mercoledì 16 novembre 2011

Dente - Rette Parallele "Io tra di noi" 2011




Se noi fossimo dei semafori
io sarei vicino a te:
quando mi spengo io
ti accendi tu
quando mi accendo io
ti spegni tu.

Se noi fossimo vetri elettrici
io viaggerei di fianco a te:
quando mi alzo io
ti abbassi tu
quando mi abbasso io
ti alzi tu.

Se noi fossimo dei satelliti
io orbiterei con te:
quando mi eclisso io
risplendi tu
quando risplendo io
ti eclissi tu.

Se noi fossimo occhi strabici
io sarei di fianco a te:
quello che guardo io
non vedi tu
quello che non vedo io
lo guardi tu.

Se noi fossimo campi magnetici
io sarei dietro di te:
ciò che respingo io
lo attiri tu
quello che attiro
lo respingi tu.

Se noi fossimo dei petali
io sarei dopo di te:
quando sono "m'ama" io
sei "non m'ama" tu
quando sono "non m'ama" io
sei "m'ama" tu.

Io sono il lungo inverno
e tu la bella estate
siamo rette parallele.

martedì 15 novembre 2011

Patrizia



Di nobile discendenza svela il tuo nome
di rara bellezza muterei il significato.

Diamante grezzo di questo mondo avvolto nelle tenebre.

Stregati sono gli uomini che incontrano il tuo sguardo
sentono il tuo profumo, vedono le tue labbra scarlatte.
Ammaliante con passo fiero e femmineo
cammini su quei tacchi alti.
Guardarti  rende affetti dalla sindrome di Stendhal
 
Li fai sognare, tu
gli uomini e cosa prendi in cambio
unicamente il vile denaro?

Ami essere bramata come acqua nel deserto
toccata come la prima cosa bella
vissuta come una passione travolgente che lascia il vuoto intorno

Ti prendi dagli uomini ciò che ogni donna vorrebbe
la notte nel suo letto.

Sei un mistero da scoprire
o divinità terrena.


Albert Einstein

Ci sono due modi di vivere la tua vita:
puoi pensare che niente è un miracolo
puoi pensare che ogni cosa è un miracolo.

domenica 13 novembre 2011

Forever young

Ne ho piene le scatole di chi giudica o pensa di sapere tutto sul mondo quando ancora non l'ha vissuto. Non so se l'unico modo per capire è starci dentro, viverlo e trarre le proprie conclusioni. E' vero che quando non sei immerso nelle cose la visione è più oggettiva, distaccata non si è coinvolti: forse per questo i grandi filosofi della storia riuscivano a prevedere gli avvenimenti.
Piacerebbe anche a me riuscire a vedere da lontano ma non ne ho le possibilità. Non ho qualcuno che mi paga la vita e d'altronde è anche giusto così. Ci lamentiamo che questo non è un paese per giovani poi noi ce ne stiamo dall'alto delle nostre posizioni a sparare sentenza su tutto senza operare davvero qualche cacambiamento che costa fatica.
Venerdì sono stata ad una riunione sulla formazione di una proposta di legge contro la liberalizzazione delle professioni: ma quanto è complesso? Ogni parola ha una valenza capace di modificare l'intero contesto. Bisogna cercare di scrivere cose che vadano bene a tutte le parti in gioco, fare compromessi e cercare di non essere schiacciati. E spesso comunque chi decide deve fare delle scelte anche dolorose. Ma in questo paese è così che si deve fare per cambiare le cose. Scalare la gerarchia fino a raggiungere l'obiettivo.
Qualche tempo fa ero a Perugia sulla monorotaia che porta alla città. Sono saliti con me dei punkabbestia con un cane, le borse della spesa e qualche bottiglia in mano. Il guardiano si è subito allarmato ed è salito dicendo che l'accesso al cane non era permesso. Ovviamente loro hanno protestato e mentre lo facevano una bottiglia di birra è caduta per terra rovesciandosi. La monorotaia è partita e il guardiano ha lasciato perder. Tutto il viaggio questo ragazzi a inveire contro lo stato e a dire che ci sono leggi assurde, che si dovrebbe modificare questo e quest'altro etc. Bene, non lo reputate giusto? Ma il modo per protestare non è questo, l'atteggiamento è sbagliato La strada per cambiare le cose è lunga e forse a circuito chiuso ma occorre sempre provarci. Altrimenti se tutti noi diamo sempre a mucchio per tutte le possibilità di cambiamento perché non riusciamo a trovare gli strumenti, la chiave per entrare in questo sistema, finirà sempre che qualcuno deciderà per noi. Perché comunque questo è sacrosanto. Uno stato in preda al caos non può esistere.
C'è da dire che è anche per questo motivo che la generazione dei trentenni ha incominciato a guardare solo al proprio orticello: vede che comunque le cose faticano a cambiarsi, che alla fine le battaglie da combattere ogni giorno sono talmente tante che è meglio cercare di fare per sé per sopravvivere e i problemi grandi in qualche modo si aggiusteranno.
Dall'altra parte invece abbiamo una generazione di ventenni molto acculturati che però non riescono e forse non vogliono trovare la loro occupazione. Tante volte ho sentito laureandi dire che non sapevano che lavoro avrebbero fatto perché quello che hanno studiato non da adito a molte proposte, ma d'altronde sanno fare solo quello e quindi come fanno? Frutto della nuova gerarchia scolastica che ti porta a studiare fino a 25anni, approcciare al mondo del lavoro a quell'età, avere una specializzazione anche ottima in un settore ma che è una specializzazione teorica e non pratica, che nel mondo del lavoro oggi non paga. Non ci sono più senior disposti ad insegnare o con le capacità per farlo e quindi? E quindi i ragazzi si rifugiano a casa dai genitori che si accollano le spese e continuano a farli studiare perchè nel pensiero popolare “studia che diventi qualcuno”.
Tempi morti.
Ora c'è bisogno di rivedere tutto il sistema: c'è carenza di praticità, di cose manuali di gente che si fa il culo.
Il mercato cinese ci ha superati? Questa è gente che lavora mille ore al giorno senza tirar su la testa noi abbiamo raggiunto un benessere tale per cui possiamo permetterci di coltivare anche la vita. E questo è sacrosanto!!!! sia chiaro. Si è lottato tanto per i diritti dei lavoratori che sarebbe un tornare indietro. Ma evidentemente in passato c'è stato qualcuno che si è approfittato della situazione e ha mangiato per quanto possibile, è stata creata uno burocrazia che non ha fatto altro che far affogare la logica delle cose ostacolando ogni slancio produttivo . Ora questo denaro non si può recuperare ed il sistema è crollato. E come solito tocca a noi ritrovare lo start per far ripartire il sistema.
Io dico solo più responsabilità civile nel fare le cose verso noi stessi e verso la collettività, smettere di parlare e agire anche. Rimboccarsi le maniche e fare nel rispetto dell'individuo e sotto la tutela di uno stato che si preoccupa di noi. Perché credo anche che se ci sono molti disoccupati o gente che fatica a lavorare o che lavora male è anche perché lo stato ha inventato tante belle formulette per mettere i bastoni tra le ruote ai giovani forse proprio perché hanno sempre taciuto e mai lasciato una vera impronta di protesta su ciò che era destinato a loro.
Che razza di futuro possiamo permetterci con un contratto a progetto, a tempo determinato di tre mesi in tre mesi? Ma come dicevo prima occorre far valere la nostra posizione, farci sentire!

sabato 12 novembre 2011

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