mercoledì 2 dicembre 2015

Luoghi comuni

È una cosa ovvia si sa, nemmeno occorrerebbe parlarne. 
Quando si dice ci si "lamenta del brodo grasso", "si stava meglio quando si stava peggio", tutti detti evocativi dello stesso concetto.
Una persona vive delle situazioni che alcune volte sembrano insormontabili, riempiono il vaso vuoto della pazienza fino a strabordare, dopodiché non ci sono più le energie per affrontare quella situazione e dopo lunghi pensamenti, la si cambia. 
Dopo averla cambiata si viene proiettati in un'altra, apparentemente diversa ma che infine nasconde dentro le stesse cose che ci hanno nauseato. E allora tutti a dirti che "be in fin dei conti non era poi così male". 
Ma contiene anche tante cose nuove, tanti stimoli, tanti sfide che inevitabilmente portano a crescere.
Il minimo comune multiplo delle due situazione è uno e uno solo: noi stessi con i nostri bisogni e i nostri obiettivi. 
La scelta è un momento molto difficile da vivere ma nel momento in cui la si compie, occorre tenere ben stretti dentro di sè i motivi del cambiamento. 
Li abbiamo sentiti, analizzati, maturati e alla fine abbiamo deciso che dovevamo fare qualcosa per stare meglio. 
Utopistico pensare che possa essere rose e fiori a 360° ma su quel 30 o 70 o 10 che ha migliorato la nostra condizione dobbiamo far fede!
Perciò sì ai cambiamenti!

martedì 1 dicembre 2015

E ora ricordati....sei la stessa di qualche minuto fa ma ora è tutto diverso....

Come cambia la vita e cosa possiamo fare noi per domarla: non di certo cercare di controllarla. Possiamo darle una direzione certo, ma poi ci stupirà o deluderà e noi potremo solo accetarlo.

L'accettazione é il principio della serenità

venerdì 27 novembre 2015


Il coraggio della natura di restituire bellezza anche quando tutt'intorno è assenza di vita.

lunedì 23 novembre 2015

Accidenti!

Che rabbia! Sono poche le volte che nella vita non sono entrata in sintonia con un luogo o con delle persone e me le ricordo tutte.
Dico che rabbia perché so che magari non è tutta colpa del contesto e che una buona mano la sto dando io alla situazione ma non riesco a fare un gradino in piu.
Autodifesa, disagio, assenza di coinvolgimento...
Essere forti e mirare agli obiettivi: queste sono le uniche cose che servono ora.
Forse nella vita mai ho affrontato un cambiamento così grosso. In parte devo dire che sono felice perché ho affrontato tutto con calma e determinazione, dall'altra credevo che fosse più indolore....come attraversare un ponte....ma così non è.
Si riparte da zero e si ritorna a dover dimostrare e affermare la propria individualità, marcare i confini e prendere le dovute misure.
Faticosa vita fossi così bella sempre senza dover mostrare le tua fastidiosa propensione alla difficoltà!

giovedì 19 novembre 2015

Terrore...pour parlè

La difficoltà di questi giorni a far si che tutto continui il piu normalmente possibile è alta. Ogni giorno sentiamo nuovi allarmi bomba, attentati sfiorati e kamikaze uccisi.  Le persone in metropolitana, al bar, per strada di altro non parlano che di Isis e attentatori. In parte è la psicosi del terrore che è la prima arma utilizzata per spaventarci: creare il panico in un atmosfera di sottolissimo equilibrio. Poi c'è la voglia di far sapere la propria a coloro che ci stanno vicino o con i quali si scambia qualche chiacchiera in giornata. Tutto questo borbottare è spesso piu danno che utile perché purtroppo coloro che ne parlano hanno un evidente bisogno di affermare la propria idea e per la maggior parte è un sentimento di  razzismo, arroganza supponente sui fatti, cattiveria
Avrebbe un senso se coloro che parlano dell argomento fossero realmente documentati e oggettivi. Tutto qui

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