l'amore sacro |
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mercoledì 11 aprile 2012
lunedì 9 aprile 2012
Era un giorno d'aprile la prima volta che ti vidi
non fu semplice incontrarti
ma fu semplice stare con te
mi nutrii della tua anima
la trovavo splendida e lucente
rischiarava l'ombra dei miei pensieri.
Mi chiedo ora perchè
perchè non sono stata capace di aspettare
di riuscire a dare a te lo stesso nutrimento
cosa mi ha impedito di continuare a godere della tua luce?
Forse nella mia anima ci sono troppi lati bui che spesso affiorano
a inquinare quello che di bello mi aveva riservato l'amore
o forse avevo solo bisogno di starti vicino.
non fu semplice incontrarti
ma fu semplice stare con te
mi nutrii della tua anima
la trovavo splendida e lucente
rischiarava l'ombra dei miei pensieri.
Mi chiedo ora perchè
perchè non sono stata capace di aspettare
di riuscire a dare a te lo stesso nutrimento
cosa mi ha impedito di continuare a godere della tua luce?
Forse nella mia anima ci sono troppi lati bui che spesso affiorano
a inquinare quello che di bello mi aveva riservato l'amore
o forse avevo solo bisogno di starti vicino.
Z.Bauman - Homo consumens
Nella società dei consumi, la povertà è inutile e indesiderabile. L'unica via attraverso la quale i poveri potrebbero riscattarsi è quella che conduce al centro commerciale [..] dove potrebbero ottenre, se non la riabilitazione, almeno quella "libertà condizionata" dal loro accettabile consumo.
C.STOLL Confessioni di un eretico high tech
A costo di una ventina di computer si può attrezzare un magnifico laboratorio di fisica. Fra dieci anni, quando quei computer saranno da tempo spazzatura, i diapason potranno ancora insegnare la risonanza, un voltmetro dimostrerà perfettamente la legge di Ohm e gli studenti potranno ancora utilizzare le attrezzature per capire il movimento angolare.
venerdì 6 aprile 2012
Pasque e Agnelli
Cito la lettura di ieri sera alla messa del giovedì Santo a cui sono dovuta andare in occasione della comunione del mio cuginetto:
Prima Lettura Es 12, 1-8. 11-14 Dal libro dell’Èsodo
<<Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!>>
Questo gesto che è stato chiesto di compiere più di 2000 anni fa può benissimo cessare di ripetersi. Il rito della tradizione cattolica ha simboleggiato il sacrificio di Cristo per il suo popolo con il sacrificio di un agnello. Mangiare l'agnello, pensando di compiere un atto devozionale, è, oggi, indice di una barbarie che riporta al tempo dei sacrifici cruenti, comprensibili per l'epoca, e colloca a quel livello l'atteggiamento spirituale di chi compie tale atto.
Prima Lettura Es 12, 1-8. 11-14 Dal libro dell’Èsodo
<<Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!>>
Questo gesto che è stato chiesto di compiere più di 2000 anni fa può benissimo cessare di ripetersi. Il rito della tradizione cattolica ha simboleggiato il sacrificio di Cristo per il suo popolo con il sacrificio di un agnello. Mangiare l'agnello, pensando di compiere un atto devozionale, è, oggi, indice di una barbarie che riporta al tempo dei sacrifici cruenti, comprensibili per l'epoca, e colloca a quel livello l'atteggiamento spirituale di chi compie tale atto.
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