Ci distrugge questa ennesima tragedia, ci colpisce e ci fa sentire piccoli e impotenti di fronte a tanto dolore.
Difficile pensare, difficile capire come cambiare questo mondo che non va, che vede persone brutali che vivono nella totale assenza di umanità.
Cosa è diventato l'uomo?
Quello che è successo ci spingerà sempre di più dall'altra parte: a rinchiuderci in noi stessi, a desiderare la morte di qualcuno, a diffidare di tutti, ad avere paura.
Invece bisogna spingere, là dove l'essenza dell'uomo lo vede diverso dalla bestia: il pensiero, l'intelligenza.
Cambiare questa società malata è responsabilità di ognuno di noi ma non a parole ... Occorrono fatti. Essere d'esempio al cambiamento, mostrare l'amore, il rispetto, l'uguaglianza, l'importanza e la difficoltà dei sentimenti in ogni piccolo gesto giornaliero. Una goccia alla volta.
Già da piccoli bisognerebbe imparare a bastarsi ed amarsi al tempo stesso. Abbiamo bisogno di solitudini costruttive, di nutrire la nostra intelligenza di fare esperienze da soli e con il nostro pensiero.
Basta credere a leggende trascinate, storie di un principe che arriverà e si prenderà cura di noi perché siamo noi a prenderci cura di noi stesse, perché quel principe potrebbe essere proprio il nostro carnefice.
Dobbiamo farlo anche per questa povera ragazza e per quel piccolo che avrebbe portato avanti una nuova speranza.
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