A costo di una ventina di computer si può attrezzare un magnifico laboratorio di fisica. Fra dieci anni, quando quei computer saranno da tempo spazzatura, i diapason potranno ancora insegnare la risonanza, un voltmetro dimostrerà perfettamente la legge di Ohm e gli studenti potranno ancora utilizzare le attrezzature per capire il movimento angolare.
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lunedì 9 aprile 2012
venerdì 6 aprile 2012
Pasque e Agnelli
Cito la lettura di ieri sera alla messa del giovedì Santo a cui sono dovuta andare in occasione della comunione del mio cuginetto:
Prima Lettura Es 12, 1-8. 11-14 Dal libro dell’Èsodo
<<Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!>>
Questo gesto che è stato chiesto di compiere più di 2000 anni fa può benissimo cessare di ripetersi. Il rito della tradizione cattolica ha simboleggiato il sacrificio di Cristo per il suo popolo con il sacrificio di un agnello. Mangiare l'agnello, pensando di compiere un atto devozionale, è, oggi, indice di una barbarie che riporta al tempo dei sacrifici cruenti, comprensibili per l'epoca, e colloca a quel livello l'atteggiamento spirituale di chi compie tale atto.
Prima Lettura Es 12, 1-8. 11-14 Dal libro dell’Èsodo
<<Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!>>
Questo gesto che è stato chiesto di compiere più di 2000 anni fa può benissimo cessare di ripetersi. Il rito della tradizione cattolica ha simboleggiato il sacrificio di Cristo per il suo popolo con il sacrificio di un agnello. Mangiare l'agnello, pensando di compiere un atto devozionale, è, oggi, indice di una barbarie che riporta al tempo dei sacrifici cruenti, comprensibili per l'epoca, e colloca a quel livello l'atteggiamento spirituale di chi compie tale atto.
giovedì 5 aprile 2012
Sabbia
...rimane un pugno di sabbia fra le mani giunte
scivola da ogni fessura
si libera dalla tua custodia
dal calore e dalla tua protezione
non rimane nulla
scivola via lasciandosi cullare dal vento
che la disperde lontana
è così che finiscono le storie d'amore?
scivola da ogni fessura
si libera dalla tua custodia
dal calore e dalla tua protezione
non rimane nulla
scivola via lasciandosi cullare dal vento
che la disperde lontana
è così che finiscono le storie d'amore?
mercoledì 4 aprile 2012
Pier Vittorio Tondelli
Nessuno può tenere distanti due persone che si appartengono e che si stanno cercando, forse anche da molto tempo e da molto distante.
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