Sto leggendo il piccolo principe alle mie bambine. L' altra sera abbiamo letto la parte in cui mentre lui aggiusta il suo aereo, in mezzo a cacciaviti e martelli, il piccolo principe gli parla del fiore, del perché ha le spine e di quali fiori mangiano le capre.
Lui improvvisamente sbotta dicendo che deve occuparsi di cose importanti e improvvisamente il piccolo principe si rattrista e lo esorta a pensare a come sarebbe diverso se quel fiore fosse l'unico esemplare al mondo, dicendogli che allora si vorrebbe averne cura, sapere da cosa è minacciato, come farlo star bene. Allora si che sarebbe importante parlare del fiore e di tutto quello che lo circonda.
Le cose serie spesso sono celate ai nostri occhi anche da cose banali.
Le bimbe non hanno capito e allora gli ho detto che è tipo quando la mamma è indaffarata a pulire, lavare i piatti, fare le lavatrici e loro mi chiedono di giocare e io dico devo fare queste cose.
In realtà è più importante giocare con loro perché quel tempo passerà velocemente, perché in un batter d'occhi non me lo chiederanno più e se ne andranno per la loro strada.
Sia dannata questa bilancia che pesa ogni cosa.
Seguo la storia di una mamma che purtroppo ha un bambino che convive con una malattia devastante che ogni giorno lo fa combattere contro paura, dolore, ansia, tristezza. Ogni gg gli leva la normalità, l' ordinario: il poter giocare, vedere, ballare come ogni bambino dovrebbe fare.
E mi sento una merda assoluta per non essere in grado spesso di vedere cosa ho davanti: l' amore e la vita!. Cosa conta tutto il resto? Niente, dannatamente niente.