martedì 27 maggio 2025

Questione di opportunità

Quanto la persona che eri rincorre quello che sei diventato oggi? Quanto e dove il passato può colpirci per mortificare il nostro presente?

Esistono persone che non hanno avuto occasioni, che hanno vissuto sul fondo eppure  hanno saputo riscattare il proprio presente, magari goffamente con mezzi di fortuna ma sono uscite da un tunnel nero che sembrava essere il loro destino.

Chi ha il diritto di decidere del destino degli altri ?

Sono i pregiudizi e le costruzioni di questa società che infine tagliano fuori anche chi ha lottato con i denti per il proprio posto nel mondo.

Villa Reale - GAM




venerdì 16 maggio 2025

Ricordo ancora quel cortile

nelle sere assolate di luglio 

E la tavola imbandita

Sempre pronta per la festa 

al cancello una foresta d’oro puro 

Tagliava l’orizzonte 


La vigna tutt’attorno

Riparava dal superfluo

nonna proteggeva

Il suo regno dai cattivi

Come fosse un cavaliere 


Nulla più volevo ancora

Se non stare lì a guardare 

Il mondo cambiava veste

Io crescevo sempre uguale


Mi guardo indietro e sorrido 

Quanta semplicità

Ma cosa è giusto ora lo so

Solo essere felici


Tante strade sono cambiate 

Vecchi rancori e nuovo amori

Ciò che manca è solo amore

Questo nonna l’ha insegnato

con la cura dei gesti sinceri


Il passato è scolpito

Il futuro è da scrivere 


martedì 6 maggio 2025

1 maggio, sempre

 Il 1° maggio è passato, e con essa la voglia di manifestare per un lavoro dignitoso, che comprende i giusti diritti connessi ai doveri, un compenso adeguato e un tempo dedicato corretto e corrisposto. 

Ora, i tempi si sono evoluti: esistono nuove forme di contratto, esiste lo smart working, la flessibilità. Però le persone ancora muoiono durante le loro attività.

Non voglio essere classista ma come tutto oramai si divide in due gruppi: benestanti con i piedi sotto la scrivania e ceto medio impegnato in: manovalanza, lavori sottopagati nella grande distribuzione o ristorazione, corrieri e market online. 

E' sul ceto medio che gravano ancora tutti i problemi del mondo del lavoro tra i quali sottolinerei il salario.

l'Italia è uno dei paesi europei con gli stipendi più bassi ma a differenza di altri come la Spagna in cui ci sono maggiori occasioni per vivere dignitosamente permettendosi anche di bere una birra fuori la sera, l' Italia vive al di sopra delle proprie possibilità.

Gli stipendi sono bassi e il costo della vita è triplicato in un anno. Una famiglia di quattro persone con due genitori lavoratori non mette via una lira.

E che non si dica ....eh ci sono più esigenze etc..... I tempi sono sicuramente cambiati ma ora sono i beni primari che si fatica a sopportare.

Inoltre tutti coloro che con il loro stipendio fanno andare avanti la macchina dello stato pagando esattamente il dovuto senza possibilità di scelta si trovano ad avere servizi precari e assolutamente inadeguati.

Occorre prendere atto di questo e smettere di mettere gli uni contro gli altri quando la guerra dovrebbe avere un solo nemico.



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