giovedì 28 febbraio 2019

Merli

Celebra l'aurora il merlo
dal pino qui di fronte.

Lo sento mentre apro gli occhi
avvolta dal caldo abbraccio della notte.

Chissà cosa dirà a quei colori rosati?

Uno scambio di cinguettii 
dinamici e canzonatori
sembrano incalzare
il mio risveglio.

Arrivo amici,
l'alba in città è ancora lontana
fortunati di poterne godere così presto
il mondo tace e noi allegri
salutiamo l'arrivo del nuovo giorno.

Merlo
Turdus merula

mercoledì 27 febbraio 2019

L'insostenibile leggerezza dell'essere

Non si può sapere che cosa si deve volere perché si vive una volta sola e non si può né confrontarla con le vite precedenti, né correggerla nelle vite future.
Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché non esiste alcun termine di paragone. L'uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima prova è già la vita stessa?
Per questo la vita somiglia sempre ad uno schizzo . Ma nemmeno <<schizzo>> è la parola giusta perché uno schizzo è sempre un abbozzo di qualcosa, la preparazione di un quadro, mentre lo schizzo che è la nostra vita è uno schizzo di nulla, un abbozzo senza quadro.

Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere


giovedì 14 febbraio 2019

Sale d'aspetto

Gustave Klimt- Le tre età della donna

Quanto può acquistare importanza un'immagine in una sala d'aspetto?
Un minuto di lentezza ti consente di vedere, cercare informazioni, attribuirvi un significato personale e godere della bellezza di un tassello in più nel tuo bagaglio culturale.
Questo quadro in particolare che nemmeno conoscevo risveglia in me un sentimento di solidarietà femminile: la figura della donna così potente e così fragile al tempo stesso.
Sfruttate sempre i momenti di lentezza e raccoglimento che vi vengono concessi, saranno un patrimonio prezioso per il futuro.

Gustave Klimt- Le tre età della donna



lunedì 11 febbraio 2019

#Paragoni

Una giornata di sole, un lavoro riuscito bene, un sorriso di tua figlia, un parola dolce dal tuo compagno...la giornata è bella.
Un contrattempo, una discussione, il lunedì di lavoro, una multa, una fregatura in campo economico....e tutto diventa nero.
Siamo d'accordo: le cose che ci negano la felicità sono sempre mal accettate e parliamoci chiaro a nessuno piace avere un debito piuttosto che un imprevisto che grava su portafoglio o sullo stato emotivo in generale. Ma è necessario per questo lamentarsi? Sono cose veramente gravi tanto da crearci dei disturbi tali che inducano a rifuggire la realtà?
"Eeeh è un periodo che capitano tutte a me" .... "Non è possibile che accada questo"
E' insito nell'essere umano il lamento, o meglio è fisiologico, poiché ognuno di noi rapporta i propri guai, la propria esperienza alla propria singola vita ed è sacrosanto che le cose potevano sicuramente andare meglio.
Ma questi sono motivi reali per crearsi dei malesseri?
La vita è piena di "disturbi dalla felicità" e dobbiamo esserne consapevoli sin da subito e prima lo accettiamo prima vivremo meglio.
Non dico che bisogna raffrontare tutto ma quantomeno chiedersi una cosa sbagliata che ci accade può davvero procurarci una tristezza cosmica perenne.
Ci sono situazioni in cui il tunnel alla fine del viaggio è davvero buio e per rispetto a queste persone è un dovere dell'animo farsi coraggio e dare valore alla propria vita anche per quelli a cui questa viene negata. Ognuno di noi sceglie in funzione di quello che gli viene concesso e ogni scelta è sacra e insindacabile. Ritengo che ci siano però valori che devono essere rispettati a prescindere, una tra questi è proprio la vita.
Da adolescenti si fanno cazzate come se questa fosse scontata, ma è normale...non si ha la maturità per comprendere quanto sia importante. Alcune volte gli errori si pagano cari altre possono essere vere e proprie occasioni messe lì ad insegnarci quali sono le cose importanti.
Ci sono persone che non sbagliano mai altre che sbagliando imparano, ognuno avrà il suo modo per arrivare alla verità ma una volta conosciuta ha l'obbligo morale di rispettare i doni che gli sono stati fatti. 




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