Oggi è il giorno contro la violenza sulle donne e proprio ieri ho finito di vedere il film della Cortellesi "c'è ancora domani".
Ammetto che non è stato semplice digerirlo ma al tempo stesso ammetto che alcune sensazioni le ho vissute dentro casa. Ovviamente non a quei livelli ma dei lontani sentori c'erano.
La donna, come può intromettersi in un discorso relativo a politica, temi sociali? Spesso nelle discussioni di famiglia la domenica i temi accesi erano proprietà degli uomini, e qualsiasi cosa venisse detta da mamma o nonna non era presa altrettanto sul serio.
Nel film poi è davvero difficile digerire oltre alla violenza fisica, il modo di annullare completamente un essere umano sminuendolo davanti ai figli e qualsiasi altro essere umano. Un uomo che va a prostitute, considerato fatto normale, un uomo che beve ed è violento da tollerare perché ha fatto "du guere" un uomo che vende la figlia al miglior offerente per non averla come il peso futuro.
E questa donna che nonostante questo trattamento cerca di costruire un futuro migliore per sua figlia che vuole vedere innamorata e felice, di dare a se stessa una vittoria, una possibilità di riscatto e la trova in quel 2 giugno 1946 in cui per la prima volta le donne hanno potuto esprimere il loro parere.
Non sapremo che ne sarà di Delia e del suo futuro ma questo gesto ci fa credere che le cose cambieranno.
A distanza di 78 anni cosa è cambiato? Dove siamo arrivati? Quali le differenze?
Analizziamo la società.. .
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