sabato 8 ottobre 2011

Matteo Versetti 31-45

Riporto la lettura più bella e forse più universale che abbia ascoltato

31 Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

MESSAGGIO PER TUTTI: INDIPENDENTEMENTE DA QUALE SIA IL VOSTRO CREDO O IN ASSENZA TOTALE DI ESSO, CIO' CHE RIMANE DI NOI SU QUESTA TERRA E' SOLO L'AMORE CHE ABBIAMO DONATO QUELLO DISINITERESSATO SENZA PREMI, MA DATO PER IL SOLO GUSTO DI AMARE..

giovedì 6 ottobre 2011

a Terzo



Dove scorre questa vita come ci abbandonerà.
Lentamente, scivolando fra le parole non trovate, i gesti elementari, l’incapacità di prendersi cura di noi stessi come mai avrei voluto fosse accaduto a te.
Con lo sguardo trasmetti ciò che le parole vorrebbero dire:
che ami la nonna più di ogni cosa al mondo,
come del resto la tua famiglia,
che sei felice di ciò che hai creato con le tua mani,
che hai faticato molto ma non hai rimpianti.
Un uomo forte, tutto d’un pezzo
con dignità hai affrontato la vita e il lavoro,
padre nella tua casa ma anche nonno e fratello
amato e rispettato da tutti
soprattutto dalla tua famiglia a cui non hai mai fatto mancare nulla,
in grado di perdonare ogni angheria che la vita ti ha riservato.
La vita è così ci dà e ci toglie in modo inaspettato e incomprensibile e noi possiamo solo trovare il modo migliore di condurla.
L’amore che hai offerto a questa vita e a coloro che ti sono stati vicini sarà vivo dentro di noi, parte della nostra esistenza, ci ha consentito di diventare le persone che siamo e a te và tutta la nostra gratitudine.

Con infinito amore
La tua famiglia


domenica 2 ottobre 2011

The end

Ascoltando il profumo dell'autunno
la brezza che si leva alle cinque del pomeriggio
foglie senza vita cadono dai rami, gli stessi che le hanno accolte tutta la stagione
colori caldi, sensazioni tristi
come la fine di qualcosa 
di un periodo
di una vita.

Le due querce




Era il '68 quando i miei nonni si trasferirono dalla città alla campagna sterminata, allora Baggiovara lo era. Un rudere era la casa. Mia nonna era disperata, una cittadina come lei, come avrebbe fatto a spostarsi in paese per fare la spesa con due bambini ed una in arrivo? Il nonno faceva il muratore e se ne andava tutte le mattine molto presto e rientrava tardi stanco morto. Così acquistarono il loro primo motorino, usato, colore pistacchio e la nonna caricati un figlio davanti e uno dietro, con il suo foulard in testa e a qualche metro d'altezza la sua gazza, che mai l'abbandonava, se ne andava in paese fiera e decisa.
Sì la gazza che aveva addestrato che la mattina quando faceva il letto e metteva le coperte sul davanzale a prendere aria arrivava a chiamarla. Nonna in pausa dalle pulizie si fumava una sigaretta mentre faceva il letto e appoggiava il pacchetto sulle coperte e la gazza curiosa com'era e attratta dalla carta argento si prendeva il pacchetto e lo tritava tirando fuori prima una ad una le sigarette e le urla della nonna quando la vedeva.
Il primo verde ad essere piantato furono due querce, messe proprio davanti a casa, che simboleggiavano una il nonno ed una la nonna e via via viti di uva d'oro e qualche albero da frutto. Poi gli animali: mucche e maiali per il sostentamento familiare e qualche gallina, le preferite della nonna: al pàdovanouni..... E così pian piano il tutto prese forma.
43 anni sono passati da quel momento mattone dopo mattone, albero dopo albero, esperienza dopo esperienza fino ad ora.
In questo luogo hanno trovato casa i figli, ed i figli dei figli.
Oh sì quel posto è molto cambiato da allora, ognuno ha aggiunto qualcosa di suo, ha aggiunto un tassello che si è incastonato a comporre la storia di questa famiglia.
C'è solo una cosa che è cambiata e desta ogni giorno l'attenzione di noi tutti: le due querce.
Una è ancora rigogliosa e forte l'altra è secca e morente.
La natura rimane a guardare il nostro operato e ci manda dei segnali a ricordarci l'inesorabile compimento del ciclo della vita.

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