mercoledì 3 giugno 2015

Stima e rispetto

Il rispetto è un atteggiamento e un comportamento improntato alla consapevolezza dei diritti e dei meriti altrui, dell'importanza e del valore morale e culturale di qualcuno.

Avere stima di una persona è avere una buona opinione di qualcuno o di qualche cosa, tenere in alta considerazione, apprezzare grandemente.

Le due cose sono strettamente legate: difficilmente si rispetta una persona di cui non si ha stima, e quando questa si esaurisce, la nostra mente non riesce ad accettare nessun tipo di critica, consiglio fosse anche una semplice conversazione.

E il termine del progresso di un rapporto, lo stallo completo.

Il rispetto è sintomo di grande intelligenza poiché permette ad ogni individuo di entrare nell'altro e vederne i pregi e i meriti e per questi rispettarne la manifestazione.   Vuol dire avere cura dell'altro, non denigrarlo e nemmeno giudicarlo ma comprenderlo e accettando la sua individualità. 
La stima è conseguente e consente di mettersi sempre in una posizione di progresso perchè aver stima dell'altro è uno stimolo a migliorare. 




giovedì 28 maggio 2015

Il buio che ci opprime...

La definizione del matrimonio è strettamente connessa alla cultura cui si riferisce, e al periodo storico. In molti casi essa passa per la legittimazione giuridica, sociale o religiosa di una relazione fra due persone che potrebbero anche già aver contratto di fatto questo genere di legame. Le motivazioni personali che possono portare alla scelta dell'ufficializzazione formale di una relazione sono di vario genere, e solitamente non sono uniche: motivazioni sentimentali o sessuali che necessitano di un'approvazione sociale o religiosa, motivazioni economiche, patrimoniali o politiche che invece richiedono una legittimazione giuridica eccetera.

Alla voce di wikipedia questa è la definizione e giustamente riporta il fatto che si strettamente legata alla cultura del periodo cui si riferisce. Detto questo occorre prendere atto che il periodo di riferimento, il 20° secolo ha portato diversi cambiamenti di fatto, che non possono essere ignorati.

Nella definizione è riportato che si tratta di una legittimazione giuridica dell'unione tra due persone che può avvenire per diverse motivazioni ma alla fonte di tutto c'è la creazione di una nuova cellula fatta da due individui che possono essere di qualsiasi natura, estrazione sociale, razza o religione.
Di fronte alle polemiche sterili e a certi manifesti della nuova destra in cui si vuole proibire il "matrimonio gay" termine stupido e svilente, chiedo quale può essere la motivazione che deve imporre ad un'altro individuo il proprio volere. Se non avessimo in seno all'Italia il grande moralizzatore cattolico che IMPONE e lo scrivo in grande il suo volere non ci sarebbero discussioni. Dico impone perché non capisco per quale motivo da quella parte non ci sia tolleranza: ma qualcuno ha imposto loro un modello? Perché dovrebbero farlo loro con gli altri. Di fatto il nostro sarebbe uno stato laico e la legge  può prendere decisioni autonome, se i politici non se la facessero addosso dalla paura di andare in disaccordo con il Vaticano. Francesco ci sei? La tua rivoluzione?
Questo sarebbe un segno di cambiamento.
In termini religiosi Dio è amore, il matrimonio è amore quindi perché negare a due persone di potersi amare?
Paura per i figli? Cazzate.
Punto primo: i bambini sviluppano solo i mediocri pensieri dei genitori: sono essere trasparenti e come tali non vedrebbero alcun male se un'unione fare due persone dello stesso sesso fosse spiegata in termini di amore.
Punto secondo: è stato mai considerato il fatto che un'unione può anche esser priva di figli per qualsiasi voglia motivo, di conseguenza privare le persone di un diritto è una violenza.

Quando questo paese uscirà dal buio? Quando si svincolerà dal catenaccio del cattolicesimo e inizierà ad avere il coraggio di prendere delle decisioni?

Io non ce l'ho con la chiesa sia chiaro, ma questa non dovrebbe impedirci di evolvere come stato.

mercoledì 20 maggio 2015

......prudenza egoista che non rischia mai

Ogni giorno che vivo,
mi convinco sempre più
che lo spreco della vita
è nell’amore che non diamo,
nelle forze che non usiamo,
nella prudenza egoista che non rischia mai,
e che, schivando la sofferenza,
fa perdere anche la felicità.
Il dolore è inevitabile.
La sofferenza è un accessorio extra.


Carlos Drummond de Andrade

venerdì 15 maggio 2015

LA VITA NON E' UNA PASSEGGIATA

SVILUPPARE UN SANO EGOISMO O MEGLIO UNA SANA ATTENZIONE VERSO NOI STESSI CI CONSENTE DI VIVERE MEGLIO.
QUANTE VOLTE E' SUCCESSO DI CAMBIARE UMORE O ATTEGGIAMENTO QUANDO QUALCUNO A NOI VICINO NON SI COMPORTA COME NOI VORREMMO?
RAGIONANDO IN MANIERA OGGETTIVA CHIEDERE QUESTO AD UN'ALTRA PERSONA E' IMPOSSIBILE PROPRIO PERCHÉ' OGNUNO DI NOI E' UN MONDO A SE E SI MANIFESTA PER QUELLO CHE E', PER COME PENSA E COME AGISCE.
CHIEDERE A UN ALTRO DI ESSERE COME NOI VUOL DIRE SNATURARLO E IMPORGLI LA NOSTRA VOLONTÀ
PER CUI L'UNICA COSA DA FARE E' ACCETTARE L'ALTRO PER QUELLO CHE E' NEL BENE E NEL MALE
SE QUESTA DIVERSITÀ NON INFLUISCE NEGATIVAMENTE SUL RAPPORTO, IN MANIFESTAZIONI DI DINIEGO ASSOLUTO O PEGGIO ANCORA DI PRESE DI POSIZIONE OPPOSTE ALLE NOSTRE, E' MOLTO PIÙ FACILE ACCETTARSI, POICHÉ' IL DIALOGO E' POSSIBILE.
IN CASO CONTRARIO LE DIFFICOLTÀ' AUMENTANO, IL DIALOGO SI AZZERA E SPESSO TERMINA DEL TUTTO PERCHÉ' OGNUNO REPUTA L'ALTRO NON IN GRADO DI COMPRENDERCI.
NON HO SOLUZIONI, LA VITA NON E' UNA PASSEGGIATA.

LASCIAMO SPAZIO AGLI ALTRI PER MANIFESTARSI.
NON CI VANNO A GENIO?!
NON E' COLPA DI NESSUNO SEMPLICEMENTE NON SI ERA COMPATIBILI, MA RICORDIAMO SEMPRE CHE I GESTI COMPORTANO RESPONSABILITÀ: LA NOSTRA MANIFESTAZIONE SARA' ORIGINATA SEMPRE DA UNA CAUSA E AVRÀ SEMPRE UN EFFETTO: SONO LEGGI DA CUI NON SI PUÒ PRESCINDERE!



martedì 12 maggio 2015

Il momento che preferisco:
quando rimango lì accucciata dentro di te
il mondo si ferma
ed io mi sento al sicuro.


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