Credo ci voglia una vita intera per analizzare se stessi: da dove si proviene, la famiglia, le dinamiche relazionali.
Ci portiamo dentro moltissimo di tutto questo: chi dice che una famiglia sana, fondata su amore e rispetto, genera individui "a posto".
Chi non lo pensa della propria? Eppure vediamo ogni giorno attimi di follia e senza troppo esagerare riconosciamo in altri tratti caratteriali che provengono da difficoltà emotive provate in infanzia.
Più facile vederlo in altri, più difficile in sé stessi: analizzarsi, mettersi in discussione è da sempre difficoltoso perché include il senso critico.
Oltremodo mettere sotto una luce oggettiva ciò che è pieno di sentimenti, attaccamento ai genitori, traumi familiari, genera in noi una barriera di difesa.
Aprirsi significa scoprire il proprio cuore e la propria mente, prendere coscienza delle imperfezioni, analizzarle e possibilmente risolverle.
Quante volte ho pensato ad un terapista .... Sarebbe come praticare uno sport, allenare il nostro io a star bene perché come il fisico anche l' anima ha bisogno di scaricarsi e vuotarsi da pesi superflui.

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