malattia
sia di lui solo e che all'infermeria
il posto per l'egregio sia il peggiore.

lunedì 7 novembre 2011

Eugenio Montale - da "Diario del '71 e del '72"

Non mi stanco di dire al mio allenatore
getta la spugna
ma lui non sente nulla perchè sul ring o anche fuori
non s'è mai visto.
Forse, a suo modo, cerca di salvarmi
dal disonore. Che abbia tanta cura
di me, l'idiota, o io sono il suo buffone
tiene in bilico tra la gratutudine
e il furore.

Alda Merini - da "Ballate non pagate" #1

Apro la sigaretta
come fosse una foglia di tabacco
e aspiro avidamente
l'assenza della tua vita.
E' così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi
e non mai ascoltato.
Sono crudele, lo so,
ma il gergo dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso
dopo un lunghissimo bacio.

sabato 5 novembre 2011

La lunga strada di sabbia - P.P.Pasolini


Genova fuma, sfuma in un guazzabuglio supremo. L'attraversi, a metà corso Italia, già verso Levante, ti volti, e alle tue spalle ecco la più bella visione di tutta la Liguria. Il porto, con catene di navi, banchine battute da un maree color paglia, una frana di palazzi, impastati in un'unica polvere, e più vicino navi ruggini, moli di massi neri, il mare verde oliva, torbido, come un fiume in piena, con un ghirigoro di scoglietti, isolotti, rotonde, tutto di ferro battuto, e orridi, qui sotto, con erbe, fichi d'India e spazzatura. Nel limite di questo quadro, ai piedi di chi guarda in fondo a un vertiginoso muraglione da città del futuro, sotto una rete di protezione, c'è una piccola spiaggia di ciottoli. Si intravvede, nella luce del temporale, qualcuno che fa il bagno. Una ragazza bionda, nuda, di carne, di carne calda in mezzo a tutto quel ferro.

Viaggio su una Millecento nell'estate del 1959 per la rivista "Successo".

lunedì 12 settembre 2011

Il male di vivere - Eugenio Montale

Il male di vivere


Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.


                                                      12 ottobre 1896 - 12 settembre 1981

domenica 31 luglio 2011

LINDAU - EUGENIO MONTALE "LE OCCASIONI" 1928-1939

La rondine vi porta
fili d'erba, non vuole che la vita passi.
Ma tra gli argini, a notte, l'acqua morta
logora i sassi.
Sotto le torce fumicose sbanda
sempre qualche ombra sulle prode vuote.
Nel cerchio della piazza una sarabanda
s'agita al mugghio dei battelli a ruote.

domenica 26 giugno 2011

Anna Maria Salanitri "Remembro" da Il colore dei giorni

Avevo occhi di prato ed un cappotto
azzuro, leggero ed al collo
un tintinnio di cristalli
e tu parlavi sempre del condiviso.
Non dovevi. Il sempre compete
agli eletti - pochi -
ai piccoli uomini solo razionate
stagioni.

sabato 25 giugno 2011

Carlo Alberto Sitta da "L'anima virtuale - Eros ed Hypnos (1999)

Capriccio d'artiglio che esita se esporsi
alla bianca pelvi o aprirsi a
picco sulla chiave dei venti
al fiore carnivoro che cattura l'orgasmo.
La muta rincorsa del fiore.

Alfonso Gatto - Le diceva il ragazzo

Resta con me la notte, com'è lunga
e non basta l'amore a darle un senso.
All'alba vien sconsolato il freddo
che non perdona, il passo di mia madre
è nel ricordo del suo chiuso affanno
un passo stanco, sempre più leggero.
Chissà se tornerò dove m'aspetta.
Vederti intorno e con fastidio avere
dalle tue mani sulla fronte il giorno,
questo m'aiuta a chiudermi gli occhi.
Chi resiste allo sgarbo ci vuol bene,
veglia la calma, il sonno può venire.

Anna Maria Salanitri "E solo traguardo" da Il colore dei giorni

E solo al traguardo
ti ha folgorato il mio ruolo
d'inossidabile punto
nella traiettoria che muta.
Sono stata l'appiglio sicuro
l'argine alla scalpitante rincorsa
dei tuoi svagati aquiloni.
Il monte che rimane integro
sotto qualsiasi cielo.

martedì 10 maggio 2011

Cesare Pavese

Quei filosofi che credono all'assoluto logico della verità, non hanno mai avuto a discorrere ai ferri corti con una donna.

domenica 6 marzo 2011

Alda Merini - La volpe e il sipario

Un prato senza vita è la notte,
un prato che non dà sofferenza, soffuso di canti e stelle e di intimi abbandoni.
La notte è quel piacere distante che fa vibrare il sonno pacifico delle alghe,
che addormenta il nostro impulso vitale di morte.
La notte è la sofferenza estrema
se tu non sei qui a mettere i semi
dell'eterna adolecenza
nel mio incantesimo,
nel mio corpo disfatto.
Sono assetata del primo sangue
della rima sofferta,
verginità di lettere e d'amore
e di mostruosi impatti col demonio
perchè sono viva con gli angeli
e con gli angeli ho voglia
di ritrovare la terra, di toccarla,
di sentirla mia ed evangelica.
Sono la carne stessa che chiede la sua disfatta
dopo un cominciamento di amore,
dopo una sofferenza estrema,
dopo il canto dell'angelo;
la carne che trova il suo principio,
lo esalta fin dentro il livore dell'inverno
perchè il tuo amore è l'inverno estremo della paura
ma anche il tempo della domanda infinita
del salto, del rancore aperto.
Mi sento, amore, inseguita da tutti
come se queste persone, queste bocche
volessero mangiare la mia carne
che soffre spasimi di amore e di attesa.
Tutto ciò che è entrato a far parte della mia faccia,
tutto ciò che è salito sul mio lungo aspetto di donna
così circolare, così demoniaco, così bianco
ripete nel tuo volto il vagito
di questa scrittura
ora inferma e ora piena di salute,
di quella salute che, paga di se stessa e felice,
vuole finalmente morire nel tuo ricordo.

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