martedì 26 aprile 2016

#metro #lamentele

Riflessioni sulle lettere del giornale Metro:
I milanesi si lamentano di Milano perché non è più la città che vivevano un tempo: quando potevano passeggiare sotto casa, quando conoscevano il vicino di casa, quando potevano andare al bar a prendere il caffè senza essere assordati dalla TV etc.
Questa lettera immagino sia stata scritta da una persona di mezza età che diffida dai cambiamenti della società. Credo che a lamentarsi siamo sempre tutti bravi.
Direi alla signora che tutte queste cose si possono ancora fare solo cambiando atteggiamento.
Abbassando i pregiudizi verso il vicino di casa che ora magari è thailandese piuttosto che marocchino, assorbendo la diversità come un dono.
I punti di condivisione ci sono: io che vengo da fuori è una delle prime cose che mi è balzata agli occhi. Ci sono tanti modi di stare insieme e di condividere passioni in una città come Milano.
Paura a girare a piedi dopo il tramonto? Ricordiamoci che dove c'è vita non c'è buio.
Una città viva, anche se fatta di chiasso dopo la mezzanotte a causa dei giovani che si riversano sulle strade, è una città luminosa. Occorre fare uno sforzo da parte di tutti nel venirsi incontro.

Gli essere umani, gli occidentali in particolare, riescono a vedere sempre ciò che non hanno dando per scontato ciò che hanno raggiunto.

Non scordiamoci che in alcuni paesi si uccide per aver ascoltato un tipo di musica o letto un certo libro.

Cerchiamo di sentirci tutti più umani e di non guardare le cose dall'alto di una classe sociale.

venerdì 22 aprile 2016

#mondomarcio

Oggi il giornale Metro dedica un articolo al tema dell’ambiente, essendo oggi la giornata della terra. Lo fa unitamente all'intervista a Nicolò Fabi per l’uscita del suo nuovo album, in particolare esamina la canzone “La città ha perso”. Fabi definisce questa lotta tra campagna ed urbanizzazione non come il male assoluto (è una persona intelligente e sa che perdendo alcuni aspetti della vita di campagna se ne acquisiscono altri) ma come una sconfitta dell’uomo. Lo stesso uomo accecato da mille sovrastrutture non necessarie. Il problema lui dice, cosa che condivido a pieno, è che la gente è disumanizzata: diventa cattiva perché frustrata e bersagliata da ogni angolazione, non appena può divora a male parole chiunque capiti a tiro e polemizza su tutto. La stessa gente che, anche se il luogo comune non mia piace, non conosce il vicino di casa e non capisce l’importanza della piena condivisione.
La terra è ogni giorno violentata dal nostro passaggio: rifiuti, cemento, smog, poche aree verdi.  Eppure chiamati all'opinione alcuni giorni fa in merito all'ambiente, le persone non si sono sentite di decidere “su un tema così tecnico”. Ha ragione Fo quando ha detto: “il problema è in Adriatico, vabbè io vado sul Tirreno”.
Apprezzo Fabi per quello che scrive probabilmente perché come me viene dalla campagna e negli occhi e nel cuore ha sempre l’immagine, i colori, la poesia che solo la natura può regalare.
Difficile per tutti capire come procedere ad un’inversione di tendenza visto che le persone non ascoltano più i temi fondamentali, non giudicano importante tutelare il luogo dove viviamo, sono avidi, egoisti e pigri.
Il problema più grande è che le persone non riescono più a sentire: sentire non in termini di senso dell’udito ma a sentire con il cuore: non riescono ad emozionarsi, non riescono più a vedere la bellezza che c’è dentro ogni cosa.
Vero è che tutto questo non produce reddito: sarà forse quello il problema.

giovedì 21 aprile 2016

cime

Se guardi la meta la salita ti sembrerà più dura e faticosa, ti sentirai venir meno la forze e accuserai ogni piccolo malessere. Prova invece a concentrati sul percorso affrontando ogni gradino con consapevolezza ed energia. Sarai sulla cima senza nemmeno accorgertene.

martedì 19 aprile 2016

Frivoli

Gli uomini sono frivoli, si accorgono di quanto la vita sia bella solo quando si trovano faccia a faccia con la morte. (..) I peggiori muoiono senza sapere cosa sia la vita. (...) Godere la vita è dovere dell'uomo; dilapidare il dono della vita significa profanare il nome di Dio. (...) L'avidità è virtù e sopratutto l'avidità nel godersi la vita.
Vivere - Akira Kurosawa

lunedì 18 aprile 2016

#Cosespeciali

Le parti della giornata che preferisco:
- la sgambata con la bici appena uscita immersa nell'aria frizzante del primo mattino
-il viaggio in metro del ritorno scegliendo sul web una ricetta sfiziosa da fare per cena
-il rientro a casa con Candy che accoglie scodinzolando e portarla all'area cani a giocare con i suoi amici
-il rientro di mio marito che mi da un bacio dicendomi "ciao bellissima"
-la chat con mia mamma che mi racconta le novità della giornata
e infine le coccole prima sul divano con Candy e dopo a letto stretti stretti.
Sono decisamente le cose che rendono una giornata sempre speciale.

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