Il controllo sociale delle nostre emozioni comincia sin dall'infanzia. Nei maschi l'aggressività è considerata molto presto come normale. Fa parte di quelle qualità ritenute necessarie per diventare "uomo". Più avanti questo stereotipo costerà loro molto caro. Perché quelli che non corrispondono allo stereotipo non sono considerati come "veri uomini" e per questo subiscono numerose umiliazioni e anche perché gli altri, per non subire lo stesso destino, cercano di affermare la loro virilità con comportamenti violenti e rischiosi. Le bambine non hanno questo problema perché nel loro caso, le manifestazioni di aggressività sono tenute sotto controllo molto precocemente.
Per tutta la vita saranno incoraggiate a restare tranquille e la loro aggressività sarò presentata come inadeguata. Di una donna adulta che si arrabbia si dirà che è emotiva e irrazionale, perché la collera non viene percepita in questo caso come un emozione normale. Il nostro atteggiamento sarà sempre ricondotto alle mestruazioni o a un problema. Ma il problema sarà sempre nella nostra testa o nel nostro corpo.
Noi di nostro non abbiamo voglia di passare ne per isteriche nel per rompipalle allora finiamo per rimanere zitte oppure per esprimere le nostre emozioni in maniera indiretta, smussata, per non apparire aggressive. A volte diciamo esattamente il contrario di ciò che proviamo.
Dal libro BASTAVA CHIEDERE di EMMA
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