giovedì 23 aprile 2015

- 8 a Expo e oggi ....

....escono decine di articoli sul fatto che sul totale di posizioni richieste da Expo 8 su 10 si sono ritirati al momento della firma del contratto.
Dal web si susseguono commenti di rimprovero sui giovani sfaccendati, viziati che attendono il lavoro dei sogni seduti sulla poltrona. 
Ma se un percentuale di ragione ce l'hanno quelli che pensano così, ce né un'altra che, dotato di cervello e senso etico, rifiuta un sistema di sfruttamento e svilimento della figura professionale oltre che della persona umana. Giovani che devono essere preparati, saper parlare tre lingue, riuscire a lavorare su più turni continuativi con festività comprese senza battere ciglio: e i diritti? li lasciamo ai sessantenni che perché hanno 35 anni di esperienza non possono fare un passo indietro sui loro privilegi?!
E il popolino? Si prepara a puntare il dito e giudicare coloro che cercano di cambiare il senso di rotazione delle cose, invece che prendersela con lo stato che fa le vigliaccherie più grandi senza mettere in piedi una vera politica del lavoro. 
Aggiungo poi una piena responsabilità delle agenzie di lavoro che non riescono a far incontrare domanda e offerta perchè valutano le persone non sulle reali capacità, ma solo sul curriculum. Ma d'altronde dobbiamo tutti risparmiare tempo per accaparrarci più soldi no?!. ....e sono i giovani il problema.

martedì 21 aprile 2015

Match point


Consigliatissimo a chi vuole capire qualcosa sulle stragi familiari: ma perchè? ma come è possibile? sembrava un così bravo ragazzo?
La risposta in questo film c'è, eccome.

Spesso vengono condotte vite ipocrite, fuori dalla volontà di ognuno: magari per un colpa di fortuna si viene proiettati in una realtà estranea, che per un vile gioco di denaro, comfort e agio ci promettiamo di continuare. Giorno dopo giorno questa vita trangugia ogni nostra sensibilità ed umanità.
Spinge sempre più in alto l'asta della sopportazione, bramando con la voracità di un leone affamato.
Le aspettative sono altissime intorno e si finisce per dimenticare la propria essenza celata dietro una tenda oscura, annaspando giorno dopo giorno.
Finché un raggio di luce risveglia dal coma: improvvisamente il ricordo di ciò che si era viene a galla e non si riesce più a riportare quest'essenza nell'angolino. Una volta svegli la riconquista di quella realtà per tempo sopita, diventa l'unico scopo e tutto il resto diventa ostacolo, impedimento e cresce l'odio per questa barriera sia essa una vita umana o una condizione.
Il progetto della realizzazione della propria felicità a qualunque costo diventa il risvolto tragico degli episodi di cronaca dei giorni nostri.

lunedì 20 aprile 2015

Scusa Mengoni ma non credo più negli esseri umani


La pietà non esiste più nemmeno nel cuore di chi li chiama fratelli e getta corone di fiori in mare. Sono in tanti ad avere gli strumenti per aiutare e non agiscono. 
La Chiesa predica amore e altruismo ma se ne sta ferma con le mani conserte a pregare. La preghiera non risolve i problemi. E non mi vengano a dire che non possono interagire con le leggi dello stato perché quando vogliono ci riescono e pure bene.
Basta speculare su povere vite, basta aizzare l'odio dei violenti che non riescono a vedere il male del mondo e si accaniscono sui più deboli, basta strumentalizzazioni, basta tutto. 
Incolpiamoci per ciò che accade e per ciò che abbiamo scelto di non cambiare, il nostro voto serve anche a questo e tutti quelli che non sono andati o hanno perseverato nello sbaglio si sentano colpevoli.
La storia è ciclica: la strada è nuovamente quella del passato. L'odio verso una razza o qualsiasi altra all'infuori della propria, la violenza immotivata e inconscia, la ferocia di una massa ignorante.
Le stesse cose di un tempo: esseri umani?!

giovedì 16 aprile 2015

The light - video

A volte mi chiedo se tutte le persone che su questa terra hanno figli si siano mai domandati cosa significa, ovviamente non in senso fisico ma in senso educativo e di trasmissione di valori ma sopratutto di amore. Capire di essere capaci o meno di trasmettere a questi individui, che si affacciano su questo mondo, tutto ciò che conosciamo, tutto il meglio di noi e tutte le cose che potranno servirgli per affrontare la vita.

Probabilmente ancora in meno si saranno chiesti se sapranno amarli.
La risposta sarà sicuramente scontata: d'altronde come è possibile non amare ciò che viene generato da noi?
In realtà amare qualcuno significa, a mio modo di vedere, una delle cose più complesse di questo mondo: rispettare ed amare ogni sua scelta senza intromettersi o cercare di cambiare la sua volontà.

Vedo sempre più spesso figli che crescono ad immagine e somiglianza di un genitore come se questo fosse l'unico modo di vivere la propria individualità, vuoi perché il genitore tende a trasmettere le scelte fatte, vuoi perché crede che il suo percorso, per come lo ha fatto lui, sia semplice proprio perché conoscendolo sa quali sono i lati positivi e negativi e può perciò proteggere il figlio preservandolo dai dolori e dalle delusioni. Ed è proprio per questo che tendono a non lasciare scegliere i figli, perché hanno paura di ciò che non conoscono e paura di non sapere come affrontarlo.

La diversità spaventa sempre e solo perché la ignoriamo, e non affrontare la propria ignoranza è un limite enorme: non consente di essere liberi e peggio ancora di lasciare liberi.
Fintanto che ti preoccupi degli altri finirai per essere sempre in mano loro. Prosegui per la tua strada e costruisci il tuo futuro.

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