martedì 31 maggio 2016

#Occhi profondo mare - Cristian Martini - Casa editrice: La memoria del mondo

Se il piccolo principe vi ha rapito il cuore questo libro sarà per voi la naturale conseguenza. Una piacevolissima lettura che entra nell'animo.
La storia incredibile di un uomo che non rinuncia a saziarsi di esperienze a svantaggio dell’amore di una famiglia e di una vita tranquilla. Un uomo che preferisce stare al fianco della persona amata nutrendo questa unione con tutta la radiosità che emana solo una persona felice e realizzata. Un uomo che crede nel valore umano e nel viaggio, come tramite per raggiungere la conoscenza di se stessi.
Una storia densa di emozioni che fa pensare a quanto sarebbe bello riscoprire l’uomo: riconoscere il suo istinto, comprendere i suoi reali bisogni, riprendere il contatto mistico con la natura ascoltandone i segreti.
Questo libro ti concede la possibilità di pensare che ognuno di noi possa porre fine al vortice da cui si sente travolto e intraprendere la propria esperienza, alla ricerca di sé: in ogni momento, in ogni età.

Consiglio sonoro: Into the wild di Eddie Wedder

occhi profondo mare


Libri che meraviglia!

I libri possono sembrare innocui pacchetti di carta e inchiostro ma dentro accolgono il tesoro piu grande: l'emozione!

venerdì 27 maggio 2016

semplicemente #Alda

E se diventi farfalla nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciavi per terra e non volevi le ali.

Alda Merini

giovedì 26 maggio 2016

#Decisioni

"Ogni volta che decidi perdi qualcosa. Qualunque cosa tu decida. E' sempre questione di capire cos'è che non sei disposto a perdere." F. Stork

mercoledì 25 maggio 2016

#Capaci #Mafia

Mi sono presa qualche giorno dopo l’anniversario della strage di Capaci per qualche riflessione. Sono passati ventiquattro anni da quell'orrendo e sanguinoso atto di violenza in cui la mafia volle far presente allo Stato, che stava importunando troppo i loro interessi. Gli anni compresi tra il 92 e il 93 videro una vera e propria stagione del terrore, all'interno della quale i due avvenimenti di maggior rilievo (Via D’Amelio e Capaci) in quanto a violenza e a numero di vittime, furono proprio quelli che colpirono i magistrati Falcone e Borsellino. Da allora ebbe inizio la negoziazione stato-mafia nella quale si ipotizza che lo Stato chiese la fine della stagione stragista in cambio di un'attenuazione delle misure detentive previste dall'articolo 41 bis, grazie alle quali il pool di Palermo guidato da Giovanni Falcone aveva condannato al cosiddetto carcere duro centinaia di criminali mafiosi.
La riflessione che voglio fare è che da allora non si sono più verificati attentati di matrice così cruenta.
Da una parte la mafia che non ha più interesse a compiere stragi perché evidentemente in una situazione favorevole: libera di fare i propri interessi senza grossi disturbi, accedendo probabilmente alla fantomatica negoziazione che avrà perpetrato negli anni, ereditata di politico in politico, e che ancora oggi porrà qualche garanzia al rispetto del patto passato.
Dall’altra l’assenza totale di uomini integerrimi, disposti a tutto anche a spese della loro stessa vita, per difendere un’ideale di giustizia. La stessa giustizia che nel periodo di Mani Pulite aveva avuto un boom di adesioni dalla classe meno abbiente, investita dalla missione di liberarli dalla corruzione dilagante nella politica e nei vertici dello stato che fruttava solo un aumento del debito e delle tasse nelle tasche degli italiani. Una giustizia che nel corso di quegli anni vide muoversi contro la furia della politica, che cercò in ogni modo di ostacolarla. La giustizia che continuando il suo lavoro contro la corruzione, proseguì le indagini anche sugli affari e di conseguenza sulla società civile che come tutti sappiamo è fatta di vite basate su espedienti, amicizie, raccomandazioni, scambi di favore. La giustizia che perse così lustro e ottenne l’atteggiamento indifferente quasi ostile dell’opinione pubblica che mutò il giudizio da: “grazie per fare il vostro dovere e tutelare la giustizia” a “occupatevi solo dei pesci grandi e non rompete a noi che fatichiamo a campare”. La giustizia che ora era denigrata perché non aveva saputo fermarsi entro i propri confini.
Ne è l’evidente risultato la società odierna: un sistema basato sulla vittoria dei furbetti e degli aggiratori di leggi.
La nuova mafia quindi è diversa, si muove nei meandri della società, della politica, degli affari: non esiste più la banda armata di lupara e coppola, immagine che risiede nel patrimonio sociale collettivo, ma si veste di camicia bianca e cravatta e propone business milionari a uomini d’affari che spesso, accecati dal profitto o peggio ancora dalla crisi, non riescono a rinunciare ad un strada facile che si rivela poi un ricatto.
Quindi in tutto questo cosa possiamo fare? Ritrovare la fiducia nella giustizia e riprenderla come ideale. Non chiedo di riprendere solo fiducia nell'istituzione ma iniziare dal nostro personalissimo contribuito: opponendoci, dicendo no alle situazione poco chiare, alle promesse di denaro facile, agli scambi di favori. Ritrovare dentro di noi la correttezza, la legalità e la trasparenza: tutto quello che ogni giorno ci viene propinato sotto forma di decreti e trafile burocratiche da compilare ma nelle quali occorre credere fortemente per generare una nuova società. Basta benessere del singolo, sì alla collettività.
La regola è sempre quella: ad ogni azione corrisponde una reazione.

martedì 24 maggio 2016

#ruote

I vecchi si lamentano. I vecchi ripongono le speranze nei giovani. I vecchi non lasciano lavorare i giovani e non li vogliono nelle posizioni di potere perché sono giovani. I vecchi si lamentano. I giovani scappano . I vecchi muoiono. Il paese muore!

venerdì 20 maggio 2016

#human

Trovo molto bello, seduta in un ufficio pubblico alla sezione vaccini, vedere una famiglia, madre di qui e padre orientale, parlare in inglese tra loro e con la bambina consolandola per il pizzicore della puntura. Bello vedere famiglie multiculturali che dimostrano che l'essere umano è uno e non ha nazionalità ma solo senso di appartenenza.

Necrologi sentiti per #Pannella?!

Mi spiace oggi leggere articoli sornioni e paraculi su Marco Pannella perché so che sono esclusivamente scritti per la commemorazione ma non per un sentito sentimento umano. Le sue idee troppo libertine, il suo partito troppo piccolo e socialmente corretto per emergere, troppo rischiose le propste per gli interessi dello stato. Sono contenta di averlo sostenuto. Pannella è stato un coerente, ha sempre lottato duro per le sue idee nonostante al rimanente mondo non importasse dei scioperi e delle sue astinenze. Pannella era un vero e proprio "resistente" dei diritti. Ci mancherà molto, non sapremo se nel nostro secolo ci saranno persone così ostinate e dedite all'ideale.

giovedì 19 maggio 2016

#socialandco

I social ci consentono di dire la nostra cosa su ogni argomento. Alcuni provano a far ragionare, altri ottengono consensi, altri postano immagini con orrori grammaticali, altri ancora danno il buongiorno e la buonanotte. Le persone sensibili prive di autostima per natura, cercano di sentirsi accettati le persone arroganti che già hanno la verità in tasca, affermano il loro ego. 
Questi arroganti però a differenza delle persone curiose, interessate che si domandano sempre sulle cose, smettono di parlare con gli altri, soprattutto con quelli che li contraddicono e rimangono nel loro piccolo mondo convinti di essere nel giusto assoluto. 

mercoledì 18 maggio 2016

Il legame

Straniera nella tua città
distante ma coinvolta
accolta ma emarginata.

Un filo sottile lega l'anima
è invisibile agli occhi
impalpabile
ma resistente come roccia.

Terra madre della tua giovinezza
colori impressionisti del quadro della tua vita
resistenti
densi
eterni.



martedì 17 maggio 2016

Politicanti

In politica non si può fare affidamento su nessuno al di fuori del tuo cervello e anche con solo quello, spesso si viene comunque circuiti. 
Non si capisce mai se sei solo la pedina di una scacchiera o realmente puoi fare la differenza su qualcosa. Certo è che il sistema politico italiano non consente facilmente di poter entrare nei meandri di una legge o anche solo di una proposta. 
Questo fa si che il più delle volte qualcuno decida, forte del presunto interesse collettivo dopodiché si tiene quello che è stato deciso. 
La politica è il luogo del "questo non sa nemmeno di cosa si parla" ti fanno sentire un piccolo infante inesperto. 
L'unica cosa da fare è sapere sempre almeno quanto gli altri per poter fronteggiare almeno una discussione.  

venerdì 13 maggio 2016

Una giornata metropolitana qualunque #Milano

Piove
Ombrello e pedalare, ti bagni le gambe
Tessera apri sbarra
Lega bici
Tessera ATM
Tornello
“Beep, titolo non corretto”
“Cacchio dici?!”
“Beep, buon viaggio”
Metro linea verde

Du dun, du dun
“..inchia zio come stai?”
“ieri in ufficio il delirio”
“sono quasi a Gobba”

Du dun du dun
“Cimiano, fermata Cimiano”
Sottoterra Lifegate non prende
Salgono e spingono
Caldo
Puzza di sudore

“Allora: la funzione f(X) per x che tende a 0….”
“No, non è così”
“Non rompere, è così l’ho letto”

“Centrale FS”
Scendono
Sedia libera, corsa
Gioia, Garibaldi e scendi

Giù per le scale, su con le mobili, giù con le mobili
Mobili ferme
Che palle

Dlin Dlon
“si ricorda che occorre timbrare ai tornelli in entrata e in uscita ad ogni stazione”
Linea Viola
Disporsi lungo la banchina

Sali, scendi
Ascensore
Scale
12 Collegamento in arrivo
Corri
Al volo, ti siedi
Scendi
Ombrello
Cammina
Occhio alle deiezioni canine

Buongiorno Armando
Beep, 08.32





giovedì 12 maggio 2016

#l'amoreèunacosasemplice

Il punto non è "con tutte le cose che ci sono da fare pensano a queste" ma  "è un diritto che doveva esistere già da tempo".

Keith Haring

#Sgomberi

Modena:
Sgombero di edificio pubblico occupato da una famiglia e da ragazzi che promuovevano attività sociali.
Tafferugli, azione definita di alleggerimento da parte della polizia. Feriti tra cui una ragazzina di quindici anni.
La destra estrema acclama la polizia per aver ripristinato una situazione di legalità che la sinistra benpensante ha sempre foraggiato, a detta loro. 
Manganellate su una quindicenne che sempre a sentir loro doveva andare a scuola e non in manifestazione. 
Mai sentito parlare di resistenza?! Questa  non doveva essere una battaglia sulla piazza, doveva essere un dialogo. Accidenti ma quanti sono gli edifici pubblici dismessi che non sono utilizzati per nulla e rimangono a marcire? Perchè non si può colloquiare con un gruppo di ragazzi che vogliono solo fare promozione sociale?
Una volta mi ero interessata dell'argomento: per chiedere in uso un edificio pubblico devi innanzitutto simpatizzarti il politico, attraversare trafile burocratiche incredibili, costituirti associazioni etc etc etc.
Forse non sarebbe ora di cambiare questo sistema? Questo vogliono dire questi ragazzi che usano quella che ora è l'unica protesta possibile: la manifestazione della rabbia rispetto all'impedimento di godere tutti del bene pubblico.
Capisco dall'altra parte la tutela ma mi riesce difficile pensare che non si possa trovare dei metodi di avvicinamento delle parti e un dialogo!

Liberi di essere

Vegani e vegetariani: spesso mi interrogo sulla loro posizione che si pone in contrasto netto con la legge della natura.

Il loro approccio è di protesta e come tale necessita di essere estremista: ridurre a zero i prodotti derivati da animali e gli animali stessi per eliminare l'offerta; occorre un gesto forte per interrompere una catena.
Questo comportamento non può poi essere applicato alla natura che come noi tutti sappiamo è estremamente crudele nella sua manifestazione. Il più debole viene mangiato e non fa distinzione se carne o pesce o uova.

Purtroppo questo è un mondo sbagliato e gli esseri umani hanno dimostrato l'arroganza della prevaricazione su ogni forma di vita possibile al solo scopo di produrre denaro, mentre nel medioevo il fine della caccia era ben diverso.Ma il medioevo è epoca di buio e ignoranza e invece oggi la nostra intelligenza dovrebbe brillare di vividezza. Purtroppo invece è offuscata dal denaro e dal consumismo derivato.

Cosa si può fare?

Ognuno deve riflettere e decidere la propria strada e come per ogni altra cosa decide di compiere la sua RESISTENZA privata. Se non ci fossero persone ce credono nella lotta personale non ci sarebbero mai cambiamenti.

Purtroppo sembra che il vivi e lascia vivere sia la cosa più difficile in questo nostro mondo: c'è sempre da polemizzare su tutto ma senza ironia solo con cattiveria.

mercoledì 11 maggio 2016

#playlist

Una buona lettura è sempre accompagnata da una degna colonna sonora. Per la lettura del mio libro questo è il viaggio musicale:

playlist Spotify

martedì 10 maggio 2016

#EBook #Racconto

Un piccolo restyling per accogliere il mio nuovo lavoro da oggi su carta ed ebook :

L'inquietudine della stabilità

#leggetegratis

In attesa del mio primo racconto, si può sempre leggere il mio ebook di poesie: è in promozione a 0Euro!!


http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/79816/e-lamore-che-divora/

#lezionedimate

Ho sempre odiato i prepotenti.
Stamattina una ragazza in metro ripeteva all'amica roba di matematica e le diceva "leggi lì....chiedimi questo" e ogni volta che sbagliava "taci....e chissene passa dopo....non ho tempo".
Se fossi stata in lei avrei piantato li il libro e le avrei detto "bene fai da sola". Immagino le suppliche. Questa è la differenza fra chi subisce per compiacere e chi si oppone ad una consuetudine anche se questo rompe equilibri.

lunedì 9 maggio 2016

#mynewbook #comingsoon

L’amore può essere assimilato ad un quadro: con il passare del tempo perde brillantezza, i colori appaiono spenti dominati da tonalità scure, senza alcuna vividezza.
Si rimane pigramente a guardare senza far nulla, augurandosi che un giorno tutto torni come prima. Piano piano ci si stanca di aspettare, si smette di osservare in quella direzione e lo sguardo si rivolge altrove.

Accade poi che l’amore agisca da solo e si prenda lo spazio che merita: capita che accadano cose, quelle stesse cose che cambiano il corso degli eventi mutando radicalmente la storia.
Così si può solo scegliere: ricordarsi della bellezza di quel quadro e agire per farlo tornare allo splendore di un tempo oppure adeguarsi alla nuova realtà.

L’amore chiama ad una scelta ogni singolo giorno.


Questa è la storia di Alice: una donna protagonista del proprio cambiamento, che ha mutato se stessa sempre e solo attraverso le esperienze che vive sempre a pieno, rischiando di farsi male ma senza avere nessuna paura.
Una donna che ha raggiunto la felicità ma che non si rassegna ad una piatta linea continua, una che desidera vivere le emozioni.
Sconvolgerà la sua conquistata serenità per raggiungere una vetta ancora più alta.


L’inquietudine della stabilità

venerdì 6 maggio 2016

#rimpallo istituzionale

Tito Boeri presidente dell'Inps, asserisce che i vitalizi dei Parlamentari sono economicamente insostenibili nei prossimi 10 anni, nonostante i correttivi apportati dalla normativa. La spesa ammonta a circa 193 milioni nel 2016 per 2600 vitalizi. Applicando un sistema contributivo si andrebbe a ridurre del 40% la spesa. Montecitorio ha replicato che i vitalizi non esistono più e che sia i retributivi che i contributivi, gravano esclusivamente sui bilanci di Camera e Senato.
Ora io dico un cittadino come fa ad entrare nel merito della faccenda e capire dove vanno questi soldi?
Le istituzioni non fanno che mettersi in dubbio a vicenda ed è risaputo che i fatti si nascondono bene se vogliono. Non ci sono armi per arrivare alla verità non tralasciando il fatto che i parlamentari non hanno interesse a pubblicizzare i loro compensi.
Pensare che con i conti della serva ognuno è destinatario di 74.000 euro l'anno.
Come fanno sopratutto eticamente  a pensare che non sia il caso di rivalutare il loro compenso nel rispetto del mondo che sta qua fuori!!!

fonte: Metro



lunedì 2 maggio 2016

Musica: talent e vecchi ardori

Prendo spunto dalla polemica di un partecipante a The Voice, tal Ivan Giancarlo Giannini, che ha commentato negativamente la defenestrata per mano di Emis Killa nelle battle, a confronto con un certo Charles Kablan, giudicato un prodotto più vendibile. 
La polemica confonde diversi argomenti che spaziano dalla critica all'Italia, che non ha musicalmente coraggio, al fatto che per essere cantante non devi studiare ma devi solo avere il tuo messaggio da trasmettere. 
Partiamo dalla prima insindacabile verità: partecipando ad una trasmissione simile non si può criticare il sistema e al tempo stesso contribuire al suo incremento.
A seguire ci sono i paragoni fra i vari talenti che sono spesso scorretti per termini di confronto: metal contro commerciale piuttosto che melodico contro trend del momento o addirittura lirico contro progressive.
Troppe le variabili: i pezzi sono cover, unico valore aggiunto il ri-arrangiamento; non è il più bravo tecnicamente a passare ma spesso colui che ha più presenza scenica, o più giovane perciò con più margini di miglioramento; la cover che si va a proporre influisce moltissimo per cui non può essere giudicato nessun messaggio ma unicamente una interpretazione.

E’ dura ammettere, per concorrenti come Ivan, che la partecipazione è motivata solo ed unicamente dal far diventare la musica un mestiere, usufruendo di un trampolino di lancio così in vista come il mezzo televisivo.
Credo che occorra avere l’umiltà di ammettere questo e prenderlo per come è: una roulette russa, passa chi……ha culo. 

Detto questo credo che la musica sia altro.
Ci sono persone che lavorano duramente da tantissimi anni ma che non hanno il diventare famosi come unico obiettivo. Lo fanno per amore di una passione che li diverte, li cattura, li motiva.
Riescono a gioire per ogni piccola soddisfazione senza lasciarsi prendere dalla frustrazione.
Impegnano risorse personali per far un buon prodotto che poi immettono in questo strazio di mercato musicale per far presente che ci sono, ma senza nessuna spasmodica brama di successo.
Sono persone che lavorano, hanno una famiglia e al contempo dedicano il tempo che rimane alla loro fiamma vitale.  Si perché la passione è quella che anima le persone, che crea iterazioni, progetti, muove le vite.

Definisco strazio il mercato musicale perché pensando appunto ai talent, il prodotto che emerge da ognuno di questi è conformato ai gusti del momento che vengono comunque indotti. Pensate a quante star della musica cambiano lo loro musica in relazione al trend del momento (esempio eclatante l’ultimo inascoltabile pezzo della Pausini – una donna innamorata credo).
Questo provoca un conformismo del gusto negli ascoltatori e diventa “fascismo” musicale.
In questo modo si tagliano fuori altri migliaia di generi che non avvarranno mai spazio perché le persone non sono più libere di ascoltare.

Il decantato rock di cui parla Giannini è un genere che riempie gli stadi?
Parliamo di Vasco: questo ha uno zoccolo duro di fans che rimettono in piedi un rito perenne e lo trasferiscono alle generazioni successive, ma ormai cosa c’è nella sua musica?
Lo dico da emiliana: tutti ci siamo rivisti nella canzoni di Vasco ma ciò che porta avanti ora non è più incarnazione di un messaggio, piuttosto una struttura miliardaria che deve produrre denaro.

E’ finita la poesia, è solo mestiere.  

Il genere di rock che ama Ivan è veramente una cosa vecchia. Riproporre roba come AcDc piuttosto che Van Halen etc ti fa apparire come un nostalgico di un epoca passata. Anche nel rock le cose sono cambiate, diverse. Rimane un genere che in Italia non attecchirà perché l’Italia inutile negarlo è il paese del bel canto, del cantautorato impegnato e della lirica.
Fuori dal nostro paese esempi come i Muse, Kings o Leon, Kasabian o Black Keys ci fanno sperare. Anch'essi derivano da generi che abbiamo tutti vissuto ma quanto sanno di nuovo! 


http://www.giornalettismo.com/archives/2085349/the-voice-ivan-giannini-eliminato-video/

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