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martedì 25 luglio 2017
Francisco Goya
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| F.Goya - Duello rusticano |
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| F.Goya - Perro enterrado en arena - Pitture nere |
Nel 1820 Francisco Goya si ritira in una casa a Madrid e inizia a dipingere ad olio direttamente sulle pareti, quelle che saranno chiamate pitture nere, dipinti densi di terrore, disillusione, figure demoniache, assenza di speranza.
Il primo dipinto chiamato amichevolmente il cane può dare adito a molti punti di vista: io vedo la speranza del ritorno di qualcuno che lo salvi, quindi anche l'angoscia della solitudine.
Il secondo dipinto rappresenta l'essenza assoluta dell'essere umano: la lotta, la violenza tra gli uomini che anche se bloccati o destinati alla morte non smettono di combattere per la conquista.
lunedì 24 luglio 2017
La clinica dell'abbandono - Alda Merini
Io ero fatta di prati verdi
di lucciole della notte.
Ma qualche adulto bambino
ha preso in mano il grillo
la lucciola e la cicala
che erano in me.
Alcuni falsi poeti
chiudono i grandi nel pugno
della curiosità
e non sanno che anche nel grillo
vive presente un'anima.
Alda Merini - da La clinica dell'abbandono
di lucciole della notte.
Ma qualche adulto bambino
ha preso in mano il grillo
la lucciola e la cicala
che erano in me.
Alcuni falsi poeti
chiudono i grandi nel pugno
della curiosità
e non sanno che anche nel grillo
vive presente un'anima.
Alda Merini - da La clinica dell'abbandono
#Imperativoricordare
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case.
Voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì e per un no.
Considerate se questa è una donna
senza capelli e senza nome
senza più forza per ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato
vi comando queste parole
scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Se questo è un uomo - 1964 - Primo Levi
nelle vostre tiepide case.
Voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì e per un no.
Considerate se questa è una donna
senza capelli e senza nome
senza più forza per ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato
vi comando queste parole
scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Se questo è un uomo - 1964 - Primo Levi
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