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lunedì 31 ottobre 2011
L'amore ai tempi del diario segreto
In solaio scartabellando fra le vecchie cianfrusaglie, i vestiti degli anni '80 (perchè da quelli non si esce mai), i libri di scuola ritrovi il tuo diario segreto di quando eri piccola, quello dei 13\14 anni per intenderci col lucchetto, quello tutto rosa. Lo apri e cominci a leggere quasi a voler scoprire chi eri, cosa pensavi, chi erano i tuoi amici e i tuoi amori. Sì gli amori perchè alla fine il diario era pieno zeppo di racconti "d'amore" quell'amore adolescienziale che cambia con il vento, quello che all'angolo del cortile della scuola si faceva la fatidica domanda "ti metti con me?" e subito dopo non ci si vedeva per un'intera settimana, giusto una telefonata a metà settimana, poi quando ti vedevi l'imbarazzo era talmente forte che non riuscivi a spiccicare parola e la settimana dopo passavi tutto il tempo a pensare "ma vorrà lasciarmi?". E poi alla festa della scuola arrivava .il più carino della scuola a dirti una cosa magari tipo "ma tu sei l'amica di Silvia?" e tutto si cancellava improvvisamente eri innamorata persa di lui. Aaa che tempi splendidi, nessun problema, nessuna sega mentale sul futuro, le cose erano così semplici e istintive, fatte anche di grandi delusioni che però scomparivano nel giro di alcuni giorni. Ora le cose sono molto più complicate, c'è il futuro di mezzo, la vita intera. Sia meglio o peggio non so: sicuro diverso!
giovedì 27 ottobre 2011
Centro di gravità permanente
In ogni persona vivono molte persone ed ognuna di queste persone ha il suo criterio, la sua mente, le sue idee. Il cambiamento di idee, il passare continuamente da un'opinione all'altra è comprensibile quando una persona non ha ancora stabilito una linea di confine tra i suoi pensieri e il mondo, nella quale racchiude i suoi punti fermi e lascia fuori il superfluo. Ma nel momento che si stabilisce questo “centro di gravità permanente” si diventa una quercia secolare in preda ad una tempesta: intoccabile. Il cambiare parere è ragionevole ma sul filo conduttore di un pensiero forte e indissolubile che è la chiave di tutto.
Se non lavoriamo su noi stessi involviamo e degeneriamo spaventosamente.
mercoledì 26 ottobre 2011
Millennium bug
Oggi sono rimasta colpita da un affermazione fatta da un collega mentre si parlava di pratiche burocratiche, clienti grandi che pagano a fatica, figure professionali come i riunionisti, i delegatori etc Ha esordito dicendo: "ma sapete che a fare i mungitori nelle stalle di bestiame si prendono 2500Euro al mese e ne cercano tanti?" Caspita ma allora il problema sì c'è ma ce ne sono altri nascosti.
La mia generazione è stata fortunata e sfortunata al tempo stesso: in passato c'erano unicamente i licei che mandavano direttamente nelle braccia delle università; ho fatto una scuola tecnica e da lì proseguiva solo chi aveva davvero voglia di studiare. c'era ingegneria, la laurea per eccellenza.
Chi è andato si è anche fermato in fretta.
Ho ricevuto un'educazione molto tecnica che ha lasciato poco spazio alla filosofia, alla letteratura e alle lingue ma nel contempo mi ha dato un'infarinata generale su ciò che probabilmente avrei fatto dopo e poter accedere in fretta al mercato del lavoro. Tra l'altro il tessuto industriale della mia zona richiedeva tecnici, li ha sempre cercati, e così dopo i 2 mesi estivi ero già al lavoro e ora sono 14 anni che lo faccio. Diciamo che ho privilegiato il lavoro da scrivania che però lascia spazio anche al cantiere.
Ora vedo intorno a me ragazzi che frequentano le più disparate università il che sia chiaro, è giusto che uno studi ciò per cui si sente portato e che ha voglia di imparare ma è anche vero che ci vuole un filo conduttore con la vita. Una volta si diceva a casa mia dai nonni "stodìa stodìa c'lè mej" quasi lo studiare ed ottenere una posizione da giacca e cravatta fosse equivalente a gonfiare il portafoglio. Bè credo proprio non sia così adesso siamo pieni di gente in giacca e cravatta, o in tailleur per la parità, che fanno le cose più varie, nuove figure professionali dotate di non so bene quale qualità. Bene l'altra sera mi è capitato di vedere
Che tempo che fa su Rai tre dove Dario Fo faceva un monologo sull'evoluzione ed esprimeva concetti sacrosanti sino ad arrivare a dire che in questo momento di crisi dove tutto può saltare da un momento all'altro e i governanti non stanno concludendo molto per salvarci potremmo svegliarci una mattina e i nostri soldi non valgono più nulla, non c'è benzina da mettere nell'auto, l'interruttore non accende più la luce, i cellulari sono muti, il riscaldamento è spento: oddio l'apocalisse!!! Esatto e sapete chi non si accorgerà di questo cambiamento?
L'uomo primitivo che al nostro tempo sono gli aborigeni australiani, le tribù dell'interno dell'Africa, le persone che vivono sulle Ande la gente che insomma non ha perso di vista il vero senso della vita e dell'essere umano, che ha continuato a sopravvivere rispettando la natura e traendo da essa i benefici necessari. Allora mi dico il mungere le mucche al mattino alle cinque è davvero così disdicevole e grezzo per sopravvivere?
Sento lamenti di persone che non hanno un lavoro a cui risulta difficile tirare avanti e pagare le rate di beni comprati in precedenza di cui non avevano per nulla necessità, io dico c'è stato un tempo in cui le cose andavano bene fino a che il profitto non ha preso il sopravvento su tutto: il profitto come unico scopo. Ora questo tempo sembra essere finito e questo metodo collassato io dico che siamo noi a dover fare la differenza. Cerchiamo il nostro legame con la terra e riprendiamo le redini, distinguiamo ciò che è necessario da ciò che è superfluo....perché questi dannati aggeggi che ora occupano buona parte del tempo, forse anche per distrarci, potrebbero non accendersi più e quindi cosa sarà la fine?
La mia generazione è stata fortunata e sfortunata al tempo stesso: in passato c'erano unicamente i licei che mandavano direttamente nelle braccia delle università; ho fatto una scuola tecnica e da lì proseguiva solo chi aveva davvero voglia di studiare. c'era ingegneria, la laurea per eccellenza.
Chi è andato si è anche fermato in fretta.
Ho ricevuto un'educazione molto tecnica che ha lasciato poco spazio alla filosofia, alla letteratura e alle lingue ma nel contempo mi ha dato un'infarinata generale su ciò che probabilmente avrei fatto dopo e poter accedere in fretta al mercato del lavoro. Tra l'altro il tessuto industriale della mia zona richiedeva tecnici, li ha sempre cercati, e così dopo i 2 mesi estivi ero già al lavoro e ora sono 14 anni che lo faccio. Diciamo che ho privilegiato il lavoro da scrivania che però lascia spazio anche al cantiere.
Ora vedo intorno a me ragazzi che frequentano le più disparate università il che sia chiaro, è giusto che uno studi ciò per cui si sente portato e che ha voglia di imparare ma è anche vero che ci vuole un filo conduttore con la vita. Una volta si diceva a casa mia dai nonni "stodìa stodìa c'lè mej" quasi lo studiare ed ottenere una posizione da giacca e cravatta fosse equivalente a gonfiare il portafoglio. Bè credo proprio non sia così adesso siamo pieni di gente in giacca e cravatta, o in tailleur per la parità, che fanno le cose più varie, nuove figure professionali dotate di non so bene quale qualità. Bene l'altra sera mi è capitato di vedere
Che tempo che fa su Rai tre dove Dario Fo faceva un monologo sull'evoluzione ed esprimeva concetti sacrosanti sino ad arrivare a dire che in questo momento di crisi dove tutto può saltare da un momento all'altro e i governanti non stanno concludendo molto per salvarci potremmo svegliarci una mattina e i nostri soldi non valgono più nulla, non c'è benzina da mettere nell'auto, l'interruttore non accende più la luce, i cellulari sono muti, il riscaldamento è spento: oddio l'apocalisse!!! Esatto e sapete chi non si accorgerà di questo cambiamento?
L'uomo primitivo che al nostro tempo sono gli aborigeni australiani, le tribù dell'interno dell'Africa, le persone che vivono sulle Ande la gente che insomma non ha perso di vista il vero senso della vita e dell'essere umano, che ha continuato a sopravvivere rispettando la natura e traendo da essa i benefici necessari. Allora mi dico il mungere le mucche al mattino alle cinque è davvero così disdicevole e grezzo per sopravvivere?
Sento lamenti di persone che non hanno un lavoro a cui risulta difficile tirare avanti e pagare le rate di beni comprati in precedenza di cui non avevano per nulla necessità, io dico c'è stato un tempo in cui le cose andavano bene fino a che il profitto non ha preso il sopravvento su tutto: il profitto come unico scopo. Ora questo tempo sembra essere finito e questo metodo collassato io dico che siamo noi a dover fare la differenza. Cerchiamo il nostro legame con la terra e riprendiamo le redini, distinguiamo ciò che è necessario da ciò che è superfluo....perché questi dannati aggeggi che ora occupano buona parte del tempo, forse anche per distrarci, potrebbero non accendersi più e quindi cosa sarà la fine?
martedì 25 ottobre 2011
una sera di fine ottobre...
Il finimondo stasera fuori. Tuoni e
acqua riempiono il silenzio di rumori. E' davvero piacevole però
ascoltare da qui, sdraiata nel mio letto sotto le coperte. Di solito
la musica la accendo ma stasera basta questo. Probabilmente un po' di
malinconia che mi culla, la malinconia dell'abbandono, del
cambiamento.
Devo lasciare questa casa in cui di
cose ne ho vissute tante. E' stata compagna odiata e maledetta ogni
volta che sono rientrata sola da quella porta, è stata amata per il
suo accogliente abbraccio quando invece volevo tutti fuori dalla mia
vita, è stata degna assistente, silenziosa e discreta, nei momenti
in cui scrivevo, ed è stata madre premurosa nei momenti di buio
profondo. Mi mancherà davvero. Forse mi mancherà questa vita, che
sia chiaro non finisce ma si sospende. Sembra un passo indietro, un
fallimento.
Quando sono venuta qui mi sentivo
fallita più di ogni altra cosa: ero ad un passo da una famiglia con
una bella casa, un uomo premuroso del quale avevo piena fiducia,
amici, animali e tutto andava bene. Improvvisamente il castello si
rompe: distrutto in qualche mese quindici anni di vita se ne sono
andati. Mi ritrovo sola, a casa dei miei genitori con tutta la
famiglia che mi guarda come avessi fatto io questa scelta, chiedendo
di riprovare, di aspettare qualche tempo e ricominciare. Ma no questo
non poteva accadere.
E così la rivincita! Rivincita sul
fallimento sì ma anche un nuovo respiro lontana da tutti quei visi
scontenti, da quella pesantezza che non mi doveva appartenere: avevo
bisogno di aria, aria nuova e di confermare o forse domandare a me
stessa chi ero. E proprio qui ho avuto le mi risposte, le mie
smentite e le mie conferme: m sono conosciuta come mai nella vita,
sono stata sola con me. Sono passati amici che mai avrei creduto
fossero così amici, sono passati uomini e hanno lasciato ricordi,
belli e brutti, ma li hanno lasciati qui. Mi sono ripromessa tante
volte di non fare più entrare nessuno nella mia vita perchè tutte
le volte che qualcuno se ne andava, chiudendo in fronte a me quella
porta, rimanevo sola, a navigare nei ricordi ed ogni angola sapeva
parlare. A loro questo non è mai accaduto e sono convinta che
nemmeno ci hanno pensato ma d'altronde sono uomini. Non voglio
generalizzare qualche eccezione c'è ma si vede che io non l'avevo
mai incontrata.
Ora che ho imparato a viverla questa
casa la devo lasciare, ma mi ha dato tanto: mi ha restituito un Elisa
che mi piace adulta, interessata, che ama scrivere, guardare film,
che ama rischiare, che sa leccarsi le ferite da sola senza il bisogno
di nessuno ma al tempo stesso una buona amica altruista che sa
ascoltare, una donna che una sera di fine ottobre se ne stà da sola
sotto le coperte ad ascoltare le pioggia.
lunedì 24 ottobre 2011
Quali sono i miei pensieri ora? Un attimo credi di avere tutto chiaro e un attimo dopo il caos.
Era un periodo non molto tranquillo ma che ho affrontato abbastanza serenamente, fatto di decisioni importanti che ho preso e di cui sono convinta, messa in moto la macchina ora arrivano i trambusti da risolvere ma piano piano tutto si appianerà e ricomincierà a scorrere. Eppure c'è qualcosa, qualcosa che non mi spiego. Un senso sottile di insofferenza e insoddisfazione che si insinua in ogni pensiero e so già che sarà motivo di qualche decisione. Questo il bello della vita il continuo mettere in discussione tutto ma ovviamente averne il coraggio.
E il mondo oggi che fa...mi sta ad ascoltare o cambia frequenza?!
Era un periodo non molto tranquillo ma che ho affrontato abbastanza serenamente, fatto di decisioni importanti che ho preso e di cui sono convinta, messa in moto la macchina ora arrivano i trambusti da risolvere ma piano piano tutto si appianerà e ricomincierà a scorrere. Eppure c'è qualcosa, qualcosa che non mi spiego. Un senso sottile di insofferenza e insoddisfazione che si insinua in ogni pensiero e so già che sarà motivo di qualche decisione. Questo il bello della vita il continuo mettere in discussione tutto ma ovviamente averne il coraggio.
E il mondo oggi che fa...mi sta ad ascoltare o cambia frequenza?!
CHIEDO AI MIEI LETTORI, OVVIAMENTE SOLO SE LA POESIA E' GRADITA, UN PICCOLO VOTICINO!
GRAZIEhttp://www.facebook.com/photo.php?fbid=235735159816689&set=a.235734743150064.58720.113113938745479&type=1&theater
domenica 23 ottobre 2011
Thanks God is Friday
quel sapore dolciastro in bocca
dei cocktail alla frutta
la voce roca graffiata dal fumo
il male ai piedi
il rientro in macchina
e il desiderio irrefrenabile di cappuccio e briosche
un'altra serata è andata
gustata con la complicità che è solo nostra
dimenticando i problemi
e la vita di tutti i giorni
stasera è venerdì
un momento votato a noi
come un diario segreto
che solo noi possiamo scrivere
e solo noi possiamo aprire
fermo la macchina nel parcheggio
scendo
il suono dei tacchi risuona tra le case
c'è calma e silenzio
uno sguardo alla luna
e la chiave entra nella serratura
dei cocktail alla frutta
la voce roca graffiata dal fumo
il male ai piedi
il rientro in macchina
e il desiderio irrefrenabile di cappuccio e briosche
un'altra serata è andata
gustata con la complicità che è solo nostra
dimenticando i problemi
e la vita di tutti i giorni
stasera è venerdì
un momento votato a noi
come un diario segreto
che solo noi possiamo scrivere
e solo noi possiamo aprire
fermo la macchina nel parcheggio
scendo
il suono dei tacchi risuona tra le case
c'è calma e silenzio
uno sguardo alla luna
e la chiave entra nella serratura
venerdì 21 ottobre 2011
mercoledì 19 ottobre 2011
La porta
Mi accorgo ora che scrivevo tanto di
te, creatura affascinante
negli occhi leggevo tutto il tuo male
nei i tuoi gesti nervosi la paura di
vivere
ma quando ti sei innamorato, anche se come un bambino,
ho bussato alla porta di Dio.
Alcuni
Ci sono persone che non sono fatte per la vita ordinaria
che hanno bisogno di provare emozioni continuamente
che siano alti o bassi, non importa
importa solo che siano forti.
Ci sono persone che riescono a stare bene
e a trovare la bellezza della vita
nelle piccole cose, costanti, impercettibili agli occhi dei più,
ma che riempiono a sufficienza il loro cuore.
Ci sono persone che amano soffrire
che senza un sottile senso di malinconia
si sentono perse
quasi soffocano.
Ci sono persone che hanno bisogno di una vita ordinaria
ma al tempo stesso di una valvola di sfogo
di un mondo parallelo
che compensi il grigiore della quotidianità
come splendidi raggi di sole
in una giornata nuovolosa:
non sono costanti ma arrivano.
L'importante è solo capire
prendere coscenza di sè.
La ricetta della felicità non è stata scritta da qualcuno
e donata a tutti perchè venga seguita
ognuno di noi ha la sua
ed è giusto che la viva come desidera.
Non è tempo di giustizia divina o di morale schiacciante:
solo coerenza.
che hanno bisogno di provare emozioni continuamente
che siano alti o bassi, non importa
importa solo che siano forti.
Ci sono persone che riescono a stare bene
e a trovare la bellezza della vita
nelle piccole cose, costanti, impercettibili agli occhi dei più,
ma che riempiono a sufficienza il loro cuore.
Ci sono persone che amano soffrire
che senza un sottile senso di malinconia
si sentono perse
quasi soffocano.
Ci sono persone che hanno bisogno di una vita ordinaria
ma al tempo stesso di una valvola di sfogo
di un mondo parallelo
che compensi il grigiore della quotidianità
come splendidi raggi di sole
in una giornata nuovolosa:
non sono costanti ma arrivano.
L'importante è solo capire
prendere coscenza di sè.
La ricetta della felicità non è stata scritta da qualcuno
e donata a tutti perchè venga seguita
ognuno di noi ha la sua
ed è giusto che la viva come desidera.
Non è tempo di giustizia divina o di morale schiacciante:
solo coerenza.
Il leone e la gazzella
Ma in che razza di mondo stiamo vivendo. Ogni giorno mi alzo e non migliora. I più furbi mangiano i più deboli ed i più deboli non sono tutelati da nessuno. Vedo ora un servizio delle iene magari banale ma indicativo: un ragazzo va di casa in casa per vendere un contratto di energia/gas metano con armi ingannevoli: dice che è l'attuale distributore che deve provvedere a un'aggiornamento del contratto, che bla bla, bla che c'è scritto sulla bolletta e ne esce con un foglio firmato. Usa tecniche di plagio mentale imparate in qualche corso motivazionale e le sfodera senza batter ciglio. Ovvio qualcuno può dire la legge non ammette l'ignoranza o l'ingenuità spesso si paga....ma che tutela abbiamo in tal senso? Il ragazzo quando è stato smascherato ha detto alla iena: "tu non dovevi fare questo io ho perso un potenziale cliente" e lei "si ma sei stato disonesto" e lui " intanto io lavoro in giacca e cravatta, faccio quello che mi pagano per fare e guadagno pure più di te" con una serenità che faceva rabbia. Allora questo è davvero l'importante? Schiacciare tutto e tutti pur di avere un lavoro da giacca e cravatta che ti permette di guadagnare bene, calpestando ogni diritto e approfittandosi della gente comune che magari non ha i mezzi e le energie per lottare ogni giorno contro tutti? Io credo che comunque sopra a tutto ci debba essere l'onestà, il senso civico e sociale e che però se questi "valori" non ci sono stati tarsmessi dal qualcuno non dobbiamo cedere al potere del Dio Denaro sopra ad ogni cosa. Di questo passo finiremo miseramente all'età della pietra. E' anche vero che se tutta la società, partendo dall'alto dei governanti, si comporta in questo modo andare controcorrente è molto difficile ma le persone che lo fanno sono preziose come l'oro perchè basta anche solo il gesto di uno per far riflettere tanti.
lunedì 17 ottobre 2011
domenica 16 ottobre 2011
martedì 11 ottobre 2011
Franco Battiato - Un'altra vita
Certe notti per dormire mi metto a leggere,
e invece avrei bisogno di attimi di silenzio.
Certe volte anche con te, e sai che ti voglio bene,
mi arrabbio inutilmente senza una vera ragione.
Sulle strade al mattino il troppo traffico mi sfianca;
mi innervosiscono i semafori e gli stop, e la sera ritorno con malesseri speciali.
Non servono tranquillanti o terapie
ci vuole un'altra vita.
Su divani, abbandonati a telecomandi in mano
storie di sottofondo Dallas e i Ricchi Piangono.
Sulle strade la terza linea del metrò che avanza,
e macchine parcheggiate in tripla fila,
e la sera ritorno con la noia e la stanchezza.
Non servono più eccitanti o ideologie
ci vuole un'altra vita.
e invece avrei bisogno di attimi di silenzio.
Certe volte anche con te, e sai che ti voglio bene,
mi arrabbio inutilmente senza una vera ragione.
Sulle strade al mattino il troppo traffico mi sfianca;
mi innervosiscono i semafori e gli stop, e la sera ritorno con malesseri speciali.
Non servono tranquillanti o terapie
ci vuole un'altra vita.
Su divani, abbandonati a telecomandi in mano
storie di sottofondo Dallas e i Ricchi Piangono.
Sulle strade la terza linea del metrò che avanza,
e macchine parcheggiate in tripla fila,
e la sera ritorno con la noia e la stanchezza.
Non servono più eccitanti o ideologie
ci vuole un'altra vita.
sabato 8 ottobre 2011
Matteo Versetti 31-45
Riporto la lettura più bella e forse più universale che abbia ascoltato
MESSAGGIO PER TUTTI: INDIPENDENTEMENTE DA QUALE SIA IL VOSTRO CREDO O IN ASSENZA TOTALE DI ESSO, CIO' CHE RIMANE DI NOI SU QUESTA TERRA E' SOLO L'AMORE CHE ABBIAMO DONATO QUELLO DISINITERESSATO SENZA PREMI, MA DATO PER IL SOLO GUSTO DI AMARE..
31 Quando il Figlio dell'uomo verrà
nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua
gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le
genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore
dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri
alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno
alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno
preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché
io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da
bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi
avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai
ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo
dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti
abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E
quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo,
il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a
uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41 Poi
dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco
eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché
ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete
dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato,
nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi
allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato
o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma
egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose
a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46 E
se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
giovedì 6 ottobre 2011
a Terzo
Dove scorre questa vita come ci abbandonerà.
Lentamente, scivolando fra le parole non trovate, i gesti elementari,
l’incapacità di prendersi cura di noi stessi come mai avrei voluto fosse accaduto
a te.
Con lo sguardo trasmetti ciò che le parole vorrebbero dire:
che ami la nonna più di ogni cosa al mondo,
come del resto la tua famiglia,
che sei felice di ciò che hai creato con le tua mani,
che hai faticato molto ma non hai rimpianti.
Un uomo forte, tutto d’un pezzo
con dignità hai affrontato la vita e il lavoro,
padre nella tua casa ma anche nonno e fratello
amato e rispettato da tutti
soprattutto dalla tua famiglia a cui non hai mai fatto mancare nulla,
in grado di perdonare ogni angheria che la vita ti ha riservato.
La vita è così ci dà e ci toglie in modo inaspettato e incomprensibile
e noi possiamo solo trovare il modo migliore di condurla.
L’amore che hai offerto a questa vita e a coloro che ti sono stati
vicini sarà vivo dentro di noi, parte della nostra esistenza, ci ha consentito
di diventare le persone che siamo e a te và tutta la nostra gratitudine.
Con infinito amore
La tua famiglia
mercoledì 5 ottobre 2011
domenica 2 ottobre 2011
The end
Ascoltando il profumo dell'autunno
la brezza che si leva alle cinque del pomeriggio
foglie senza vita cadono dai rami, gli stessi che le hanno accolte tutta
la stagione
colori caldi, sensazioni tristi
come la fine di qualcosa
di un periodo
di una vita.
Le due querce
Era il '68 quando i miei nonni si
trasferirono dalla città alla campagna sterminata, allora Baggiovara
lo era. Un rudere era la casa. Mia nonna era disperata, una cittadina
come lei, come avrebbe fatto a spostarsi in paese per fare la spesa
con due bambini ed una in arrivo? Il nonno faceva il muratore e se ne
andava tutte le mattine molto presto e rientrava tardi stanco morto.
Così acquistarono il loro primo motorino, usato, colore pistacchio e
la nonna caricati un figlio davanti e uno dietro, con il suo foulard
in testa e a qualche metro d'altezza la sua gazza, che mai
l'abbandonava, se ne andava in paese fiera e decisa.
Sì la gazza che aveva addestrato che
la mattina quando faceva il letto e metteva le coperte sul davanzale
a prendere aria arrivava a chiamarla. Nonna in pausa dalle pulizie si
fumava una sigaretta mentre faceva il letto e appoggiava il pacchetto
sulle coperte e la gazza curiosa com'era e attratta dalla carta
argento si prendeva il pacchetto e lo tritava tirando fuori prima una
ad una le sigarette e le urla della nonna quando la vedeva.
Il primo verde ad essere piantato
furono due querce, messe proprio davanti a casa, che simboleggiavano
una il nonno ed una la nonna e via via viti di uva d'oro e qualche
albero da frutto. Poi gli animali: mucche e maiali per il
sostentamento familiare e qualche gallina, le preferite della nonna:
al pàdovanouni..... E così pian piano il tutto prese forma.
43 anni sono passati da quel momento
mattone dopo mattone, albero dopo albero, esperienza dopo esperienza
fino ad ora.
In questo luogo hanno trovato casa i
figli, ed i figli dei figli.
Oh sì quel posto è molto cambiato da
allora, ognuno ha aggiunto qualcosa di suo, ha aggiunto un tassello
che si è incastonato a comporre la storia di questa famiglia.
C'è solo una cosa che è cambiata e
desta ogni giorno l'attenzione di noi tutti: le due querce.
Una è ancora rigogliosa e forte
l'altra è secca e morente.
La natura rimane a guardare il nostro
operato e ci manda dei segnali a ricordarci l'inesorabile compimento
del ciclo della vita.
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