Ogni giorno sprechiamo attimi di vita preziosi per cercare di capire le persone, il loro pensiero.
Ci scervelliamo a comprendere cosa passa per la testa dell'altro di fronte ad un cosa:: aspettiamo che faccia la prima mossa e lì ancora interrogativi, supposizioni, voli pindarici della nostra testa che rimangono sempre e solo nella nostra testa.
Esperienza personale e quantomai reale mi fa dire che tutto questo non è che deleterio.
Incameriamo miriadi di pensieri senza che essi abbiano un fondamento: li manipoliamo e li contorciamo fino a costruire la nostra realtà che è solo nostra!
Nel momento in cui non trasmettiamo all'altro il nostro pensiero o la nostra esigenza egli non avrà nessuna possibilità nei nostri confronti. Non potremo mai pensare che agisca sulla base del nostro pensiero.
Questo perché un'altra persona è un'altra persona: ha un suo pensiero, un suo modo di vivere, un suo carattere e per questo va rispettato.
Che mondo sarebbe se non ci fosse la diversità?
Sono proprio le aspettative a rovinarci i momenti migliori della nostra vita così come i rapporti.
Siamo spesso più impegnati a pensare come vogliamo che sia una persona piuttosto che a viverla ne momento presente e a conoscerla così come si presenta ai nostri occhi, senza nessun tipo di pregiudizio. Non dico che sia facile, ma nemmeno impossibile!
Vivere il presente e la realtà che ci circonda così com'è ci aiuta ad accettare la diversità a prenderne atto e trarre da essa ogni insegnamento possibile. Dobbiamo essere come spugne nei confronti dell'altro: cercando di comprenderne ogni sfaccettatura, analizzando quanto più possibile il comportamento per trarne le nostre conclusioni. Ma solo ed esclusivamente dopo che si è conosciuto!
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lunedì 9 febbraio 2015
mercoledì 4 febbraio 2015
Passioni
Fare qualcosa di straordinario secondo le persone che vengono definite "normali" è motivo di grande fascino. Straordinario per definizione è qualcosa che rifugge dall'ordinario sempre che ve ne sia uno. Può essere una persona che suona, una che scrive, una che fotografa....ma anche una che vive in un modo estremo, piuttosto uno che scala le pareti di roccia o chissà che altro. In realtà non sono ne gli atti nei i risultati che fanno grandi queste persone ma solo una cosa, che fa apparire tutto sotto una chiave quasi mitologica: la passione!
Tutti noi veniamo colpiti dalla perseveranza e dalla dedizione di una persona a qualcosa: un rapporto talmente intenso da esserne quasi gelosi, un'unione così intima e particolare che non può competere con null'altro, questo semplicemente perché viaggia su un piano tutto suo.
In questo momento sopratutto avere una passione è un atto di grande coraggio ma anche di grande salvezza. La mediocrità e la passività con cui ogni giorno ci viene imposto da vivere può solo contribuire a schiacciare ogni sogno o desiderio delle persone finalizzato a renderle tutte uguali: grigie, lavoratrici, annoiate, aride.
Le paure che giorno dopo giorno vengono instillate da telegiornali, padroni, genitori portano l'essere umano a non avere una visione ampia del mondo e a un basso senso critico che comunque preserva un certo comfort: in fondo far pensare gli altri facilita la vita.
Per tutte queste motivazioni sostengo che l'essere animati da una passione fa bene all'intelligenza e all'umanità di una persona: insegna a essere curiosi, a pretendere da se sempre il meglio; insegna anche tramite la delusione a maturare e a faticare per raggiungere un obiettivo, spingendo sempre più avanti l'asticella della soddisfazione.
La passione non stanca, non può mai essere motivo di noia o fatica, ma vive di vita propria dentro di noi, ci fa star bene e ci completa. Per cui un consiglio: qualsiasi età voi abbiate, qualsiasi vita conducete, qualsiasi sia il vostro percorso impegnatevi in qualcosa, conoscete e tuffatevi nel mondo e cercate di scoprire la vostra: vi sembrerà strano ma la vita avrà tutto un'altro sapore!
Rifletti!
Farsi aiutare è un atto di grande umiltà e coraggio. Significa: ho bisogno di te perché solo non riesco. Implica un'ammissione di incapacità e non c'è niente di più appagante per l'essere umano che prestarsi, in soccorso ad un altro essere umano!
mercoledì 21 gennaio 2015
pagine
Aprire un quaderno e trovarlo intriso d'inchiostro
parole che seguono parole
vuotare l'anima
farla gridare silenziosamente.
Scorrere le righe e sentirsi lontana da quella sofferenza
ma fiera per essere stata la protagonista indiscussa di quella rinascita.
Ora a te chiedo: stringimi la mano
andiamo insieme verso la nostra vita!
parole che seguono parole
vuotare l'anima
farla gridare silenziosamente.
Scorrere le righe e sentirsi lontana da quella sofferenza
ma fiera per essere stata la protagonista indiscussa di quella rinascita.
Ora a te chiedo: stringimi la mano
andiamo insieme verso la nostra vita!
mercoledì 14 gennaio 2015
#Je suis just moi-mème
Con gli ultimi fatti di cronaca tutti si sono identificati in Charlie Hebdo. E' stata minata al cuore la libertà di espressione dell'occidente intero che per dimostrare coesione e unità verso la minaccia terroristica ha marciato su Parigi come mai prima d'ora.
Ma a me la domanda sorge spontanea: questo identificarci non ci porterà ad allontanarci da noi stessi? Non ci porterà a decentrare la responsabilità dei nostri gesti fuori da noi?
Ogni giorno vedo molta gente che si identifica e smette di ragionare come singolo e in modo approfondito su quelli che sono i fatti.
Esprimo solo un concetto su ciò che è accaduto che è totalmente e innegabilmente condannabile su ogni fronte: questo nostro occidente non pecca probabilmente di una buona dose di arroganza?
Il mondo è in movimento e in mutamento: le popolazioni si mescolano e se prima ognuno si sentiva solo parte di una nazione ora deve sentirsi parte di un mondo che come tale è complesso e articolato. Si miscelano religioni, culture, etnie. Il prodotto di questa miscellanea include un'intelligenza tale da rispettare ognuno di questi elementi, tenendo a mente il fatto che non tutti abbiamo lo stesso livello di cultura, sarcasmo, evoluzione, società.
Quindi io dico che non c'è poi tanto da meravigliarsi se poi un giorno un integralista pazzoide vedendo ripetutamente canzonato il suo Dio, peraltro unica ragione di vita, imbraccia un mitra e spara senza un perché. Ricordiamoci poi che un integralista è una persona istruita da individui che con estrema intelligenza e scaltrezza vanno a soggiogare una vita vendendo una verità assoluta che non può essere mai messa in discussione.
E' un momento molto complesso in cui la parte "evoluta" del mondo si sente libera di poter fare ogni cosa e la parte "sofferente" probabilmente anche frustrata dal continuo arrancare vorrebbe il suo pezzo di mela.
Da qui lo scontro.
Ma questo occidente schiavo del capitalismo e di ogni nefandezza possibile per accumulare denaro ritiene davvero così importante esprimersi ? Non potrebbe magari impegnare risorse per la diffusione della cultura della condivisione e del rispetto reciproco?
Poi non dimentichiamoci che accadono cose inspiegabili: sembra che i terroristi, dei quali sono stati immediatamente trovati i documenti e i video delle rivendicazioni, non fossero poi così sconosciuti dai controlli internazionali:come mai sono riusciti ad agire indisturbati? Se fosse solo una strumentalizzazione per far schierare UNO contro L'ALTRO?
Non so dove risiede la verità!
Intanto credo che io sarò: Je suis just moi-mème (io sono me stesso)
Ma a me la domanda sorge spontanea: questo identificarci non ci porterà ad allontanarci da noi stessi? Non ci porterà a decentrare la responsabilità dei nostri gesti fuori da noi?
Ogni giorno vedo molta gente che si identifica e smette di ragionare come singolo e in modo approfondito su quelli che sono i fatti.
Esprimo solo un concetto su ciò che è accaduto che è totalmente e innegabilmente condannabile su ogni fronte: questo nostro occidente non pecca probabilmente di una buona dose di arroganza?
Il mondo è in movimento e in mutamento: le popolazioni si mescolano e se prima ognuno si sentiva solo parte di una nazione ora deve sentirsi parte di un mondo che come tale è complesso e articolato. Si miscelano religioni, culture, etnie. Il prodotto di questa miscellanea include un'intelligenza tale da rispettare ognuno di questi elementi, tenendo a mente il fatto che non tutti abbiamo lo stesso livello di cultura, sarcasmo, evoluzione, società.
Quindi io dico che non c'è poi tanto da meravigliarsi se poi un giorno un integralista pazzoide vedendo ripetutamente canzonato il suo Dio, peraltro unica ragione di vita, imbraccia un mitra e spara senza un perché. Ricordiamoci poi che un integralista è una persona istruita da individui che con estrema intelligenza e scaltrezza vanno a soggiogare una vita vendendo una verità assoluta che non può essere mai messa in discussione.
E' un momento molto complesso in cui la parte "evoluta" del mondo si sente libera di poter fare ogni cosa e la parte "sofferente" probabilmente anche frustrata dal continuo arrancare vorrebbe il suo pezzo di mela.
Da qui lo scontro.
Ma questo occidente schiavo del capitalismo e di ogni nefandezza possibile per accumulare denaro ritiene davvero così importante esprimersi ? Non potrebbe magari impegnare risorse per la diffusione della cultura della condivisione e del rispetto reciproco?
Poi non dimentichiamoci che accadono cose inspiegabili: sembra che i terroristi, dei quali sono stati immediatamente trovati i documenti e i video delle rivendicazioni, non fossero poi così sconosciuti dai controlli internazionali:come mai sono riusciti ad agire indisturbati? Se fosse solo una strumentalizzazione per far schierare UNO contro L'ALTRO?
Non so dove risiede la verità!
Intanto credo che io sarò: Je suis just moi-mème (io sono me stesso)
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