domenica 22 dicembre 2024

Live al CIQ

 Venerdì sera sono stata al  CIQ "centro internazionale di quartiere" dove mio marito ha fatto la presentazione del nuovo progetto musicale, duo strumentale Unoemezzo.

È stata una bellissima serata ma soprattutto ha potuto con piacere godere di un'idea che ho sempre amato fin dalla mia adolescenza: un luogo dove si incontrano culture diverse, dove puoi incontrare persone che amano scambiare pensieri, esperienze; un luogo dove puoi leggere libri, vedere film, frequentare corsi, assaggiare cibi di altri luoghi, sedersi a fianco di sconosciuti trovarsi subito in sintonia perché evidentemente legati da un modo di vedere le cose unisono; un luogo dove è possibile ascoltare musica e soprattutto dove viene concessa la possibilità di fare ascoltare la propria arte, impegnandosi a creare una cultura della musica che piano piano sta sparendo.

Immagino le difficoltà di mantenere viva questa realtà in un periodo storico dove queste cose lasciano il passo a ben altri tipi di intrattenimento, dove la cultura è ultima in classifica e dove alcuni temi affrontati sono considerati cose da boomer.

Detto questo auspico che le amministrazioni pubbliche aiutino questi luoghi e le persone che si impegnano, credendoci e non arrendendosi.

Consiglio davvero di farsi un giro e di tuffarsi in un mondo che è come davvero dovrebbe essere.





lunedì 16 dicembre 2024

Stringetevi

 Questo weekend mi sono dedicata a copertina, divano e film di natale. È una bella sensazione quella di stare vicino a chi ami in totale assenza di stimoli esterni.

Ci siamo stretti e abbiamo affrontato insieme alle bimbe due film molto bello che consiglio vivamente a chi a basse percentuali di spirito natalizio.

Uno è "un bambino chiamato Natale" l' altro "qualcuno salvi il Natale"....in entrambi un tema molto complesso la perdita di un genitore: l' assenza di speranza di pari passo con la sfiducia, l' inasprimento sei sentimenti più puri.

In entrambi il Natale viene presentato come quell' occasione che ci permette di rientrare in connessione con il nostro "bambino" interiore, con la purezza dei sentimenti, con la generosità e l' amore.

Ho pianto in entrambi, ovviamente, il pensiero che un bambino debba confrontarsi con l assenza di un genitore mi ferisce sempre. Forse perché è la preoccupazione di ogni genitore, essere presente il più possibile alla vita del proprio figlio.

Il consiglio è quello di stringersi il più possibile, viversi ogni attimo che ci è concesso, lasciare la vita si tutti i giorni e creare questo tempo sospeso che è l' essenza vera del nostro essere umani.

Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/jillwellington-334088/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=1906513">Jill Wellington</a> da <a href="https://pixabay.com/it//?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=1906513">Pixabay</a>



martedì 26 novembre 2024

Piazze

 Piazze


Hai camminato sui miei passi
ora che il giorno è fermo.

Li hai incrociati i miei pensieri?

La città ingoia tutto
come un mostro
vorace di vita.

Perle di luce sospese 
al confine tra desiderio e ragione
non passano inosservate.

So che mi hai pensata
conosco ogni angolo 
dell'intima follia 
che guida il cuore.

Ero lì con te.






lunedì 25 novembre 2024

C'è ancora domani ... Forse

Oggi è il giorno contro la violenza sulle donne e proprio ieri ho finito di vedere il film della Cortellesi "c'è ancora domani".

Ammetto che non è stato semplice digerirlo ma al tempo stesso ammetto che alcune sensazioni le ho vissute dentro casa. Ovviamente non a quei livelli ma dei lontani sentori c'erano.

La donna, come può intromettersi in un discorso relativo a politica, temi sociali? Spesso nelle discussioni di famiglia la domenica i temi accesi erano proprietà degli uomini, e qualsiasi cosa venisse detta da mamma o nonna non era presa altrettanto sul serio. 

Nel film poi è davvero difficile digerire oltre alla violenza fisica, il modo di annullare completamente un essere umano sminuendolo davanti ai figli e qualsiasi altro essere umano. Un uomo che va a prostitute, considerato fatto normale, un uomo che beve ed è violento da tollerare perché ha fatto "du guere" un uomo che vende la figlia al miglior offerente per non averla come il peso futuro.

E questa donna che nonostante questo trattamento cerca di costruire un futuro migliore per sua figlia che vuole vedere innamorata e felice, di dare a se stessa una vittoria, una possibilità di riscatto e la trova in quel 2 giugno 1946 in cui per la prima volta le donne hanno potuto esprimere il loro parere.

Non sapremo che ne sarà di Delia e del suo futuro ma questo gesto ci fa credere che le cose cambieranno.

A distanza di 78 anni cosa è cambiato? Dove siamo arrivati? Quali le differenze?

Analizziamo la società.. .

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