venerdì 30 novembre 2018

#grandefratello

Le pagine di cronaca vedono spiccare la notizia di un maestro 64enne che maltrattava i bambini di un asilo a Pero.

Pochi giorni fa passa alla Camera la legge sulla videosorveglianza negli asili.

Il trafiletto a fianco vede la discordanza del PD.

Innanzitutto penso ci siano lavori tali per cui, non si possa raggiungere l'età pensionabile in quella stessa mansione: un maestro a 64 anni potrebbe essere stanco e demotivato e perciò non più in grado di educare bambini così piccoli. Sarebbe da valutare con test psicologici.

Il comportamento poi del PD di fronte a questa legge è decisamente opinabile: ad oggi ho sempre sponsorizzato la difesa dei lavoratori, purché giusta. In questo caso mi sembra che si voglia difendere il rapporto con i sindacati di tutela dei lavoratori.

E' vero la videocamera può essere un'arma a doppio taglio che vede un controllo sulla mansione e che può dare luogo a interpretazioni sui comportamenti lavorativi, ma credo che si debba mirare più in alto ovvero a verificare cosa succede in un luogo pubblico, lontano dagli occhi di tutti in cui sono presenti minori o persone non autosufficienti gestiti da altri.

Nella proposta parlamentare si parla di videocamere a circuito chiuso le cui registrazioni saranno visibili, dopo denuncia, "solo dalle forze di polizia". Le telecamere non dovranno essere fornite "di dispositivi di comunicazione con risorse esterne".


Non vedo quindi il problema, anzi mi sembra uno strumento di certezza molto efficace in situazioni in cui vale "la mia parola contro la tua.". 

Lasciare i propri figli o i propri cari in mano ad estranei implica necessariamente un sentimento di massima fiducia verso gli affidatari perciò occorre anche che vi sia la certezza della valutazione di situazioni dubbie. 

Ricordiamo che i danni per queste situazioni sono irreversibili: persone che subiscono maltrattati rimangono segnati per tutta la vita.  

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