In un mondo dove la crisi è imperante per assenza di denaro, su cui essenzialmente è basata oggi la società, l'impoverimento culturale è il macigno legato al collo che ci fa sprofondare nell'abisso. La tecnologia invece che essere utile all'uomo lo rende schiavo del nulla. Milioni di parole, immagini che ogni giorno sfrecciano davanti ai nostri occhi senza farceli aprire davvero. E' necessario tornare all'approfondimento, allo studio e alla concentrazione. La cultura, l'arte, la musica ci aiutano a innescare il processo di risalita, ma dobbiamo ritornare ad assaporarne le qualità. L'assenza di speranza e l'avvilimento psicologico ci portano a vedere solo oscurità, sospetto, invidia e rancore. Non può piovere dal cielo la soluzione, dobbiamo essere noi i primi a salvarci. Non diventiamo complici di ciò che non va ma troviamo il coraggio di dire basta ma soprattutto il coraggio di agire nella giusta direzione del cambiamento. Dobbiamo sempre ricordarci di "essere".
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