sabato 4 giugno 2016

#Piemonte

Barbaresco

Dolci colline
animate dalla natura dominata dall'uomo
ordinata, fedele e generosa.

L'equilibrio tra uomo e natura
difficile raggiungerlo
possibile perseguirlo.

Piemonte magica terra che ricordi l'origine del tutto.

mercoledì 1 giugno 2016

Chiamati prendere coscienza

Oggi ci svegliamo con questo articolo e con queste immagini a richiamarci alla mente ciò che stiamo facendo alla natura. Vegetariani e carnivori si scontrano su tutte le bacheche ma è chiaro che qui c'è un problema che va aldilà delle polemiche sterili. Occorre fare una riflessione approfondita su come siamo arrivati a questo e cosa intendiamo fare ora: l'allevamento intensivo è la macchina che fornisce milioni di chili di carne all'uomo. Ovviamente questo non sarebbe stato per nulla necessario ma è successo, complice il consumo sfrenato e il benessere, la carne è entrata nel paniere giornaliero delle famiglie e non è più vista come una cosa speciale della domenica ma c'è tutti i giorni e pian piano ha perso di valore come hanno perso di valore le vite degli animali .
Sopra a tutto c'è il denaro e l'arroganza dell'uomo che pensa di poter disporre di tutto a suo piacimento e senza pagare mai nessun conto. 
Il vegetarianismo/veganesimo sono le uniche proteste che si possono applicare affinchè diminuisca la domanda e di conseguenza l'offerta. 
Ma questo perchè alla base abbiamo perso ogni tipo di etica che è fondamentale!
Esempio che non è paragonabile in alcun modo, ma se domani si stabilisse di mangiare solo vegetali sarebbe anch'esso uno squilibrio perchè i tre quattro potenti che ora producono carne, si metterebbero a produrre verdura/frutta/cereali, impoverirebbero il terreno, deturperebbero la terra e sicuramente ne avremmo per contro malattie, carestia, desertificazione senza contare che ci sarebbero moltissimi animali in giro, anche'essi da nutrire ma che si mangerebbero anche fra di loro. 
L'equilibrio è una cosa importante e l'etica dovrebbe andarci a braccetto: quando sento un carnivoro che dice "l'uomo ha sempre mangiato carne" egli vorrebbe dire che da sempre gli animali sono stati uccisi per la carne ma antropologicamente l'atto era demandato alla caccia che avveniva con mani e attrezzi ricavati dalla pietra. 
L'uccisione dell'animale era una festa ma anche una cerimonia di rispetto per l'animale che donava la sua vita all'uomo. Tutto questo oggi dov'è? 
Certo è che abbiamo moltiplicato in modo esponenziale la popolazione e ogni essere umano ha voluto stare bene e comprare al supermercato, di conseguenza abbiamo fatto sì che qualcuno fornisse servizio e ci speculasse sopra. Il problema è che il prodotto servito è una vita, con un cuore. 

Io non sono vegetariana ancora, anche se ogni giorno cerco di ridurre di un gradino il mio consumo,e non so ancora se ce la farò. Queste immagini sono strazianti ma secondo me opportune per fare prendere coscienza delle cose. 
Nella mia famiglia, vivendo in campagna, sono stata abituata sin da piccola  al concetto di morte dell'animale e anche alla visione della scena della morte. Ho sviluppato una grande sensibilità verso gli animali ma questo non mi ha impedito di mangiare carne, ho solo confinato il consumo  a determinate tipologie. 
Ora vivo in una grande città e non ho più la possibilità, un pò per i soldi un pò per il fatto che ce ne sono pochissimi, di andare dal macellaio che ha l'allevamento in cascina. 

Ora più che mai è necessario fare una scelta e portarla avanti perchè se no è inutile parlare se non si fanno i fatti. Ogni contributo a questa causa sarà d'aiuto a ristabilire un equilibrio, che dovremo essere capaci di mantenere. 

#Nineteens

Spesso mi chiedo se noi che siamo vissuti ne gli anni 90, siamo dei nostalgici esattamente come quei vecchi che tanto critichiamo, che ascoltano unicamente le canzoni dei tempi che furono e rifuggono ogni novità. Non so se fa parte del comfort di avere dei punti di riferimento con la conseguente difficoltà di staccarsi da questi, ma sta di fatto che spesso ci si accoccola nei vecchi pezzi che tanto ci hanno insegnato e che ci hanno accompagnato nel periodo più turbolento della nostra vita: l’adolescenza.
A nostra difesa però posso dire che siamo cresciuti in un periodo di svolta. Come quelli che attraversarono il punk, noi abbiamo conosciuto il grunge: la disillusione del patinato e ricco mondo degli anni 80 per approdare ad una realtà nuova fatta di sogni infranti, di domande esistenziali, di disagio e inadattabilità ad un mondo preconfezionato che ci era stato venduto come l’unico; tutto questo  fu tradotto in musica, in un movimento nuovo e arrabbiato che spazzava via il buonismo e la plastica realtà di allora.
Prima di quei periodi non c’era nulla di così, per cui abbiamo vissuto la novità. A differenza di quei vecchi di cui parlavo, avendo vissuto un cambiamento siamo anche naturalmente attratti da cose nuove. Non ascolteremo mai solo la nostra musica perché ci siamo educati all'ascolto e alla scoperta. Certo è che se il nuovo non sarà all'altezza verrà immediatamente scartato!

Come la musica anche altre novità sono state parte della nostra vita: una fra tutti internet.

Non siamo nati con lui ma abbiamo dovuto comprenderne l’importanza imparando ad utilizzarlo come strumento.
Sono contenta di utilizzarlo diversamente dagli attuali cinquantenni ma anche dai ventenni: i primi utilizzano Internet, forse possiamo parlare più di Facebook, in modo compulsivo e senza cognizione.
Li vedi postare auguri di buonanotte piuttosto che stupide immagini di abbracci o peggio ancora rivendicazioni politiche o sociali predigerite. Internet non lo utilizzano con familiarità e difficilmente vi cercano risposte per le quali demandano ancora all'oracolo televisivo.
I ventenni invece, nati quando internet c’era già, complici i genitori impazziti con questo strumento pendono dalle labbra della tecnologia per ogni cosa senza avere più il peso della realtà. Ogni tipo di software è visto come una scorciatoia per raggiungere un risultato senza preoccuparsi minimamente di cosa ci sta dietro. In questo modo si acquista scaltrezza, velocità ma si perde l’intelligenza.
Noi siamo stati i traghettatori che hanno approdato a questo cambiamento e forse coloro che hanno ancora tutti i mezzi per sapere.
Probabilmente come dicevo prima, ognuno parlerà sempre della propria epoca come la migliore e le altre come carenti di qualcosa.
Spero di non fare mai lo stesso errore con un figlio: la paura più grande è di non essere in grado di attraversare il cambiamento ed apparire ai suoi occhi come qualcosa di vecchio e sterile.
Certo è che vorrò trasmettergli la mia esperienza e ciò che ho vissuto ma voglio essere capace anche di ascoltarlo, capire il periodo che vive lui senza giudicare.

Listen!!!




martedì 31 maggio 2016

#Occhi profondo mare - Cristian Martini - Casa editrice: La memoria del mondo

Se il piccolo principe vi ha rapito il cuore questo libro sarà per voi la naturale conseguenza. Una piacevolissima lettura che entra nell'animo.
La storia incredibile di un uomo che non rinuncia a saziarsi di esperienze a svantaggio dell’amore di una famiglia e di una vita tranquilla. Un uomo che preferisce stare al fianco della persona amata nutrendo questa unione con tutta la radiosità che emana solo una persona felice e realizzata. Un uomo che crede nel valore umano e nel viaggio, come tramite per raggiungere la conoscenza di se stessi.
Una storia densa di emozioni che fa pensare a quanto sarebbe bello riscoprire l’uomo: riconoscere il suo istinto, comprendere i suoi reali bisogni, riprendere il contatto mistico con la natura ascoltandone i segreti.
Questo libro ti concede la possibilità di pensare che ognuno di noi possa porre fine al vortice da cui si sente travolto e intraprendere la propria esperienza, alla ricerca di sé: in ogni momento, in ogni età.

Consiglio sonoro: Into the wild di Eddie Wedder

occhi profondo mare


Libri che meraviglia!

I libri possono sembrare innocui pacchetti di carta e inchiostro ma dentro accolgono il tesoro piu grande: l'emozione!

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