martedì 27 ottobre 2020

Impegnarmi è una priorità

Spesso la notte mi sveglio terrorizzata. Ho paura per le bambine, per i miei genitori, per i miei suoceri, stranamente non per me, ma dovrei. Ho vulcani di pensieri che mi zampillano in testa: cosa fare, come stare il più attenti possibile, come dover procedere se ci attacca, come reagire se qualcuno di noi viene contagiato.

Poi il mio cervello come per un meccanismo di difesa, la mattina accantona il pensiero e inizia a vivere.

In macchina poi iniziano i TG, i commenti delle persone; a lavoro mascherina, igienizzazione e piano piano ci si rimmerge nell’atmosfera di grande pesantezza che ci circonda.

Sono fortunata, sto lavorando; non sono malata e ho ancora un po’ di salute mentale a disposizione.

Però sono stanca, davvero stanca di questa cosa. Non mi lascia tregua questo pensiero fisso che poi si traduce sempre e solo nella paura di ammalarsi, nella paura di morire.

Un caro amico che purtroppo è morto durante questa pandemia per un male incurabile, per messaggio incitava sempre a guardare avanti e pensare positivo. Andrea non sai quanto mi sento male al pensiero di avere dei cedimenti. Tu che dall’agonia della tua malattia hai sempre cercato la speranza.

Mi impegno ogni giorno.














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