venerdì 24 aprile 2020

No comfort

Non voglio utilizzare l'espressione "tornare alla propria vita" perché ora la stiamo vivendo la nostra vita, anche così. Non ci sveglieremo domani con un virus sparito, mascherine e guanti inesistenti, nessun morto. Queste cose ci sono state e ci saranno nel nostro futuro. Dobbiamo entrare nel cambiamento e viverci dentro, in un nuovo modo: più attento a sé e agli altri, più responsabile verso il mondo, più organizzato. Il cambiamento, purché imposto, è sempre motivo di crescita perché smette di farci vivere di automatismi e ci spinge a pensare a ciò che facciamo.


martedì 21 aprile 2020

mercoledì 15 aprile 2020

Report "siamo nella ca.."

Per chi non l'avesse visto consiglio vivamente la visione di questa inchiesta che mette in risalto quanto noi abbiamo fatto per vederci recapitare il pacchetto Covid-19. L'allevamento intensivo e la sua non sostenibilità evidenziano che le nostre scelte spesso dettate da pigrizia ed egoismo,pesano sull'ecosistema in modo devastante e ne causano la distruzione.
Tutto ciò dice che la direzione che avevamo preso era totalmente sbagliata, vediamo cosa impareremo

Reportage


sabato 11 aprile 2020

Pasqua in quarantena

Ieri ho guardato un video di Galimberti che parlava un po' di questo Coronavirus. Rispetto ai  sentimenti che  ognuno di noi può provare diceva che tra questi non può esserci  la paura perché la paura è qualcosa che si prova nei confronti di qualcosa che è determinato, il virus non lo è. Questa è angoscia perché ci relaziona a qualcosa di indeterminato, che non possiamo definire e che quindi ci fa sprofondare nel buio più pesto.  Detto questo credo che occorra viverlo questo tempo di angoscia ma non come un'attesa della fine, piuttosto come un momento in cui vivere diversamente e cercarvi dentro dei nuovi stimoli, dei segnali, degli insegnamenti. Abbiamo molti strumenti a disposizione e dobbiamo sfruttarli quanto prima.
È dura non poter assaggiare il mondo, uscendo in macchina con il finestrino aperto e il sole che ci bacia ma occorre comprendere il senso di responsabilità verso gli altri, senza tralasciare il fatto che la nostra clausura non è esattamente Alcatraz. Perciò auguro a tutti i credenti una Buona Pasqua e a chi non crede auguro comunque una giornata di ritrovata serenità personale con innescata una marcia di ottimismo.

mercoledì 8 aprile 2020

Due mani per fare

Sarà possibile un cambiamento? Cosa ci porterà tutto quello che è accaduto? Saremo quelli che eravamo prima?
Quante domande mi ronzano in testa. Certo è che a margine di ciò che ognuno di noi potrà essere diventato, occorrerebbe che fosse scattato qualcosa a livello mondiale. Qualcosa nelle mente dei potenti. Qualcosa nella mente dei dittatori.
Sempre e solo un unico mondo sotto i nostri piedi.
Ripensare a tutto.
Il denaro non dovrà in nessun modo controllare la nostra evoluzione.

Foto di Pixabay


lunedì 6 aprile 2020

Andrà tutto bene - AA VV

Ho partecipato a questa bella iniziativa con una poesia ed un racconto.

" Andrà tutto bene, #iorestoacasa ", volume antologico contenente poesie, fiabe e racconti brevi.
Molti autori contemporanei si sono riuniti attraverso l' Arte per poter combattere e vincere su tutte le difficoltà che si stanno manifestando per via del Covid 19. Ogni copia venduta, andrà a sostenere la protezione civile per l' emergenza sanitaria che stiamo vivendo.


andrà tutto bene


Un respiro

E' un movimento
un fare inconscio
abituati come siamo
a non accorgerci delle farfalle.

Affoghiamo
come naufraghi
soli e impauriti
dinnanzi alla potenza
di questo dannato nemico.

Respirare oggi è tutto.


giovedì 2 aprile 2020

Non pensarci

In tempi di coronavirus raggiungo un pò di sollievo mentale con questo film guardato di sera mentre le "sorelle tremende" dormono.
Una bella commedia con uno dei miei attori preferiti che incarna, tra le altre cose, un personaggio che sento tanto mio.
Una crisi esistenziale dei 35 anni che investe il protagonista e lo riporta a casa, in un a tranquilla cittadina riminese, dove la sua famiglia vive la vita di tutti i giorni apparentemente normale, ma che rivela in se una tremenda quantità di problemi che per non turbare nessuno non viene rivelata.
La presenza di Stefano farà vuotare il sacco a tutti, quasi a trovare in lui un confessore che accetta la verità e cerca di risolverla.
Stefano che è partito per la grande città all'inseguimento del suo sogno che è anche quello che gli piace fare nella vita e che lo rende vivo.
Vive la differenza con queste persone comuni che trova false ed arrendevoli ad una verità che non si interroga.
Quante volte è capitato nelle nostre vite di vedere queste cose? Come era vista la persona che se ne andava alla ricerca del proprio sogno?
Ne avevo proprio bisogno dell'italianità raccontata con ironia. Grazie a Raiplay.




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