lunedì 20 aprile 2015

Scusa Mengoni ma non credo più negli esseri umani


La pietà non esiste più nemmeno nel cuore di chi li chiama fratelli e getta corone di fiori in mare. Sono in tanti ad avere gli strumenti per aiutare e non agiscono. 
La Chiesa predica amore e altruismo ma se ne sta ferma con le mani conserte a pregare. La preghiera non risolve i problemi. E non mi vengano a dire che non possono interagire con le leggi dello stato perché quando vogliono ci riescono e pure bene.
Basta speculare su povere vite, basta aizzare l'odio dei violenti che non riescono a vedere il male del mondo e si accaniscono sui più deboli, basta strumentalizzazioni, basta tutto. 
Incolpiamoci per ciò che accade e per ciò che abbiamo scelto di non cambiare, il nostro voto serve anche a questo e tutti quelli che non sono andati o hanno perseverato nello sbaglio si sentano colpevoli.
La storia è ciclica: la strada è nuovamente quella del passato. L'odio verso una razza o qualsiasi altra all'infuori della propria, la violenza immotivata e inconscia, la ferocia di una massa ignorante.
Le stesse cose di un tempo: esseri umani?!

giovedì 16 aprile 2015

The light - video

A volte mi chiedo se tutte le persone che su questa terra hanno figli si siano mai domandati cosa significa, ovviamente non in senso fisico ma in senso educativo e di trasmissione di valori ma sopratutto di amore. Capire di essere capaci o meno di trasmettere a questi individui, che si affacciano su questo mondo, tutto ciò che conosciamo, tutto il meglio di noi e tutte le cose che potranno servirgli per affrontare la vita.

Probabilmente ancora in meno si saranno chiesti se sapranno amarli.
La risposta sarà sicuramente scontata: d'altronde come è possibile non amare ciò che viene generato da noi?
In realtà amare qualcuno significa, a mio modo di vedere, una delle cose più complesse di questo mondo: rispettare ed amare ogni sua scelta senza intromettersi o cercare di cambiare la sua volontà.

Vedo sempre più spesso figli che crescono ad immagine e somiglianza di un genitore come se questo fosse l'unico modo di vivere la propria individualità, vuoi perché il genitore tende a trasmettere le scelte fatte, vuoi perché crede che il suo percorso, per come lo ha fatto lui, sia semplice proprio perché conoscendolo sa quali sono i lati positivi e negativi e può perciò proteggere il figlio preservandolo dai dolori e dalle delusioni. Ed è proprio per questo che tendono a non lasciare scegliere i figli, perché hanno paura di ciò che non conoscono e paura di non sapere come affrontarlo.

La diversità spaventa sempre e solo perché la ignoriamo, e non affrontare la propria ignoranza è un limite enorme: non consente di essere liberi e peggio ancora di lasciare liberi.
Fintanto che ti preoccupi degli altri finirai per essere sempre in mano loro. Prosegui per la tua strada e costruisci il tuo futuro.

lunedì 13 aprile 2015

Barcellona

Camminare per le tue vie intrise di vita.
Ad ogni angolo una storia nuova da cui farsi catturare: un profumo, un sapore, un viso.
Ogni istante in te è vissuto con la stessa intensità di una storia d'amore.
Osservi in silenzio il nostro essere umani con la delicatezza e il silenzio di una madre che guarda crescere i suoi figli.
Comprendi tutto e lasci che ognuno viva a suo modo il suo passaggio.
Non hai giudizio e questo può farlo solo una madre.
Grazie bellissima città: sia mai che un giorno le nostre vite potranno unirsi e godere l'una dell'altra le rispettive influenze.



domenica 5 aprile 2015

Gentile

E' lì nel cofanetto dei tuoi ricordi di quand'eri bambina. Un gioco di scuola delle medie. il '93. In una busta piccoli biglietti, scritti dai compagni di classe. L'indicazione era "cosa pensi della tua compagna di classe". Il commento che ritrovo più di tutti è simpatica, a seguire gentile e altruista. Una mi scrisse anche che ero "gasata" e un pò narcisista. Commento isolato però, forse un pò invidiosa.
Segnai in fondo anche il nome di ogni intestatario di quei commenti. Azzeccai tutti.
Era il 1990, ne sono passati tanti di anni.
Chissà qual'è ora la percezione che gli altri hanno di me. A volte mi piacerebbe leggere con gli occhi e la mente degli altri. Credo che questo desiderio non sia però interamente sano perchè significa avere la necessità di un parere, di un riscontro degli altri per fortificare e caratterizzare se stessi.
In realtà occorrerebbe essere se stessi indipendemente da quello che pensano gli altri e sentirsi pieno e forte del proprio modo di essere.
Sarà sicuro un problema di autostima.

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