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giovedì 17 ottobre 2024
mercoledì 16 ottobre 2024
ricordandoci degli ultimi
Chi sta peggio.....
Domenica stavamo andando a mangiare dai miei quando abbiamo incrociato una vecchina che stava avanzando con un trolley dalle fattezze molto pesanti. Scambiamo una battuta che rivolge alla bimba che aveva un trolley molto più piccolo "se facciamo a cambio ci guadagno io" dice.
Poi inizia dicendo che il trolley era pieno di detersivo per lavatrice e che non era per lei ma per il vicino di casa che ha quarant'anni e vive da solo ma ha la sclerosi multipla.
Ci dice poi che ha la psoriasi e che sta facendo una cura sperimentale che però ha peggiorato le cose e ci mostra la pelle consumata dal tempo e dalla malattia. Dice che ha 87 anni e che abita alle case popolari ma da piccola ha vissuto in vaticano con il padre che suonava nell'orchestra della cappella sistina e insegnava musica al conservatorio.
"Dalle stelle alle stalle sono stata io" ci dice che è perché ha frequentato quegli ambienti che sente il bisogno di aiutare gli altri e chi sta peggio.
Gli dico "vorrei poterle dire che è per quello ma non lo credo, comunque signora possiamo accompagnarla a casa?'"
E lei molto timidamente dice "no no , io stamattina ho già fatto le flessioni. Ero ballerina" e ci fa un piegamento.
La salutiamo.
Mia figlia, la più grande che è molto sensibile, quando siamo saliti dalla nonna è uscita subito in balcone a vedere il percorso di quella nonnina e le è scesa una lacrima perché sapeva che era sola.
Tante volte pensiamo di avere problemi giganteschi, pensiamo solo a noi stessi e alle nostre esigenze individuali e più abbiamo più ci inaridiamo.
Quando le persone vivono situazioni di disagio incredibilmente manifestano solidarietà e si aiutano fra loro, con la massima dignità.
Bisognerebbe incontrare più persone come quella signora ogni giorno, ci ricorderebbero cosa significa essere umani e che la vita siamo noi a renderla straordinaria.
mercoledì 9 ottobre 2024
giovedì 3 ottobre 2024
Violenza
Violenza di genere - 02/10/24
Ieri ho partecipato ad una conferenza organizzata dal comune di Milano, in particolare dal CUG, in cui si discuteva di violenza di genere.
Ci sono state interessantissime relazioni a partire dalla dott.ssa Magaraggia sino ai referenti dei centri antiviolenza e case rifugio, ai consuelor, alla direttrice dell' area valorizzazione del personale.
Sono stati citati numeri tra i quali le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza a Milano: 1 ogni tre giorni, dato davvero preoccupante. Si è parlato delle fasce d'età, delle etnie, dei loro nuclei familiari e del loro demonio, solitamente compagno o ex compagno.
Si è parlato delle campagne pubblicitarie che negli anni, in particolare dal 2014, hanno trattato l'argomento partendo sempre dal punto di vista di una donna vittima, tumefatta in volto che afferma "ho sbattuto contro la porta" perciò già intrisa di colpa. Sino si giorni nostri in cui si parla anche dell' uomo, di un uomo che chiede aiuto per non ripetere errori
È stato presentato anche un gruppo "Maschile plurale" in cui si parla di cosa gli uomini possono fare, di come devono cambiare e come il patriarcato ha influenzato la società.
Al termine la presentazione della dottoressa Cerri che ha toccato un tasto davvero significativo ovvero l'autostima
Si è parlato molto del percorso di fuoriuscita dalla violenza che per carità è indispensabile e prezioso ma nella mia mente si faceva spazio un pensiero: cosa e soprattutto chi più di noi stesse può evitare una conseguenza così terribile come la violenza domestica? Cosa facciamo per le generazioni che si affacciano alle relazioni? Quali strumenti insegniamo per non incappare in tutto questo?
E si.....devo parlare della donna, ancora una volta, devo dire che la donna necessita di sicurezza di se e quindi di amore verso se stessa. Cosa può impedirle di intraprendere una relazione malata? La consapevolezza di meritare di meglio, di non credere che certi comportamenti siano la normalità, di avere motivazione nel suo percorso che non la spinga a fermarsi col primo scappato di casa per "mettere su famiglia", l'affermazione di se stessa nel lavoro, la ricerca di autonomia economica, sapere cosa vuole, non prescindere dai valori che ritiene fondamentali.
Quando una donna inizia una relazione, con tutto l'hype che ne consegue deve avere già ben chiaro che il coinvolgimento fisico è marginale in una relazione, non può su quello basare la propria scelta.
È difficile, ma siccome ora anche le famiglie hanno evidenti problemi nell' educazione dei figli, occorre un lavoro grande durante le fasi educative, lungi da me la religione, ma piuttosto a scuola momenti di scambio tra sfera maschile e femminile, ospitare qualche testimonianza di donne uscite dal tunnel, parlare dei fatti di cronaca che si susseguono, far uscire i sentimenti di questi ragazzi.
Le esperienze e le relazioni sociali insegnano tanto ma in quest'epoca spesso i ragazzi arrivano convinti di essere preparati perché vedono video, filmati etc ma in realtà poi non sanno gestire nulla soprattutto i sentimenti che sono complessi e richiedono percorsi di resilienza, frustrazione, dolore tutte cose che nel mondo moderno sembrano essere inaccettabili .
Dobbiamo lavorare tanto sui giovanissimi è lì che risiede la speranza e parallelamente curare i danni che abbiamo commesso nel tempo.
martedì 1 ottobre 2024
Jane Austen
Jane Austen
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