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mercoledì 12 ottobre 2022
domenica 4 marzo 2012
Pier Paolo Pasolini - Progresso e Sviluppo
Io credo nel progresso, non credo nello sviluppo e nella fattispecie a questo sviluppo. Ed è questo sviluppo che da alla mia natura gaia una svolta tremendamente triste, quasi tragica. [...]
Il progresso fa qualcosa per un fine comune lo sviluppo fa qualcosa e basta, anche che non serve, al solo fine dell'arricchimento.
Il progresso fa qualcosa per un fine comune lo sviluppo fa qualcosa e basta, anche che non serve, al solo fine dell'arricchimento.
sabato 5 novembre 2011
La lunga strada di sabbia - P.P.Pasolini
Genova fuma, sfuma in un guazzabuglio
supremo. L'attraversi, a metà corso Italia, già verso Levante, ti
volti, e alle tue spalle ecco la più bella visione di tutta la
Liguria. Il porto, con catene di navi, banchine battute da un maree
color paglia, una frana di palazzi, impastati in un'unica polvere, e
più vicino navi ruggini, moli di massi neri, il mare verde oliva,
torbido, come un fiume in piena, con un ghirigoro di scoglietti,
isolotti, rotonde, tutto di ferro battuto, e orridi, qui sotto, con
erbe, fichi d'India e spazzatura. Nel limite di questo quadro, ai
piedi di chi guarda in fondo a un vertiginoso muraglione da città
del futuro, sotto una rete di protezione, c'è una piccola spiaggia
di ciottoli. Si intravvede, nella luce del temporale, qualcuno che fa
il bagno. Una ragazza bionda, nuda, di carne, di carne calda in mezzo
a tutto quel ferro.
Viaggio su una Millecento nell'estate del 1959 per la rivista "Successo".
mercoledì 2 novembre 2011
Citazione - Pier Paolo Pasolini 1922-1975
Che cos'è che ha trasformato i proletari e i
sottoproletari italiani, sostanzialmente, in piccolo borghesi, divorati, per di
più, dall'ansia economica di esserlo? Che cos'è che ha trasformato le
"masse" dei giovani in "masse" di criminaloidi? L'ho detto
e ripetuto ormai decine di volte: una "seconda" rivoluzione
industriale che in realtà in Italia è la "prima": il consumismo
che ha distrutto cinicamente un mondo "reale", trasformandolo in una
totale irrealtà, dove non c'è più scelta possibile tra male e bene. Donde
l'ambiguità che caratterizza i criminali: e la loro ferocia, prodotta
dall'assoluta mancanza di ogni tradizionale conflitto interiore. Non c'è stata
in loro scelta tra male e bene: ma una scelta tuttavia c'è stata: la scelta
dell'impietrimento, della mancanza di ogni pietà. PPP 1922-1975
domenica 15 maggio 2011
A me - Pier Paolo Pasolini da "La religione del mio tempo"
In questo mondo colpevole, che solo compra e disprezza, il più colpevole son io, inaridito dall'amarezza.
venerdì 11 marzo 2011
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