martedì 8 maggio 2012

Umberto Galimberti - I miti del nostro tempo

In neuroscienza la felicità risulta essere la buona armonia dei tre cervelli:
quello rettiliano, collocato nell'area ipotalamica, che presiede le funzioni vitali del bere, mangiare, dormire, fare l'amore;
quello limbico che presiede gli automatismi che regolano le azioni che compiamo senza pensare;
quello corticale con cui ragioniamo, calcoliamo, disegnamo, creiamo musica e poesia.

[...]

Eppure la propensione alla felicità è accessibile a qualsiasi essere umano indipendentemente dalla sua ricchezza,condizione sociale, capacità intellettuale. PErchè la felicità non dipende tanto dal piacere, dall'amore, dalla considerazione altrui, quanto dalla piena accettazione di sè che Nietzsche ha sintetizzato nell'aforisma: "diventa ciò che sei".

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