Una sensazione strana stasera.
Non so se a qualcuno è mai capitato di rientrare a casa e avere le braccia piene di cose: borsa, borsine della spesa, catone con la pizza, oggetti; e di tenere con un solo braccio due cose: una molto pesante ed un’altra leggera. Il braccio si stabilizza sulla forza che serve per reggere la cosa più pesante, al cervello arrivo l’impulso di sostentare la fatica, un bisogno immediato, meccanico, e nel frattempo quella leggera non fa altro che sfuggirti, oppure rischi di romperla o accartocciarla proprio perché non degna di quell’attenzione che serve per una cosa più piccola, fragile, leggera.
Mi è sovvenuta un’analogia con la vita reale: ci sono cose, persone, sentimenti che necessitano di un’attenzione particolare a causa della loro delicatezza e fragilità e spesso le perdiamo nel nostro essere bruschi, duri e sbrigativi.
Dobbiamo calibrare sempre i nostri gestii, le nostre parole, le nostre azioni in relazione a ciò che viviamo solo così possiamo dare la giusta importanza ad ogni cosa.
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