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venerdì 29 giugno 2018
giovedì 28 giugno 2018
#oltre
Perché quando un uomo costruisce un muro, l’uomo accanto ha subito bisogno di sapere cosa c’è dall’altra parte?
George RR Martin
mercoledì 27 giugno 2018
#sfogo
Alla fine si basa sempre tutto su un favore per un favore. Dai grandi sistemi della politica alla spicciola vita di tutti i giorni. Crediamo di aver fatto un passo avanti liberalizzando alcuni servizi come l'editoria (e lo dico da pubblicata in self publishing) e invece ci ritroviamo a partecipare a concorsi con pezzi che nessuno legge a meno che tu non legga l'altrui elaborato.
Ovvio che se non ci fosse questa metodologia non ci sarebbe nemmeno movimento ma questo dimostra che alla fine non tutti possono o non tutti possiamo scrivere.
Per fare un prodotto professionalmente valido occorre che una persona del mestiere si occupi di "vestire" l'opera affinché possa essere guardata ed apprezzata senza vincoli.
Ovvio che se non ci fosse questa metodologia non ci sarebbe nemmeno movimento ma questo dimostra che alla fine non tutti possono o non tutti possiamo scrivere.
Per fare un prodotto professionalmente valido occorre che una persona del mestiere si occupi di "vestire" l'opera affinché possa essere guardata ed apprezzata senza vincoli.
martedì 26 giugno 2018
#consonno
Cattedrale silenziosa
testimone del tempo.
Sfarzo ingegnoso
d'un passato instabile
Pellegrini veniamo a te
in cerca di mistero
Occhi cannibali
vigilano un tesoro decadente
osservando dalle pareti
il nostro migrare stanco
alla ricerca di emozione.
lunedì 25 giugno 2018
#sfiorandoci
Come fili d'erba baciati dal sole
sfiorandoci gli uni con gli altri
senza entrare davvero in contatto
rimaniamo sospesi
nell'attesa che si compia il ciclo.
Immersi nel sogno della vita
nulla sappiamo
se non sopravvivere.
Un piccolo esercito
cullato dal vento.
sfiorandoci gli uni con gli altri
senza entrare davvero in contatto
rimaniamo sospesi
nell'attesa che si compia il ciclo.
Immersi nel sogno della vita
nulla sappiamo
se non sopravvivere.
Un piccolo esercito
cullato dal vento.
#dovevasuccedere
Ecco, tra poco ci siamo, tesoro mio.
Per la prima volta da quando sei nata farò qualcosa senza di te. Mi ritufferò nella vita di tutti i giorni fatta di lavoro, traffico, nevrosi, stress. Per almeno metà della giornata, sarò lontana da te un po di km mentre tu giocherai e ti farai coccolare dai nonni.
Spero, per puro egoismo di madre, che sentirai la mia mancanza ma che non la vivrai male (tanto a quello ci penserò io) e ne approfitterai per divertirti e conoscere tante cose nuove.
So già che sarà difficile per me vederti crescere senza poterti stare accanto sempre ma è una fase anche questa, quella in cui devi muovere i tuoi primi passi verso l'autonomia.
E' stato davvero un periodo bellissimo della mia vita e lo devo a te che hai riempito di una gioia nuova le nostre esistenze.
domenica 24 giugno 2018
Piccole verità
Se non siamo noi a cambiare le cose, loro da sole non cambiano.
Occorre sempre avere forza e lucidità per pesare pro e contro delle nostre scelte e portarle avanti senza rimpianti.
La curiosità è il motore del mondo. Una persona curiosa è una persona che sa quel che vuole.
Quando hai capito cosa fare sei già a metà dell'opera.
Occorre sempre avere forza e lucidità per pesare pro e contro delle nostre scelte e portarle avanti senza rimpianti.
La curiosità è il motore del mondo. Una persona curiosa è una persona che sa quel che vuole.
Quando hai capito cosa fare sei già a metà dell'opera.
martedì 19 giugno 2018
Conoscere
La conoscenza è come un magazzino: metto dentro una scatola poi un altra poi un altra ancora. Poi arriva un giorno che decido di prendere le scatole e le riordino con una nuova logica scaturita dal mio pensiero. Questa è la differenza dall'acquisire informazioni.
sabato 16 giugno 2018
Laura - Concorso "A proposito di donne" Comune di Alessandria
Questo è il testo che mi ha riservato la menzione speciale al Concorso indetto dal Comune di Alessandria.
Hai sentito il casino che è successo con quel regista americano? Non ti sembra strano che a distanza di così tanto tempo se ne escano tutte violentate?
Boh mi sembra strano, poi dopo anni. In quell'ambiente è normale, se vuoi far carriera devi concederti, è il prezzo da pagare.
Laura non sa cosa dire, abbassa lo sguardo e torna al suo caffè. Avrebbe voglia di gridargli in faccia tutto il suo disprezzo: "ma come si fa a giudicare normale che una persona debba fare sesso per guadagnarsi una posizione? Fosse vostra figlia non la pensereste allo stesso modo".
La macchinetta del caffè nel corridoio, è uno dei luoghi meno indicati dove intrattenersi se non si vuole essere catapultati nel mondo del qualunquismo e della banalità. Laura sa bene cosa significa portare un peso nel cuore per anni, un peso che non invecchia, non perde il suo vigore e riappare nei momenti meno opportuni, soprattutto quando un possibile amore si affaccia al suo cuore come se non avesse il diritto di essere amata.
Era l'estate di cinque anni prima. Aveva conosciuto un ragazzo. Le piaceva molto: alto, moro sempre ben vestito, elegante nei modi, solare e propositivo. Incontrati a teatro per errore, uno scambio di posto era bastato per trovarsi, al termine dello spettacolo, al bar a conversare. Laura era euforica, aveva trovato una persona interessante. Si scambiarono il numero di telefono e dopo una settimana si rividero per un aperitivo. Il tempo trascorse velocemente, si scoprirono affini. La settimana passò ed un altro appuntamento era fissato, una cena. Fu una serata speciale, una di quelle in cui tutto è perfetto L'intesa era molto forte e il vino aveva fatto il resto. Lui le propose casa sua e lei decise di fidarsi.
È una casa di campagna appena fuori dal centro abitato disse lui. In quel momento Laura fece un pensiero negativo ma fu subito scacciato dalla sua gentilezza.
Era di mio nonno, ho deciso di ristrutturarla e di venirci a vivere. Troppo valore affettivo.
La casa era ben arredata, si vedeva che era abitata da lui. Entrarono, lui si tolse la giacca e la invitò a fare lo stesso. Andò in cucina a prendere due calici di vino, regolò le luci e accese la musica. Le porse il calice e la invitò a ballare. Si baciarono appassionatamente e le mani scivolarono lungo i fianchi. Si sedettero sul divano mentre continuavano a conoscersi.
Sei molto bella, sai.
Laura arrossì.
Le donne come te sono molto intelligenti e questo vi rende ancor più attraenti. Avete passioni, interessi, vi piace vivere la vita e non accontentarvi e questo è il segreto per essere felici.
E' vero, ma a volte mi chiedo se c'è qualcosa di sbagliato in questo. Gli uomini apprezzano è vero, ma poi fuggono disse Laura.
E di cosa ti preoccupi? Che valore aggiunto potrebbe dare un uomo ad una come te?! Sei sicura di te, femmina, non ti serve nessuno.
Laura avrebbe voluto sentire parole diverse. Era presa da quell'uomo che fino ad allora si era sempre mostrato galante e gentile, ma che non si era mai sbilanciato sul futuro.
Le donne come te hanno solo un difetto: non sanno rimanere sole. Devono affezionarsi, mettere in mezzo l’amore. Sono onesto, vivo il presente, le occasioni. Mi piace l'inizio di una relazione, è come una danza il corteggiamento. Poi arrivati all'obiettivo, pronti per un altro incontro. Dai butta giù quel bicchiere e andiamo di là!
Laura era un po' intontita dal vino, aveva sentito quelle parole e non le erano piaciute. Era per l'ennesima volta divertimento senza impegno. Era arrabbiata con se stessa per non aver riconosciuto il tipo. Lui riprese a baciarla sul collo e con la mano le accarezzò le gambe fino a raggiungere la gonna. Un brivido le percorse la schiena e lucidamente pensò a dove si trovava e a cosa stava facendo. La magia del momento si tramutò in malessere, si sentiva a disagio e non voleva più essere lì. Lei si ritrasse e cercò di scansargli le mani.
Cosa c'è che non va? Fai la fidanzatina ferita?
Prese e la sdraiò sul divano tenendola ferma, lei provò a divincolarsi ma lui era troppo forte. Urlò, scongiurandolo di lasciarla stare, provò a muoversi per sfuggire a quell'orco ma lui era irremovibile e con forza la fece sua. Quando finì le disse di rivestirsi. La minacciò dicendole che se avesse chiamato la polizia si sarebbe rifatto vivo, aveva il suo numero e sapeva dove abitava.
Ricorda che non ti crederebbe nessuno, sei stata tu a venire da me. Ho i tuoi messaggi.
Quando riuscì a chiudersi la porta di casa alle spalle, si sedette e scoppiò in un pianto liberatorio. Si spogliò ed entrò in doccia per lavare via ogni traccia di quell’uomo, dal corpo e dall'anima. Andò in camera e si accovacciò stretta al suo cane.
L'indomani avrebbe voluto svegliarsi priva di memoria ma i suoi pensieri la riportarono velocemente alla notte prima. Ripensò a come poteva aver sbagliato, come aveva potuto fidarsi di quell'uomo. Avrebbe voluto fargliela pagare ma la paura di non essere creduta, di andare alla polizia e sentirsi additata come quella che se l'era cercata la frenò. Come faccio a dimostrarlo? Vorranno sapere cosa ci facevo lì, come ero vestita.
La giornata trascorse lenta e presto si ripresentò il lunedì, e dopo una settimana il lunedì successivo e così via. Lentamente il dolore fisico passò e la mente provò a fare il resto. I giorni passarono, l'idea della denuncia era sempre più lontana. Così trascorsero cinque anni sino a quel giorno, davanti alla macchinetta del caffè, in cui Laura dovette prendere coscienza che il dolore non si cancella. Pensò alle donne che hanno il coraggio di dire basta a violenti giochi di uomini vigliacchi.
Credo che nessuno di voi sappia cosa vuol dire portare nel cuore il peso di un abuso sessuale e nemmeno credo che possiate giudicare chi, a distanza di tempo, trova il coraggio di denunciare. Non potete comprendere quanto sia costato loro mantenere il silenzio. Credo che di fronte a questo genere di notizie bisognerebbe avere la decenza di tacere.
E se ne andò lasciando tutti sbigottiti a sorseggiare il loro caffè.
Hai sentito il casino che è successo con quel regista americano? Non ti sembra strano che a distanza di così tanto tempo se ne escano tutte violentate?
Boh mi sembra strano, poi dopo anni. In quell'ambiente è normale, se vuoi far carriera devi concederti, è il prezzo da pagare.
Laura non sa cosa dire, abbassa lo sguardo e torna al suo caffè. Avrebbe voglia di gridargli in faccia tutto il suo disprezzo: "ma come si fa a giudicare normale che una persona debba fare sesso per guadagnarsi una posizione? Fosse vostra figlia non la pensereste allo stesso modo".
La macchinetta del caffè nel corridoio, è uno dei luoghi meno indicati dove intrattenersi se non si vuole essere catapultati nel mondo del qualunquismo e della banalità. Laura sa bene cosa significa portare un peso nel cuore per anni, un peso che non invecchia, non perde il suo vigore e riappare nei momenti meno opportuni, soprattutto quando un possibile amore si affaccia al suo cuore come se non avesse il diritto di essere amata.
Era l'estate di cinque anni prima. Aveva conosciuto un ragazzo. Le piaceva molto: alto, moro sempre ben vestito, elegante nei modi, solare e propositivo. Incontrati a teatro per errore, uno scambio di posto era bastato per trovarsi, al termine dello spettacolo, al bar a conversare. Laura era euforica, aveva trovato una persona interessante. Si scambiarono il numero di telefono e dopo una settimana si rividero per un aperitivo. Il tempo trascorse velocemente, si scoprirono affini. La settimana passò ed un altro appuntamento era fissato, una cena. Fu una serata speciale, una di quelle in cui tutto è perfetto L'intesa era molto forte e il vino aveva fatto il resto. Lui le propose casa sua e lei decise di fidarsi.
È una casa di campagna appena fuori dal centro abitato disse lui. In quel momento Laura fece un pensiero negativo ma fu subito scacciato dalla sua gentilezza.
Era di mio nonno, ho deciso di ristrutturarla e di venirci a vivere. Troppo valore affettivo.
La casa era ben arredata, si vedeva che era abitata da lui. Entrarono, lui si tolse la giacca e la invitò a fare lo stesso. Andò in cucina a prendere due calici di vino, regolò le luci e accese la musica. Le porse il calice e la invitò a ballare. Si baciarono appassionatamente e le mani scivolarono lungo i fianchi. Si sedettero sul divano mentre continuavano a conoscersi.
Sei molto bella, sai.
Laura arrossì.
Le donne come te sono molto intelligenti e questo vi rende ancor più attraenti. Avete passioni, interessi, vi piace vivere la vita e non accontentarvi e questo è il segreto per essere felici.
E' vero, ma a volte mi chiedo se c'è qualcosa di sbagliato in questo. Gli uomini apprezzano è vero, ma poi fuggono disse Laura.
E di cosa ti preoccupi? Che valore aggiunto potrebbe dare un uomo ad una come te?! Sei sicura di te, femmina, non ti serve nessuno.
Laura avrebbe voluto sentire parole diverse. Era presa da quell'uomo che fino ad allora si era sempre mostrato galante e gentile, ma che non si era mai sbilanciato sul futuro.
Le donne come te hanno solo un difetto: non sanno rimanere sole. Devono affezionarsi, mettere in mezzo l’amore. Sono onesto, vivo il presente, le occasioni. Mi piace l'inizio di una relazione, è come una danza il corteggiamento. Poi arrivati all'obiettivo, pronti per un altro incontro. Dai butta giù quel bicchiere e andiamo di là!
Laura era un po' intontita dal vino, aveva sentito quelle parole e non le erano piaciute. Era per l'ennesima volta divertimento senza impegno. Era arrabbiata con se stessa per non aver riconosciuto il tipo. Lui riprese a baciarla sul collo e con la mano le accarezzò le gambe fino a raggiungere la gonna. Un brivido le percorse la schiena e lucidamente pensò a dove si trovava e a cosa stava facendo. La magia del momento si tramutò in malessere, si sentiva a disagio e non voleva più essere lì. Lei si ritrasse e cercò di scansargli le mani.
Cosa c'è che non va? Fai la fidanzatina ferita?
Prese e la sdraiò sul divano tenendola ferma, lei provò a divincolarsi ma lui era troppo forte. Urlò, scongiurandolo di lasciarla stare, provò a muoversi per sfuggire a quell'orco ma lui era irremovibile e con forza la fece sua. Quando finì le disse di rivestirsi. La minacciò dicendole che se avesse chiamato la polizia si sarebbe rifatto vivo, aveva il suo numero e sapeva dove abitava.
Ricorda che non ti crederebbe nessuno, sei stata tu a venire da me. Ho i tuoi messaggi.
Quando riuscì a chiudersi la porta di casa alle spalle, si sedette e scoppiò in un pianto liberatorio. Si spogliò ed entrò in doccia per lavare via ogni traccia di quell’uomo, dal corpo e dall'anima. Andò in camera e si accovacciò stretta al suo cane.
L'indomani avrebbe voluto svegliarsi priva di memoria ma i suoi pensieri la riportarono velocemente alla notte prima. Ripensò a come poteva aver sbagliato, come aveva potuto fidarsi di quell'uomo. Avrebbe voluto fargliela pagare ma la paura di non essere creduta, di andare alla polizia e sentirsi additata come quella che se l'era cercata la frenò. Come faccio a dimostrarlo? Vorranno sapere cosa ci facevo lì, come ero vestita.
La giornata trascorse lenta e presto si ripresentò il lunedì, e dopo una settimana il lunedì successivo e così via. Lentamente il dolore fisico passò e la mente provò a fare il resto. I giorni passarono, l'idea della denuncia era sempre più lontana. Così trascorsero cinque anni sino a quel giorno, davanti alla macchinetta del caffè, in cui Laura dovette prendere coscienza che il dolore non si cancella. Pensò alle donne che hanno il coraggio di dire basta a violenti giochi di uomini vigliacchi.
Credo che nessuno di voi sappia cosa vuol dire portare nel cuore il peso di un abuso sessuale e nemmeno credo che possiate giudicare chi, a distanza di tempo, trova il coraggio di denunciare. Non potete comprendere quanto sia costato loro mantenere il silenzio. Credo che di fronte a questo genere di notizie bisognerebbe avere la decenza di tacere.
E se ne andò lasciando tutti sbigottiti a sorseggiare il loro caffè.
venerdì 15 giugno 2018
Giulia - Ritratti di donne
[...]
No, Giulia non la faccio facile Gabriele si scurì in volto nessuno ha detto che lo è. Credo però che ognuno di noi abbia il dovere verso la vita di fare tutto ciò che può per essere felice. Per farlo abbiamo bisogno di essere liberi, liberi da vincoli familiari, da pregiudizi, da costrizioni. Non avresti dovuto accettare il futuro che veniva costruito per te perché tu hai diritto ad uno tuo, che includa tutto ciò che tu desideri.
Giulia scoppiò a piangere.
No non devi piangere, anzi devi reagire se veramente senti che stai sbagliando. Ci sono persone che in una vita intera non si accorgono di non stare vivendo. Tu sei riuscito ad accorgertene ed ora sta a te.
Ma io cosa vuoi che possa fare contro mio padre? contro la mia famiglia?
Ancora non capisci, non è questione di fare qualcosa contro ma di fare qualcosa per te. Giulia tu mi piaci ma mai e poi mai potrei avere a che fare con la tua famiglia. Per cui te lo dico ora, se vuoi iniziare qualcosa con me sappi che io non sarò quel fidanzato che i borghesi considerano "perbene" che va vestito elegante a pranzo dai suoceri la domenica, dopo essere andato a messa e a prendere le pastarelle. Immagino che tuo padre abbia una specie di decalogo per le caratteristiche che dovrebbe avere il tuo ragazzo ed io immagino, di non possederne nemmeno una e dico per fortuna. Quindi stare con me non potrà far altro che metterti in cattiva luce di fronte ai suoi occhi e chissà forse un impedimento a vedermi. Io non voglio cazzate come queste, io voglio stare con te tranquillamente e alla luce del sole. Ora sta a te scegliere, fare un salto nel vuoto o continuare la tua falsa esistenza?
No, Giulia non la faccio facile Gabriele si scurì in volto nessuno ha detto che lo è. Credo però che ognuno di noi abbia il dovere verso la vita di fare tutto ciò che può per essere felice. Per farlo abbiamo bisogno di essere liberi, liberi da vincoli familiari, da pregiudizi, da costrizioni. Non avresti dovuto accettare il futuro che veniva costruito per te perché tu hai diritto ad uno tuo, che includa tutto ciò che tu desideri.
Giulia scoppiò a piangere.
No non devi piangere, anzi devi reagire se veramente senti che stai sbagliando. Ci sono persone che in una vita intera non si accorgono di non stare vivendo. Tu sei riuscito ad accorgertene ed ora sta a te.
Ma io cosa vuoi che possa fare contro mio padre? contro la mia famiglia?
Ancora non capisci, non è questione di fare qualcosa contro ma di fare qualcosa per te. Giulia tu mi piaci ma mai e poi mai potrei avere a che fare con la tua famiglia. Per cui te lo dico ora, se vuoi iniziare qualcosa con me sappi che io non sarò quel fidanzato che i borghesi considerano "perbene" che va vestito elegante a pranzo dai suoceri la domenica, dopo essere andato a messa e a prendere le pastarelle. Immagino che tuo padre abbia una specie di decalogo per le caratteristiche che dovrebbe avere il tuo ragazzo ed io immagino, di non possederne nemmeno una e dico per fortuna. Quindi stare con me non potrà far altro che metterti in cattiva luce di fronte ai suoi occhi e chissà forse un impedimento a vedermi. Io non voglio cazzate come queste, io voglio stare con te tranquillamente e alla luce del sole. Ora sta a te scegliere, fare un salto nel vuoto o continuare la tua falsa esistenza?
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giovedì 14 giugno 2018
Notti d'estate
Nelle notti d'estate c'è un momento preciso in cui dalla quiete totale di rumori e colori, inizia ad arrivare il giorno. Un timido pallore investe il cielo e nel silenzio qualche uccellino inizia il suo canto di benvenuto al giorno nuovo. Me ne sto qui abbracciata alla mia famiglia osservando il cielo dalla finestra semiaperta che si fa via via più chiaro . Le macchine iniziano a muoversi, il brulichio di esseri umani si fa più intenso, come i miei pensieri che dentro a questo corpo assonnato sgomitano per trovare la giusta soluzione. È un momento magico, un momento di comunione con la natura che offre ogni giorno la possibilità di riscatto. Il chiariore che investe il mondo e gli dona la vita, ancora una volta.
mercoledì 13 giugno 2018
Concorso “A proposito di donne” Comune di Alessandria
Menzioni speciali del concorso “A proposito di donne” a:
Elisa Capitani: “Laura”
Massimiliana Tasca: “Giù il cappello”
Dispiaciuta per non aver partecipato ma felice che un tema così importante come la violenza sulle donne, su cui era centrato il mio racconto, sia stato insignito di una menzione speciale. Grazie al Comune di Alessandria e a tutte le donne che si dedicano alle donne!
ConsultaPariOpportunitaAlessandria
lunedì 11 giugno 2018
Tracce - Graffiti MetroPolitani - Youwras
Dopo la giornata di premiazione alla sede del quotidiano Metro sono orgogliosa di mostrare il testo della mia poesia e le foto dell'evento.
Tracce
Sbuffo di vento
pellegrini affannati salgono e scendono
riversandosi nelle vene della metropoli.
Inseguono occasioni
pedinano sogni
bramano possibilità.
Rimani ferma.
Lasciati attraversare dalla vita
sentirai l'anima pulsare
alimentata dal respiro unanime
di chi cerca la felicità.
Tracce
Sbuffo di vento
pellegrini affannati salgono e scendono
riversandosi nelle vene della metropoli.
Inseguono occasioni
pedinano sogni
bramano possibilità.
Rimani ferma.
Lasciati attraversare dalla vita
sentirai l'anima pulsare
alimentata dal respiro unanime
di chi cerca la felicità.
domenica 10 giugno 2018
La poesia - Pablo Neruda
E fu a quell’età… Venne la poesia
a cercarmi. Non so, non so da dove
uscì, da quale inverno o fiume.
Non so come né quando,
no, non erano voci, non erano
parole, né silenzio,
ma da una strada mi chiamava,
dai rami della notte,
all’improvviso tra gli altri,
tra fuochi violenti
o mentre rincasavo solo,
era lì senza volto
e mi toccava.
Io non sapevo che cosa dire, la mia bocca
non sapeva
chiamare per nome,
i miei occhi erano ciechi,
e qualcosa pulsava nella mia anima,
febbre o ali perdute,
e mi formai da solo,
decifrando
quella bruciatura,
e scrissi il primo verso vago,
vago, senza corpo, pura
sciocchezza,
pura saggezza
di colui che nulla sa,
e vidi all’improvviso
il cielo
sgranato
e aperto,
pianeti,
piantagioni palpitanti,
l’ombra trafitta,
crivellata
da frecce, fuoco e fiori
la notte travolgente, l’universo.
E io, minimo essere,
ebbro del grande vuoto
costellato,
a somiglianza, a immagine
del mistero,
mi sentii parte pura
dell’abisso,
ruotai insieme alle stelle,
il mio cuore si distese nel vento.
venerdì 8 giugno 2018
#atteggiamenti
Credo che una delle doti più importanti per l'essere umano è il trovare una nota positiva anche nei momenti più difficili. Riuscire a ridimensionare la propria vita anche in relazione ad una malattia o ad un disagio e trovarvi il modo per sorridere. Di fronte ai grossi problemi occorre mostrare un atteggiamento positivo che da solo è in grado di fungere da scudo alla difficoltà. So che sembra facile a dirsi ma non a farsi ma occorre tentare e ritentare. Tutta la filosofia orientale che ricerchiamo è in realtà la ricerca di un atteggiamento positivo che spesso noi occidentali non abbiamo anche a causa del nostro vivere in questa parte del mondo troppo opulenta e benestante da rendersi conto di quanto siamo fortunati.
lunedì 4 giugno 2018
#governare
se un uomo si corregge da solo, che difficoltà avrà nel governare?
se un uomo non si corregge da solo, come potrà correggere gli altri?
se un uomo non si corregge da solo, come potrà correggere gli altri?
confucio
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