mercoledì 13 luglio 2016

Giorgio Gaber Sandro Luporini - monologo Il Grigio 1988-1990

Io ero venuto qui solo, senza radio, senza giornali, senza televisione, ingenuità forse…e mi ritrovo addosso in un attimo quello da cui ero scappato, o meglio, da cui credevo di essere scappato. E’ bastato un niente: quella finestra quella fluorescenza un simbolo per carità uno specchio magico … no, una lente di ingrandimento del tutto sì, della volgarità dilagante.
La volgarità degli oggetti, delle case, delle parole. La volgarità delle facce dei vestiti delle risate. La volgarità degli uomini politici degli intellettuali, degli attori, dei cantinati, del successo. La volgarità del mondo intero tutto dentro la scatola nel tubo….sì la fluorescenza: tutta la volgarità del mondo minuto per minuto.
E’ per questo che scappi da tutto, perché senti che ti fa male, un male fisico, ti fa male dentro. E diventi più brutto e più cattivo. E non te ne accorgi perché oramai è la tua vita, la normalità. Perché la volgarità è in tutto. La volgarità dei giornalisti, dello scoop, dell’informazione. La volgarità dei presentatori col pubblico che applaude, che ride, che partecipa. E i bambini che telefonano, che giocano e gettoni d’oro, i biscotti, i profilattici… di più sempre di più Niente te ne stai lì inchiodato, instupidito, ipnotizzato. Sì la fluorescenza, la fluorescenza. E’ lei che fa venire il cancro. Ce l’ho addosso, ce l’abbiamo addosso. E se ne parla, invece di vergognarsi si discute: questo è meglio, questo è peggio. Zitto zitto…basta!

Bisognerebbe urlare dentro la propria testa, sì urlare dentro la propria testa!    

Luporini

martedì 12 luglio 2016

#tragedia

Quanto quello che è accaduto oggi ha bisogno di spettacolarizzazione? Qual'è l'atteggiamento che la stampa dovrebbe avere nei confronti di una simile tragedia? Quanto è necessario cercare informazioni e commenti da coloro che hanno vissuto quel momento?
Ore di telegiornale a fare supposizioni, a cercare un colpevole, nelle prime ore, senza nessun fondamento di prove.
Il rispetto delle vittime e delle loro famiglie, la necessità di una gustizia che colpisca i colpevoli.
Solo silenzio e tanta tristezza!

#PostProvocatori


val all'articolo su TPI

Stamattina è stato postato questo articolo anche su Facebook e se ne sono viste delle belle nell'eterna diatriba tra vegetariani e carnivori. In alcuni casi si è proprio toccato il fondo e infatti mi sono sentita di segnale due persone del gruppo per i commenti inadeguati, offensivi e senza alcun rispetto per le idee degli altri, guardando i profili si giungeva immediatamente alla conclusione di che persone sono.  Ovviamente il post è provocatorio ma riconduce tutto al concetto di equilibrio che tanto sponsorizzo. Purtroppo mi rendo conto che la gente non vuole capire ed è impegnata solo a blaterare cose senza senso.

venerdì 8 luglio 2016

Kitchen - Banana Yoshimoto

Chi nella vita non conosce almeno una volta la disperazione e non capisce quali cose valgano veramente, diventa adulto senza aver mai capito che cosa sia veramente la gioia.



mercoledì 6 luglio 2016

Non serve urlare

Credo che prendere coscienza delle cose sia uno dei modi più belli a livello teorico per comprendere le cose. Purtroppo oggi l'essere umano ha sviluppato una certa resistenza alle parole e forse anche alle immagini così anche queste catturano lo spazio di un secondo se non si è coinvolti personalmente sull argomento. Quindi alla fine come possiamo contrastare i menefreghisti e i superficiali? Come possiamo fargli capire le nostre battaglie? Forse non dobbiamo. Dobbiamo invece continuare a perpetrare nelle nostre convinzioni portandole avanti e facendo in modo che esse siano d'esempio senza nessuna plateale dichiarazione!

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