venerdì 29 luglio 2016

unione libera

Nella vita capita che ci siano periodi dominati da tristezza e rassegnazione, sopratutto quando una storia d'amore finisce. Il distacco è difficile e lungo, Si passa un periodo di incubazione, uno di imbruttimento, poi si riprende piani piano a sopravvivere e poi lentamente a vivere.

Capita poi che d'improvviso incontriamo la felicità, che spesso porta le fattezze dell'amore: siamo al settimo cielo e ce la teniamo ben stretta. Creiamo un muro invalicabile intorno, in modo che nessuno possa portarcela via. Quando siamo felici non vogliamo vedere la tristezza degli altri, anzi la allontaniamo il più possibile. Emerge l'egoismo sfrenato che porta a preservare se stessi e la propria condizione.

Ci sono altri casi in cui, nonostante sappiamo essere noi la causa della tristezza di qualcun'altro, facciamo finta di non vedere e per puro egoismo perseveriamo in un comportamento sbagliato.

Qualche tempo fa mi è capitata fra le mani la lettera di una ragazzo che, nei primi due anni delle superiori, si era innamorato di me (per quanto ci si possa innamorare a sedici anni). Io stavo con un ragazzo ma questo non mi impediva di coltivare questa amicizia che per me però era solo tale, mentre per lui era ben altro. (Credo che le donne in fondo lo sappiano sempre di che natura è un rapporto)
Al termine del biennio ci scrivemmo lettere fino all'estate successiva; mi scrisse e musicò perfino una canzone che ancora conservo. Il mio egoismo nel pretendere che il nostro rapporto fosse esclusivo gli impedì di avere un legame d'amore sereno con una ragazza. Fu allora che capì che se non fosse stato lui a chiudere la finestra aperta su di me, le cose sarebbero continuate in eterno, e lui sarebbe stato destinato a soffrire.

Questo fu il primo esempio di dignità e di amore verso di se. In questi anni quante volte mi è capitato di vedere questo tipo di dinamiche.

Ognuno di noi fatica a lasciarsi andare alla solitudine: riuscire a stare bene smettendo di punto in bianco di avere un appoggio, per ogni momento di sconforto, o un complice in ogni momento bello, è roba per gente forte.

Questa invece è una delle cose più importanti da imparare: l'unione di due persone è profonda e brillante solo quando le due persone bastano prima a se stesse.

Due anime che si uniscono, per la natura di ciò che sono, non devono stare insieme a causa di un vincolo o per puro egoismo di uno dei due, per pigrizia o sentimento di possesso.

L'unione di due anime deve essere libera e cosciente, ogni giorno.

#civico

Civico: (dovere, senso, sentimento) proprio del cittadino in quanto appartenente a uno stato, ad una collettività. Educazione civica, insegnamento, a scuola o in altre situazioni, del complesso di norme che regolano i rapporti dei cittadini tra loro, con gli enti locali e con lo stato

giovedì 28 luglio 2016

#immigrazione

Immigrazione: trasferimento di persone in un paese diverso da quello d'origine per cause naturali o politiche.Può comprendere migliaia di individui o scarse unità. Immigrazione interna: da una regione all'altra dello stesso paese, Immigrazione esterna: da uno stato all'altro.

#linus #sala #milano

Leggo stamane le polemiche intorno alla figura di Linus, eletto da Sala come curatore degli eventi milanesi, a titolo gratuito. A margine delle polemiche sul fatto che gravita intorno ad una radio e per cui potrebbero esserci diversi conflitti di interesse, le polemiche più sterili che leggo sui social, sono quelle relative al fatto che Sala sta pensando alla cultura e non alla sicurezza e agli immigrati. Emerge da qui il più totale sconforto sulla presa di coscienza che la massa crede nella repressione, per giunta violenta, e crede che sarà quella a cambiare le cose. Svilente dovergli ricordare il fatto che questo atteggiamento storicamente è stato controproducente; al contrario con la cultura non abbiamo mai provato. Respingere la violenza, rifiutarla e combatterla con la bellezza, il pensiero, l'arte e far percepire all'uomo la sorpresa nel comprendere ciò che è in grado di fare. Ma la triste realtà è che puntiamo dritti ad un nuovo fascismo e non a una guerra di religione. 
Sono sempre solo soldi e potere.

mercoledì 27 luglio 2016

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