domenica 13 novembre 2011

Forever young

Ne ho piene le scatole di chi giudica o pensa di sapere tutto sul mondo quando ancora non l'ha vissuto. Non so se l'unico modo per capire è starci dentro, viverlo e trarre le proprie conclusioni. E' vero che quando non sei immerso nelle cose la visione è più oggettiva, distaccata non si è coinvolti: forse per questo i grandi filosofi della storia riuscivano a prevedere gli avvenimenti.
Piacerebbe anche a me riuscire a vedere da lontano ma non ne ho le possibilità. Non ho qualcuno che mi paga la vita e d'altronde è anche giusto così. Ci lamentiamo che questo non è un paese per giovani poi noi ce ne stiamo dall'alto delle nostre posizioni a sparare sentenza su tutto senza operare davvero qualche cacambiamento che costa fatica.
Venerdì sono stata ad una riunione sulla formazione di una proposta di legge contro la liberalizzazione delle professioni: ma quanto è complesso? Ogni parola ha una valenza capace di modificare l'intero contesto. Bisogna cercare di scrivere cose che vadano bene a tutte le parti in gioco, fare compromessi e cercare di non essere schiacciati. E spesso comunque chi decide deve fare delle scelte anche dolorose. Ma in questo paese è così che si deve fare per cambiare le cose. Scalare la gerarchia fino a raggiungere l'obiettivo.
Qualche tempo fa ero a Perugia sulla monorotaia che porta alla città. Sono saliti con me dei punkabbestia con un cane, le borse della spesa e qualche bottiglia in mano. Il guardiano si è subito allarmato ed è salito dicendo che l'accesso al cane non era permesso. Ovviamente loro hanno protestato e mentre lo facevano una bottiglia di birra è caduta per terra rovesciandosi. La monorotaia è partita e il guardiano ha lasciato perder. Tutto il viaggio questo ragazzi a inveire contro lo stato e a dire che ci sono leggi assurde, che si dovrebbe modificare questo e quest'altro etc. Bene, non lo reputate giusto? Ma il modo per protestare non è questo, l'atteggiamento è sbagliato La strada per cambiare le cose è lunga e forse a circuito chiuso ma occorre sempre provarci. Altrimenti se tutti noi diamo sempre a mucchio per tutte le possibilità di cambiamento perché non riusciamo a trovare gli strumenti, la chiave per entrare in questo sistema, finirà sempre che qualcuno deciderà per noi. Perché comunque questo è sacrosanto. Uno stato in preda al caos non può esistere.
C'è da dire che è anche per questo motivo che la generazione dei trentenni ha incominciato a guardare solo al proprio orticello: vede che comunque le cose faticano a cambiarsi, che alla fine le battaglie da combattere ogni giorno sono talmente tante che è meglio cercare di fare per sé per sopravvivere e i problemi grandi in qualche modo si aggiusteranno.
Dall'altra parte invece abbiamo una generazione di ventenni molto acculturati che però non riescono e forse non vogliono trovare la loro occupazione. Tante volte ho sentito laureandi dire che non sapevano che lavoro avrebbero fatto perché quello che hanno studiato non da adito a molte proposte, ma d'altronde sanno fare solo quello e quindi come fanno? Frutto della nuova gerarchia scolastica che ti porta a studiare fino a 25anni, approcciare al mondo del lavoro a quell'età, avere una specializzazione anche ottima in un settore ma che è una specializzazione teorica e non pratica, che nel mondo del lavoro oggi non paga. Non ci sono più senior disposti ad insegnare o con le capacità per farlo e quindi? E quindi i ragazzi si rifugiano a casa dai genitori che si accollano le spese e continuano a farli studiare perchè nel pensiero popolare “studia che diventi qualcuno”.
Tempi morti.
Ora c'è bisogno di rivedere tutto il sistema: c'è carenza di praticità, di cose manuali di gente che si fa il culo.
Il mercato cinese ci ha superati? Questa è gente che lavora mille ore al giorno senza tirar su la testa noi abbiamo raggiunto un benessere tale per cui possiamo permetterci di coltivare anche la vita. E questo è sacrosanto!!!! sia chiaro. Si è lottato tanto per i diritti dei lavoratori che sarebbe un tornare indietro. Ma evidentemente in passato c'è stato qualcuno che si è approfittato della situazione e ha mangiato per quanto possibile, è stata creata uno burocrazia che non ha fatto altro che far affogare la logica delle cose ostacolando ogni slancio produttivo . Ora questo denaro non si può recuperare ed il sistema è crollato. E come solito tocca a noi ritrovare lo start per far ripartire il sistema.
Io dico solo più responsabilità civile nel fare le cose verso noi stessi e verso la collettività, smettere di parlare e agire anche. Rimboccarsi le maniche e fare nel rispetto dell'individuo e sotto la tutela di uno stato che si preoccupa di noi. Perché credo anche che se ci sono molti disoccupati o gente che fatica a lavorare o che lavora male è anche perché lo stato ha inventato tante belle formulette per mettere i bastoni tra le ruote ai giovani forse proprio perché hanno sempre taciuto e mai lasciato una vera impronta di protesta su ciò che era destinato a loro.
Che razza di futuro possiamo permetterci con un contratto a progetto, a tempo determinato di tre mesi in tre mesi? Ma come dicevo prima occorre far valere la nostra posizione, farci sentire!

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