Il finimondo stasera fuori. Tuoni e
acqua riempiono il silenzio di rumori. E' davvero piacevole però
ascoltare da qui, sdraiata nel mio letto sotto le coperte. Di solito
la musica la accendo ma stasera basta questo. Probabilmente un po' di
malinconia che mi culla, la malinconia dell'abbandono, del
cambiamento.
Devo lasciare questa casa in cui di
cose ne ho vissute tante. E' stata compagna odiata e maledetta ogni
volta che sono rientrata sola da quella porta, è stata amata per il
suo accogliente abbraccio quando invece volevo tutti fuori dalla mia
vita, è stata degna assistente, silenziosa e discreta, nei momenti
in cui scrivevo, ed è stata madre premurosa nei momenti di buio
profondo. Mi mancherà davvero. Forse mi mancherà questa vita, che
sia chiaro non finisce ma si sospende. Sembra un passo indietro, un
fallimento.
Quando sono venuta qui mi sentivo
fallita più di ogni altra cosa: ero ad un passo da una famiglia con
una bella casa, un uomo premuroso del quale avevo piena fiducia,
amici, animali e tutto andava bene. Improvvisamente il castello si
rompe: distrutto in qualche mese quindici anni di vita se ne sono
andati. Mi ritrovo sola, a casa dei miei genitori con tutta la
famiglia che mi guarda come avessi fatto io questa scelta, chiedendo
di riprovare, di aspettare qualche tempo e ricominciare. Ma no questo
non poteva accadere.
E così la rivincita! Rivincita sul
fallimento sì ma anche un nuovo respiro lontana da tutti quei visi
scontenti, da quella pesantezza che non mi doveva appartenere: avevo
bisogno di aria, aria nuova e di confermare o forse domandare a me
stessa chi ero. E proprio qui ho avuto le mi risposte, le mie
smentite e le mie conferme: m sono conosciuta come mai nella vita,
sono stata sola con me. Sono passati amici che mai avrei creduto
fossero così amici, sono passati uomini e hanno lasciato ricordi,
belli e brutti, ma li hanno lasciati qui. Mi sono ripromessa tante
volte di non fare più entrare nessuno nella mia vita perchè tutte
le volte che qualcuno se ne andava, chiudendo in fronte a me quella
porta, rimanevo sola, a navigare nei ricordi ed ogni angola sapeva
parlare. A loro questo non è mai accaduto e sono convinta che
nemmeno ci hanno pensato ma d'altronde sono uomini. Non voglio
generalizzare qualche eccezione c'è ma si vede che io non l'avevo
mai incontrata.
Ora che ho imparato a viverla questa
casa la devo lasciare, ma mi ha dato tanto: mi ha restituito un Elisa
che mi piace adulta, interessata, che ama scrivere, guardare film,
che ama rischiare, che sa leccarsi le ferite da sola senza il bisogno
di nessuno ma al tempo stesso una buona amica altruista che sa
ascoltare, una donna che una sera di fine ottobre se ne stà da sola
sotto le coperte ad ascoltare le pioggia.
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