lunedì 15 settembre 2014

Ascolto

Ascoltare gli altri è difficile.
Ci sono giorni in cui riesci perché sei inattaccabile e altri in cui sei come una spugna: assorbi i loro dolori ma non è detto che riesci a strizzare questa spugna per farli scivolare via.
E il cuore poi fa male

mercoledì 10 settembre 2014

....con lo sguardo a ieri!

Mi vedo spesso, quando ho un attimo per mettermi lì tranquilla a guardare qualcosa, andare su youtube e cercare filmati di grandi del passato, citandone uno, Gaber. Voglio sentire che siamo altro, che l'essere umano è qualcosa di strepitoso, incantevole, commovente, intenso. La forma di intelligenza per eccellenza.
Non posso pensare che tutto si riduca alla povertà d'animo e di coscienza che vedo oggi intorno a me.
Allo stesso tempo però quando tutti i giorni mi riempio la bocca di ricerca del nuovo, del cambio di mentalità, dell'opera positiva dei giovani non capisco perché anch'io cado nell'errore di guardare più spesso al passato che al futuro. Anche questa è una forma di "comfort" che non lascia spazio all'innovazione, quasi si avesse sempre bisogno del conforto di qualcosa andato bene per trovare una via già percorsa. Semplicemente però credo che ogni epoca, ogni periodo abbia avuto i suoi innovatori, i suoi intellettuali, i suoi "degni di nota" che lo sono stati nel loro momento. Forse oggi si ha paura di affrontare la novità o forse si è talmente stanchi che si preferisce vedere le lotte degli altri, giudicarle, standosene tranquilli e poco coinvolti.  Oggi viviamo un grande inganno: credere che si stia progredendo facendo grandi passi grazie alla tecnologia e la velocità con cui scambiamo le informazioni, in questo modo smart: dal rapporto familiare e sociale, al dirigere un'azienda o meglio ancora uno stato. Il pensiero e la riflessione sono necessari sempre in ogni campo e questi hanno bisogno di tempo e dedizione. Velocità per cosa?! La grande contraddizione della valanga di informazioni che invadono la nostra vita è che di ognuna si legge solo 1/10 di ciò che contiene, non si approfondisce per non perdere tempo e non si nutre così l'intelligenza e lo studio.
Leggevo nel libro di Luporini che lui e Gaber si trovavano una volta all'anno nella casa in Versilia e si prendevano il tempo che gli serviva per chiacchierare ed analizzare il tempo che stavano vivendo e da queste discussioni prendevano vita gli spettacoli di Gaber che è innegabile siano tutt'ora attualissimi. E' vero che poche sono le cose cambiate: i problemi di allora sono li stessi di oggi, purtroppo. Però anche solo nel nostro piccolo, staccandoci un poco da quella che è la corsa di ogni giorno e riflettendo sul percorso del proprio io si aprono grandi riflessioni e si minimizzano tutte quelle cose che ci sembrano enormi e degne di un'attenzione che in realtà non meritano. I rapporti umani, il buon senso, la coerenza, la forza delle proprie idee: sono queste le cose che ci rendono speciali e sopratutto testimoniano, dando l'esempio, che si può essere migliori. Migliori non postando una battaglia sul web contro il politico di turno ma affermando con forza e tenacia il nostro io attraverso un comportamento coerente con la nostra idea, in rete e nella realtà. Riprendiamoci la vita e restiamo umani!

lunedì 8 settembre 2014

il vero io

Cito una frase del grande Battiato apparsa oggi nell'intervista di Repubblica in merito al suo nuovo progetto musicale "Joe Patti's experimental group" visto a Modena sabato 6 settembre 2104:
 Per me l'unica cosa che conta nella vita è la parte esistenziale, quella che ti mette alla prova: non mi interessano le conferme, essere rassicurante per il pubblico, dargli quello che vuole.
Se fai questo tradisci il tuo ruolo che è quello di fare ciò che interessa a te, non quello che interessa a loro.
Mai tradire se stessi e ciò che sentiamo di fare. La vera rivoluzione si fa con l'esempio: portare avanti le proprie convinzioni e il proprio modo di esprimerle.
L'accondiscendenza per non turbare gli animi è sterilità pura.

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