venerdì 9 gennaio 2015

Manuali

Al termine dei giorni di festa, in cantiere, alla domanda
"Ma chi c'era martedì?"
la risposta di un manovale è stata
"ma chi crede che ci fosse? Solo noi operai: egiziani, albanesi e rumeni mentre voi italiani eravate in ferie a rilassarvi"ha detto con una risata, ma è la sacrosanta verità.
Miriadi di laureati e super master-izzati ma il mondo se va avanti lo dobbiamo sopratutto alle persone che umilmente lavorano ogni giorno ancora con le mani, gli stessi titolati da molta gente con un bel "tornate al vostro paese" poi se si va vedere in quanti modi sfruttano l'immigrazione hanno solo di che vergognarsi.....
Una dose di intelligenza e un minimo di cultura....questi sarebbero stati ottimi regali di natale per le persone che ancora oggi non riescono a capire!

giovedì 8 gennaio 2015

Venti

Qualche anno fa, quando andavo dalla psicologa, c'era sempre una costante nei suoi discorsi che era questa parola "obiettivo". Allora la mia mente era probabilmente molto confusa e sicuramente carente di ogni informazione sulla vita. Vivevo nel modo più base possibile e questo tipo di vissuto mi ha portato a spegnermi lentamente e a smarrire ogni traccia di me. Fu proprio quella una delle prime cose che mi disse "sei una persona senza confini".
Ricordo quella frase molto bene. Mi rimase stampata in testa e per le settimane successive fu un pensiero costante.
Poi piano piano è iniziata la ricerca fino ad arrivare al punto in cui sono ora nel quale molte cose mi sono chiare, fin troppo per certi versi. Questo perchè nel processo di conoscenza di se stessi anche i lati oscuri vengono a galla e occorre prenderne atto e cercare di migliorarsi sempre. 
A margine di questo ora che i miei obiettivi sono chiari i passi da fare sono consapevoli e quasi semplici. Capita di cadere in paure e timori ma che confronto alla meta da raggiungere sono comunque affrontabili, perché perdono valore messi di fronte alla felicità assoluta. Era proprio Seneca che diceva: "non c'è vento favorevole per un marinaio che non sa dove andare"

mercoledì 31 dicembre 2014

Happy new year!

Ho sempre fatto un piccolo pensiero su quello che è stato l'anno passato.
Questo sono successe moltissime cose e ci sono stati tanti cambiamenti nella mia vita: di ognuno di essi sono estremamente felice.
Il mio carattere sta migliorando ed è aumentata la consapevolezza di me e dei miei obiettivi.
Il ringraziamento più grande va in primis a me ma di più alla persona che è al mio fianco che ha reso possibile questo approfondimento di me.
Non è facile trovare una persona così: nessuna imposizione, nessun compiacimento, nessun gesto o pensiero finto. E' come se ogni volta che mi guarda mi mettesse davanti ad uno specchio e mi dicesse: "guardati e riconosciti, io ti amo per ciò che vedi in quello specchio".
La piena libertà di essere se stessi e nell'esserlo percorrere una strada insieme.
Questo consentirà a entrambi di non essere mai stanchi ed annoiati di noi, ma complici e motivatori dell'essere in due. Un giorno durante una discussione, mi rimase una frase scolpita in testa: "io ho un'idea troppa pura della coppia". Ora capisco l'importanza e la bellezza di quella frase e sono felicissima di essere parte di questa bellezza.
Devo a quest'anno gratitudine per avermi accompagnata gentilmente nella mia trasformazione: nessun trauma netto ma tanti piccoli passi verso la felicità.
Il 2015 sarà fatto nuove e bellissime esperienze che affronterò con maturità e consapevolezza e al fianco di una persona che amo! Cosa volere di più!

Auguri a tutti!

domenica 28 dicembre 2014

Il viaggio più lungo che ognuno di noi compie è quello per conoscere se stesso.
 
 

lunedì 22 dicembre 2014

Lavaggi di coscienza

Ogni giorno mi chiedo quale sia il modo per rendere speciale la nostra vita. Speciale nel modo giusto. Degna di essere chiamata vita.
Una discussione di questi giorni mi ha fatto riflettere molto sulle condizioni del mondo oggi, o meglio in prima battuta del mio mondo.
Sostenevo che ogni gesto fatto per altruismo crea analoghi comportamenti positivi e allarga la mente di coloro che ci stanno vicino dando un esempio di come sia importante preoccuparsi per chi sta peggio di noi.
Mi è stato sollevato però che questo potrebbe essere un gesto fatto semplicemente per lavarsi la coscienza del male vero del mondo che in questo modo non viene nemmeno scalfito.
Allora io dico ma in questo modo, decentrando l'attenzione su qualcos'altro, di lontano ed enorme, il rischio non è poi di non aiutare nessuno?
Come posso io prendermi carico da sola di aiutare l'altra metà del mondo che soffre la fame, il freddo, le guerre ed ogni altra ignobile manifestazione del male?
Cosa posso fare io che vivo in questa parte de mondo che non fa altro che accumulare opulenta ricchezza e benessere?
Tutte le persone che prendono e vanno in africa ad aiutare (dico africa per dirne una ma ce ne sono tantissimi di posti dove le condizioni umane sono al limite) mettono da parte l'egoismo di avere il proprio piccolo mondo fatto di una famiglia, un lavoro, una casa e si dedicano totalmente e disinteressatamente agli altri.
Quindi io sono egoista e mi preoccupo solo della mia di esistenza, penso a stare bene io e gli altri in qualche modo si arrangino.
Mi fa molto male pensare questo perché in qualche modo so che è vero.
Ma al tempo stesso so di non essere la persona che se ne frega di tutto ma anzi so di avere una sensibilità spiccata che mi aiuta a riconoscere le situazioni di allarme e di richiesta di aiuto e ad attivarmi subito per aiutare chi ne ha bisogno.
Probabilmente non bisognerebbe mai averne abbastanza di questo. Un vita piena è una vita di condivisione e di aiuto reciproco.
Ora che è Natale vedo tantissime persone, compresa me, affannarsi per i regali. Tralasciando la motivazione per cui questi vengono fatti, in totale contrasto con i principi religiosi, per chi li professa, è sempre tutto finalizzato ad accumulare, mangiare, riempire.
Il natale come tradizione dello stare insieme, viene ogni volta soggiogato dal pensiero di omaggiare le persone. Il pensiero in realtà nasce correttamente dal "prendersi cura" una volta l'anno degli altri. Ma proprio perché è così perché non omaggiare chi di questa cura ne ha davvero bisogno?
Non so dire se le mie riflessioni mi portino vicino  lontano dal fare qualcosa.
Non posso accontentarmi del "bè intanto io ci ho pensato, altri nemmeno lo fanno" e nemmeno di quei gesti che compio quotidianamente e che in qualche modo mi fanno sentire diversa, ma lavorare sempre per aiutare.
Alla fine di tutto non potendo cambiare in prima persona il sistema globale proprio perché non accadrà mai che le persone si uniscano coese per uno scopo di aiuto (piuttosto per chi prende la macchina per il derby) occorre insistere con i propri gesti e dare l'esempio. Secondo me di questo c'è tanto bisogno, di un esempio di qualcuno che vada controcorrente, di qualcuno che si curi del suo prossimo e lo mostri agli altri.

Ho tanti pensieri per stanotte!

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