martedì 4 giugno 2019

Ti racconto il mio parto 2

Sono a 40+3. Sembra una notte come tutte le altre. Mi sveglio per andare a fare pipì le solite mille mila volte.

 Ore 6.00 non più solo pipì, qualche doloretto che sembra essere un mal di pancia mi esorta ad andare in bagno. Torno a letto e sdraiarmi non è più così facile. Sento di nuovo qualche dolore, torno in bagno e mi accompagna questo dolore che ora è localizzato sopra al pube. Torno a dormire ma sento che ogni dieci minuti questo dolore si ripresenta. Lo ricordo in realtà per Isabella lo avevo uguale, in quel punto. Torno a letto e abbraccio la mia piccola, ho la certezza che questo sarà l'ultimo giorno in cui il pancione sarà fra noi due. Arrivano le 08.30. Papà si è già accertato di come sto e decide di andare a fare la doccia, sa che sarà un sabato diverso dal solito. Intanto Isabella si sveglia e come solito facciamo le nostre coccole anche se fatico a mantenere la posizione. Decidiamo di andare a fare colazione e piano piano scendiamo le scale. Mi piacerebbe fare colazione come tutte le mattine ma questo dolore diventa sempre più intenso.

 Ore 9.30 decido di lasciare la bimba al papà e ai nonni e di andare a fare un bagno caldo dicono tutti che fa miracoli. Riempio la vasca con acqua calda e mi siedo ma sento che è meglio tenere il bacino sollevato. Uso il doccino per direzionare l’acqua bollente sulla pancia e questo mi da sollievo. Dopo una mezz’ora il papà viene a vedere come va e mi consiglia di andare. Io sono sempre titubante perché effettivamente a casa è più piacevole gestire il dolore. Penso però che ho ancora il viaggio in auto da fare e il ricovero e vorrei arrivarci in condizioni umane, così tra una pausa dalla contrazione e l'altra (cinque minuti di orologio) riesco a vestirmi e incamminarmi verso l'auto. Durante il viaggio quando sopraggiungeva una contrazione stringevo forte la maniglia e respiravo intensamente. Con mio marito dicevo “potremo mettere fuori il fazzoletto bianco “. Arrivati in ospedale scendo e mi devo subito appoggiare perché un'altra contrazione forte impedisce il movimento. Saliamo in reparto e un'ostetrica appena mi vede mi dice di entrare e chiede al papà di rimanere fuori. Mi siedo e rispondo alle domande dopodiché mi dice di seguirla, di spogliarsi e di mettersi sul lettino per la visita. Non faccio in tempo a piegarmi che sento un rivolo di liquido seguito da un abbondante scroscio.

 Ore 11.22 rottura del sacco. Facciamo la visita e la dilatazione è di 8 cm. Escono a dire a papà di prepararsi: incredulo prende armi e bagagli e si precipita in sala parto. Siedo sulla mitica poltrona e le ostetriche iniziano la preparazione. Inizio a sentire di dover spingere e loro si preparano. In quel momento pensavo “oddio siamo già in questa fase, ce la farò?!”. Le ragazze mi incoraggiavano dicendomi che più entravo nel dolore prima sarebbe finito tutto. Io trattenevo il dolore in gola ma sapevo che doveva scendere più in basso. Così aspetto la contrazione e tiro le maniglie. La testa è fuori. “E’ una capellona" esclamano “vuoi toccarla?”. Ed io “no no". Poi ci ripenso e sento la testolina. Un altra spinta e Arianna piange.

Ore 11.55 è fatta. Il papà taglia il cordone e dopo poco la mia piccola è sulla pancia nel suo bel telo verde. Ringrazio tutto il personale dell'ospedale che ha reso sicuro e possibile il mio parto. Ringrazio mio marito per essermi stato vicino e aver rispettato tutte le mi richieste. Ringrazio la natura per avermi fatto riprovare questo immenso momento.

 È stato veloce ma ben gestito, sono molto fiera di me.


lunedì 3 giugno 2019

#nuovavita

ed eccoti qui a riempire di altro amore la nostra famiglia. Sei nata il giorno in cui è nata la nonna, che bella concidenza e che bel regalo le hai fatto. Tua sorella non ha fatto che sorridere quando ti ha visto ed io avevo il cuore in pezzi dalla gioia. Io e tuo papà faremo il massimo per vederti felice ma sopratutto, insieme ad Isabella, ti doneremo tutto l'amore che un bimbo merita. Benvenuta Arianna

Bimba appena nata

martedì 28 maggio 2019

#cosanonva #elezioni

In Italia cosa manca da qualche tempo? una valida alternativa a tutto quello che ci è stato propinato finora. Salvini è il leader di un popolo semplice, tendenzialmente ignorante, chiuso e che vuole preservare proprietà privata e appartenenza. è stato capace di parlare un linguaggio che è stato compreso e che lo ha fatto sentire vicino ai problemi quotidiani (barando sulla fonte di questi problemi). non c'è stato nessuno che abbia fornito un messaggio opposto chiaro, di obiettivi comuni, di condivisione d'intenti di vera etica. tutti impegnati a fare il verso alla destra senza dare nessun valore aggiunto, nessuna soluzione, nessuna proposta. non trovo che il paese sia più fascista o razzista di quanto lo sia stato in passato, penso solo che parla chi si sente rappresentato da costoro. gli altri tacciono, non decidono o parlano su. ricordiamo sempre quanti ancora credono nel voto: circa la metà se non meno. questo è un dato da cui nessuno riparte

lunedì 27 maggio 2019

Io prima di te

Ho iniziato questo film ieri per caso, sulle prime giudicato il classico bmovie da domenica pomeriggio. Dopo poco ho iniziato a ricredermi o meglio le caratteristiche iniziali per un lieto fine sdolcinato, a margine della tragedia che ha colpito il protagonista, ci sono tutte. Poi ad un tratto appare il tema difficile e talvolta incomprensibile per i più della libertà di scelta sul fine vita. Questo film, il cui romanzo originario prenderò sicuramente, è un validissimo punto di riflessione sul tema che lascia un bocca amara ma con la consapevolezza che la scelta di ognuno di noi è legge e anche l'amore non può turbare la volontà di una persona sofferente.

Ho pianto per questo sentimento di difficile comprensione per chi rimane:

Clark, sarà passata qualche settimana quando leggerai questa lettera; se hai seguito le istruzioni sarai a Parigi, su una di quelle sedie sempre un po’ traballanti. Spero che ci sia il sole. Al di là del ponte alla tua destra vedrai l’Artisan Parfumeur; prova il profumo che si chiama Papillon Extreme, secondo me ti addice. Ci sono alcune cose che volevo dirti e che non ti ho detto perché ti saresti commossa e non mi avresti lasciato finire, quindi eccole: quando tornerai a casa mia Michael Lawler ti darà accesso a un conto bancario che contiene abbastanza per iniziare da capo. Non farti prendere dal panico, non ti basterà per stare a gingillarti tutta la vita, ma dovrebbe regalarti la libertà, almeno da quella cittadina che chiamiamo casa. Vivi con audacia, Clark. Metticela tutta. Non ti accontentare. Indossa le tue calze a righe con orgoglio. Sapere che hai ancora delle possibilità è un lusso. Sapere che forse sono stato io a dartele è stato un sollievo per me. Ecco, questo è quanto. Sei scolpita nel mio cuore Clark. Lo sei stata dal primo giorno in cui sei entrata con il tuo sorriso dolce quei vestiti ridicoli. Le battute pietose e la capacità di nascondere ogni tua minima emozione. Non pensarmi troppo spesso, non voglio che tu stia triste. Vivi bene, semplicemente vivi, io sarò al tuo fianco ad ogni passo. Con amore, Will



Locandina che ritrae lei in braccio a lui in approccio di bacio
Locandina 


giovedì 23 maggio 2019

#happiness

Cosa sia la felicità nessuno può dirlo: ognuno di noi ha la propria interpretazione, il proprio grado di soddisfazione, il proprio limite. Certo è che come essere umani siamo portati a non riconoscere ciò che abbiamo ma a volerne sempre un pezzettino in più. 
Qualche tempo fa mio marito per il mio compleanno mi ha chiesto cosa volessi e interrogandomi sono state estremamente felice di dire "non ho bisogno di nulla". Penso sia un grande traguardo raggiunto dopo un percorso fatto di, a volte un pò faticoso, che mi ha portato dove sono. 


Foto di Denise Husted  https://pixabay.com/it/

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