martedì 27 ottobre 2015

Chiedo scusa se parlo di Gaber - Giandomenico Curi

La mia generazione ha perso: sicuramente non è un espressione ottimista e consolatoria ma per quanto mi riguarda mi sembra una constatazione doverosa. D'altronde solo la lucidità nel riconoscere i propri errori e il coraggio di affrontarli può aiutarci a trovare la forza per un reale cambiamento. Riconosco che la mia generazione ha perso, ma l'ammissione di una sconfitta e la sua analisi disincantata sono l'unica speranza, l'unico reale contributo che possiamo dare a chi viene dopo di noi. [...] 
Non è solo il fallimento di un'idea politica non è il funerale delle ideologie non è l'incertezza del futuro; preferisco pensare a un mutamento oserei dire antropologico dell'individuo totalmente oggetto della violenza del mercato. Noi con i nostri slanci, i nostri ideali le nostre utopie, siamo riusciti davvero a migliorare il mondo? Siamo stati padri migliori di quelli che ci hanno preceduto? Siamo stati un riferimento attendibile, un esempio valido per i nostri figli? 
Purtroppo la mia risposta non riesce a essere positiva. La gente mi piace sempre meno e l'uomo mi sembra arrivato al suo minimo stato di coscienza. Tutto quello in cui abbiamo creduto non trova più nessun riscontro, non esiste più: siamo decisamente una razza in estinzione"

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