Penso che si faccia presto a dire che è colpa della donna quando in un caso di violenza lei non parla. Non è la prima volta che una donna che ha denunciato una violenza, si ritrova uccisa dal suo compagno che la raggiunge in un insospettabile pomeriggio e le spara mentre sta accompagnando i figli a scuola.
È altrettanto ovvio che non si possa nemmeno chiedere di avere la scorta, un poliziotto per ogni caso di violenza, impensabile.
Ma deve esserci un modo. Oltre l'allontanamento deve esistere qualche mezzo da utilizzare per consentire a queste donne di sentirsi al sicuro.
La denuncia è il primo passo verso la libertà ed ogni donna deve avere il diritto di essere libera.
La sottomissione, la paura, i vincoli economici: un cocktail che miscelato giorno dopo giorno diventa la realtà e costruisce una gabbia da cui queste persone non riescono ad uscire.
Vorrei poter dire a queste donne di stare tranquille e di credere nella giustizia e ancora una volta negli esseri umani.
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mercoledì 19 settembre 2018
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