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giovedì 22 settembre 2016
#nonvogliolavorare
Uno studio su una popolazione indigena dell'Amazzonia ha dimostrato che il lavoro ai fini della sopravvivenza occupa circa 24/26 ore a settimana. Il resto può essere dedicato al pensiero, all'arte, alla socialità. Siamo davvero sicuri di poterci considerare progrediti?
mercoledì 21 settembre 2016
#natura
Natura: L'insieme degli esseri viventi e delle cose inanimate che costituiscono l'universo (e in partic. il mondo terrestre) come entità retta da un ordine proprio e governata da leggi costanti, che l'uomo può conoscere ma non modificare.
martedì 20 settembre 2016
#laicità di uno Stato
Lo Stato, a seconda del rapporto che stabilisce con le confessioni religiose, può configurarsi come teocratico, ateo, confessionale, laico.
Lo Stato teocratico è caratterizzato da una assoluta identificazione tra potere politico e potere religioso. Possiamo riconoscere questo tipo di organizzazione
in alcuni Paesi di fede islamica.
Lo Stato ateo, non riconosce alcuna religione e, anzi, tende a limitare o addirittura a sopprimere la stessa libertà religiosa. Si sono avuti esempi di Stato ateo nei Paesi governati con il sistema comunista.
Lo Stato confessionale impronta la propria legislazione ai principi della religione dominante che riconosce come religione di Stato. Tutte le altre confessioni sono soltanto tollerate.
Lo Stato laico, al contrario, persegue una accentuata separazione tra potere religioso e potere politico. Esso rivendica la propria indipendenza da ogni condizionamento di tipo confessionale e pone tutte le religioni sullo stesso piano di indifferenza, lasciando che le rispettive organizzazioni gestiscano come meglio credono le questioni di fede, purché nel rispetto dell’ordine pubblico e del buon costume.
Scuola Zanichelli
Lo Stato italiano secondo voi dove si colloca?!
Lo Stato teocratico è caratterizzato da una assoluta identificazione tra potere politico e potere religioso. Possiamo riconoscere questo tipo di organizzazione
in alcuni Paesi di fede islamica.
Lo Stato ateo, non riconosce alcuna religione e, anzi, tende a limitare o addirittura a sopprimere la stessa libertà religiosa. Si sono avuti esempi di Stato ateo nei Paesi governati con il sistema comunista.
Lo Stato confessionale impronta la propria legislazione ai principi della religione dominante che riconosce come religione di Stato. Tutte le altre confessioni sono soltanto tollerate.
Lo Stato laico, al contrario, persegue una accentuata separazione tra potere religioso e potere politico. Esso rivendica la propria indipendenza da ogni condizionamento di tipo confessionale e pone tutte le religioni sullo stesso piano di indifferenza, lasciando che le rispettive organizzazioni gestiscano come meglio credono le questioni di fede, purché nel rispetto dell’ordine pubblico e del buon costume.
Scuola Zanichelli
Lo Stato italiano secondo voi dove si colloca?!
lunedì 19 settembre 2016
#costituzione
Costituzione: è la legge fondamentale dello Stato, in quanto rappresenta la base della convivenza civile. Nella Costituzione vengono fissati i principi ed i fini che lo Stato si pone e vengono regolati i rapporti con e fra i cittadini.
art.7.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
art 8.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
art. 9.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione
venerdì 16 settembre 2016
#lettera per un piccola guerriera
Questa è la lettera che avevo inviato per partecipare al Festival delle lettere. Purtroppo non è stata selezionata, ma io ci ho messo tanto cuore, quindi mi spiacerebbe metterla in un cassetto e dimenticarla.
Questa lettera è dedicata
alla bambina di nove mesi che ieri, 25 maggio 2016,
è giunta orfana sulle coste italiane
dopo l’ennesima tragedia di migranti
che hanno perso la vita nelle acque
a largo della Libia.
Milano, 26.05.2016
Vorrei poterti rassicurare dicendoti che nella vita non ci sarà più spazio per questo tipo di sensazione, ma ti mentirei: il dolore è parte dell’esperienza del nostro viaggio.
Vorrei aiutarti però a non tramutare quel dolore in sofferenza: la sofferenza è la resistenza che opponiamo al dolore e che quindi si prolunga nel tempo. Non vorrei che questo accadesse a te.
Vorrei, piuttosto che tu, quel dolore, riuscissi a liberarlo fino a che non farà più male e si dissolverà nel nulla.
Per fare questo riempirei la tua vita di amore, curiosità e passioni che reputo le cose più importanti.
Sostituirei nei tuoi innocenti occhi, le immagini che sei stata costretta a vedere con paesaggi fatti di colline verdi, prati in fiore, albe e tramonti.
Racconterei favole che ti siano d’aiuto a ricostruire dentro di te il paese dei sogni, perché è un tuo diritto essere bambina.
Ti aiuterei a crescere con degli ideali, che saranno i miei, ma che spero saranno gli stessi che imparerai ad amare e a difendere con i denti.
Vorrei rispondere a tutte le domande che mi farai, non ti nasconderei mai la verità, bella o brutta che sia, è il suo valore la cosa importante.
Proverei a farti comprendere che la vita, non dà mai quello che ci aspettiamo: è imprevedibile, autonoma, un fiume in piena. Ciò che possiamo fare è vivere con le nostre certezze e attorno a queste, costruire il nostro percorso.
Sappi che dovrai rimboccarti le maniche perché le vittorie le otterrai solo impegnandoti duramente, ma ti assicuro che raggiunta la vetta, la vista sarà bellissima da lassù.
Non sai quanto mi piacerebbe essere al tuo fianco, aiutarti a muovere i primi passi nel mondo ma la vita, come ti dicevo prima, non è semplice e con ogni probabilità non sarò io ad avere l’onore di accompagnare il tuo cammino.
Non saprò più nulla di te, quale sarà il destino a te riservato ma ti chiedo di farmi una promessa: vorrei che tenessi uno spazio grande nel cuore per il ricordo, quello della tua mamma che così coraggiosamente ha affrontato l’incertezza e la paura sul più oscuro dei mari, animata unicamente dalla flebile luce della speranza.
Prometti di non arrabbiarti quando avrai bisogno e lei non ci sarà: ricordati sempre che ha combattuto per garantirti un futuro migliore, libero da guerre, violenza e povertà.
Non so nemmeno qual è il tuo nome ma vorrei tanto che portassi il suo e che fossi sempre fiera della tua storia e del tuo passato, dolce piccola guerriera!
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