venerdì 15 giugno 2018

Giulia - Ritratti di donne

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No, Giulia non la faccio facile Gabriele si scurì in volto nessuno ha detto che lo è. Credo però che ognuno di noi abbia il dovere verso la vita di fare tutto ciò che può per essere felice. Per farlo abbiamo bisogno di essere liberi, liberi da vincoli familiari, da pregiudizi, da costrizioni. Non avresti dovuto accettare il futuro che veniva costruito per te perché tu hai diritto ad uno tuo, che includa tutto ciò che tu desideri. 

Giulia scoppiò a piangere.

No non devi piangere, anzi devi reagire se veramente senti che stai sbagliando. Ci sono persone che in una vita intera non si accorgono di non stare vivendo. Tu sei riuscito ad accorgertene ed ora sta a te. 

Ma io cosa vuoi che possa fare contro mio padre? contro la mia famiglia?

Ancora non capisci, non è questione di fare qualcosa contro ma di fare qualcosa per te. Giulia tu mi piaci ma mai e poi mai potrei avere a che fare con la tua famiglia. Per cui te lo dico ora, se vuoi iniziare qualcosa con me sappi che io non sarò quel fidanzato che i borghesi considerano "perbene" che va vestito elegante a pranzo dai suoceri la domenica, dopo essere andato a messa e a prendere le pastarelle. Immagino che tuo padre abbia una specie di decalogo per le caratteristiche che dovrebbe avere il tuo ragazzo ed io immagino, di non possederne nemmeno una e dico per fortuna. Quindi stare con me non potrà far altro che metterti in cattiva luce di fronte ai suoi occhi e chissà forse un impedimento a vedermi. Io non voglio cazzate come queste, io voglio stare con te tranquillamente e alla luce del sole. Ora sta a te scegliere, fare un salto nel vuoto o continuare la tua falsa esistenza? 


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giovedì 14 giugno 2018

Notti d'estate

Nelle notti d'estate c'è un momento preciso in cui dalla quiete totale di rumori e colori, inizia ad arrivare il giorno. Un timido pallore investe il cielo e nel silenzio qualche uccellino inizia il suo canto di benvenuto al giorno nuovo. Me ne sto qui abbracciata alla mia famiglia osservando il cielo dalla finestra semiaperta che si fa via via più chiaro . Le macchine iniziano a muoversi, il brulichio di esseri umani si fa più intenso, come i miei pensieri che dentro a questo corpo assonnato sgomitano per trovare la giusta soluzione. È un momento magico, un momento di comunione con la natura che offre ogni giorno la possibilità di riscatto. Il chiariore che investe il mondo e gli dona la vita, ancora una volta.

mercoledì 13 giugno 2018

Concorso “A proposito di donne” Comune di Alessandria



Menzioni speciali del concorso “A proposito di donne” a:

Elisa Capitani: “Laura”

Massimiliana Tasca: “Giù il cappello”

Dispiaciuta per non aver partecipato ma felice che un tema così importante come la violenza sulle donne, su cui era centrato il mio racconto, sia stato insignito di una menzione speciale. Grazie al Comune di Alessandria e a tutte le donne che si dedicano alle donne!
ConsultaPariOpportunitaAlessandria

lunedì 11 giugno 2018

Tracce - Graffiti MetroPolitani - Youwras

Dopo la giornata di premiazione alla sede del quotidiano Metro sono orgogliosa di mostrare il testo della mia poesia e le foto dell'evento.


Tracce

Sbuffo di vento
pellegrini affannati salgono e scendono
riversandosi nelle vene della metropoli.

Inseguono occasioni
pedinano sogni
bramano possibilità.

Rimani ferma.

Lasciati attraversare dalla vita
sentirai l'anima pulsare
alimentata dal respiro unanime
di chi cerca la felicità.





domenica 10 giugno 2018

La poesia - Pablo Neruda

E fu a quell’età… Venne la poesia a cercarmi. Non so, non so da dove uscì, da quale inverno o fiume. Non so come né quando, no, non erano voci, non erano parole, né silenzio, ma da una strada mi chiamava, dai rami della notte, all’improvviso tra gli altri, tra fuochi violenti o mentre rincasavo solo, era lì senza volto e mi toccava. Io non sapevo che cosa dire, la mia bocca non sapeva chiamare per nome, i miei occhi erano ciechi, e qualcosa pulsava nella mia anima, febbre o ali perdute, e mi formai da solo, decifrando quella bruciatura, e scrissi il primo verso vago, vago, senza corpo, pura sciocchezza, pura saggezza di colui che nulla sa, e vidi all’improvviso il cielo sgranato e aperto, pianeti, piantagioni palpitanti, l’ombra trafitta, crivellata da frecce, fuoco e fiori la notte travolgente, l’universo. E io, minimo essere, ebbro del grande vuoto costellato, a somiglianza, a immagine del mistero, mi sentii parte pura dell’abisso, ruotai insieme alle stelle, il mio cuore si distese nel vento.

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