venerdì 8 aprile 2016

Commemorazione: che non sia una corona di fiori un giorno all'anno

Onoriamo gli eroi!
Coloro che sono morti in nome di un ideale di etica e civiltà.
Non facciamolo solo quando commemoriamo un anniversario ma in ogni gesto del nostro quotidiano.
Vedere il figlio di Riina in televisione è oltraggio alla memoria di ogni singola vittima di mafia. Peggio ancora pensare che sia stato fatto solo per aumentare l'audience di una trasmissione. (Tralasciando il fatto che l'impostazione politica e morale del conduttore derivi proprio da sorgenti cattoliche.)
Che schifo!
Vi ricordo che alla fine dell'anno in RAI uno è stato licenziato perché a capodanno è scappata una bestemmia  in sovrimpressione ed è stato sbagliato l'orario della mezzanotte.

Proprio vero che questo è il paese delle apparenze: mafiosi sì ma guai a bestemmiare, è disdicevole.


A voi i giudizi:
Noi solitamente uscivamo con la nostra compagnia e sentimmo un sacco di ambulanze, spesso se ne sentivano, ma questa volta c'era un viavai di ambulanze e auto della polizia che andavano verso Capaci. Ci dissero che avevano ucciso Giovanni Falcone. Restammo tutti ammutoliti, poi tornammo a casa e c'era mio padre che guardava il tg. Non mi venne mai il sospetto che mio padre era dietro gli attentati»,[..] «Io non giudico Falcone e Borsellino. Qualsiasi cosa io dico sarebbe strumentalizzata. Se io esterno un parere su queste persone viene strumentalizzato, io ho sempre rispetto per i morti, per tutti».
 «Se condivido l'arresto di mio padre? No, perché è mio padre. A me hanno tolto mio padre», ha detto Riina jr rispondendo a Bruno Vespa che gli chiede cosa sia per lui lo Stato e cosa pensasse rispetto alla condanna di Riina. «Perché io amo lui e la mia famiglia, non tocca a me giudicare le azioni della mia famiglia, io giudico ciò che mi hanno trasmesso, i valori, il rispetto. Se io oggi sono la persona che sono lo devo ai miei genitori»

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